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BUDDHA: DISCORSO SULL' AMICHEVOLEZZA...


"Questo è ciò che deve fare chi, avendo raggiunto lo stato di pace, è in grado di fare il bene. Sia capace, integro e ben consapevole; affabile, gentile e non orgoglioso; contento e facile da sostenere, con pochi doveri e frugale nel modo di vivere; con i sensi placati, zelante, non impudente e non avido quando è ospite. Non faccia nulla di male, in modo che gli altri, saggi, non lo rimproverino.Si auguri che tutte le creature siano felici e sicure, che siano felici nel cuore. Tutte le creature viventi che ci sono, senza eccezioni, ferme o in movimento, lunghe o grandi, di medie dimensioni oppure piccine, minute o grosse, visibili o invisibili, che vivano lontano oppure vicino, nate di già o in attesa di nascere, che tutte le creature siano felici nel cuore! Che nessuno umilii l'altro, né lo disprezzi in alcun modo né in alcun luogo; che nessuno, per collera o risentimento, desideri il male di qualcun altro. Come una madre veglia sull'unico figlio, disposta a dare la vita per proteggerlo, così, con un cuore sconfinato, si irradiino d'amore tutti gli esseri.Effondendo il mondo intero di amicizia, si coltivi un cuore sconfinato, sopra, sotto e per traverso; senza ostacoli, senza inimicizie, senza rivalità. In piedi, camminando, seduti o giacendo, finché si è svegli, si dedichi la mente a questa pratica; questo dicono che sia il Brahman. Evitando di aderire a false opinioni e dotata di profonda visione, domata la brama di piacere, una tal creatura non tornerà a nascere in un grembo materno."(Sutta Nipâta, I, 8;)