……pensavo al libro di Camilleri intitolato “L’odore della notte”Bella come cosa: bella l’idea che la notte possa avere un’ odore tutto suo, particolare, proprio come un fiore o una persona…e che odore potrebbe avere una notte d’inverno?Un odore forte, freddo, sbiadito, di un grigio chiaro, di quegli odori che ti si appiccicano alla pelle, che ti impregnano vestiti e capelli e che ti rendono opaca la visione delle cose…quegli odori che avvolgono tutto e che alla fine avvolgono anche le idee, immateriali proprio come l’odore stesso, odore che ti inumidisce, che sa di pioggia, di macchine bagnate, di pozzanghere e di ombrelli, di vecchi dietro ad una finestra del circolo intenti a pensare a quanto erano felici ai tempi in cui anche una pozzanghera diventava un gioco…a quanto si viveva meglio l’essere nonni senza la playstation2 e quanto era piu’ semplice andare al mercato senza il “certo signore, vuole anche il nostro campioncino omaggio e il libretto che le insegna il modo migliore di infilarsi la supposta c’e’ anche un foglietto illustrato e mi raccomando la infili per la punta” e tutti i sofismi usati per venderti anche l’allegato che sono solo due euro in piu’ ma vedra’ come se lo gode se si collega al computer…io manco ce l’ho sto cazzo di computer, allora per il nipotino chissa come si diverte il nipotino e via altri due euro…O l’odore di una notte d’estate, come quelle che ho passato ultimamente, con quel colore giallo paglia, colore che dà aspettativa… che ti dice dove sei, ma non dove stai andando…Che sa di donna, che ha lo stesso sapore di un bacio rubato in spiaggia, al chiaro delle stelle che sembra punteggino il cielo come la tenda traforata in pizzo della nonna, quel sapore conosciuto, speranzoso, di placida tranquillita, di immutabilita’, perche’ loro, le stelle, sono anni che ci sono, sei nato e loro erano gia’ li’, ad aspettarti, a guardare cosa succede qui sotto…una notte che ti dice che fuori c’e’ qualcosa per te, ma non ti dice cosa…Ecco…Mi trovo a pensare ste cose…E mi ritrovo con una fottuta paura di quello che succedera’ la settimana prossima, tra le macchine che sfrecciano sotto la mia finestra e io che, con la voglia di indipendenza che ho, ho ancora così tanti limiti imposti…Boh, sento che manca qualcosa, un tassello per continuare questo puzzle interrotto da tempo che la gente si ostina a chiamare “VITA” e che ci trasciniamo dietro “dallanascitaallamorte…”(si…tutto attaccato perche’ e’ cosi’ che viviamo)…e mi sento come se avessi perso un pezzo e porca troia come lo finisco senza quel pezzo???E ho paura. Paura di fare anche quelle piccole cose che la gente fa abitualmente, piccoli gesti che ai piu’ vengono naturali, quasi come respirare bere e mangiare…Paura di mettermi in gioco, di provare a compiere il passo successivo per paura di cadere, quando in teoria l’unica paura che dovrei avere sarebbe quella di fermarmi….Mi manca la spinta iniziale, che a parole trovo in due secondi, ma che a dire la verita’ non so nemmeno dove cercare…inerzia aiutami, qualcuno mi spinga..anche per poco..verso una discesa abbastanza ripida da far prendere velocità..e non poter più fermareSiamo bambini capricciosi che gioiscono del nuovo gioco e che dopo poco si abituano e lo buttano tra i tanti altri giochi che hanno avuto…Capre insensibili che dopo aver raso al suolo un verde prato cominciano a belare e ne cercano un altro da distruggere…Artisti falliti che nella inutile attesa dell’ispirazione passano la vita copiando opere altrui…Un campionario di tristezze da far impallidire…Ma alla fine siamo tutti, chi piu’ chi meno, quelli che di notte si trovano a fare i conti con loro stessi e non sono soddisfatti…e faticano a prendere sonno.Perche’ ci sara’ sempre qualche cosa che ci tormenta, volenti o nolenti, e sempre il sonno tardera’ maggiormente…Lo sappiamo, lo accettiamo e a volte ne gioiamo, perche’ questo conforma tutti, almeno in queste tarde ore,allo stesso livello, allo stadio iniziale, quello in cui non sei la macchina che guidi o il vestito che indossi, o il modello di tavolino “Iris” dell’ikea da duecentocinquantatreeuro, ma semplicemente una persona sotto uno strato di coperte, in attesa di quel liberatore chiamato sonno, che spazzera’ via i tuoi problemi almeno per qualche ora e ti dara’ la forza di ricominciare domani tutto dal principio, con la tua casa, la tua macchina, il tuo vestito e il tavolino “Iris” dell’ikea da duecentoeuro (adesso gia’ svalutato, cazzo…) ….e la tendenza a svalutarci prende il sopravvento.Sei nato che valevi 100 come il papa, adesso lui vale tutta la religione del mondo e tu vali un bilocale in via Fenuzzi e una wolkswagen che sarebbe ora di cambiarla…come te lo spieghi?
vedete voi...
……pensavo al libro di Camilleri intitolato “L’odore della notte”Bella come cosa: bella l’idea che la notte possa avere un’ odore tutto suo, particolare, proprio come un fiore o una persona…e che odore potrebbe avere una notte d’inverno?Un odore forte, freddo, sbiadito, di un grigio chiaro, di quegli odori che ti si appiccicano alla pelle, che ti impregnano vestiti e capelli e che ti rendono opaca la visione delle cose…quegli odori che avvolgono tutto e che alla fine avvolgono anche le idee, immateriali proprio come l’odore stesso, odore che ti inumidisce, che sa di pioggia, di macchine bagnate, di pozzanghere e di ombrelli, di vecchi dietro ad una finestra del circolo intenti a pensare a quanto erano felici ai tempi in cui anche una pozzanghera diventava un gioco…a quanto si viveva meglio l’essere nonni senza la playstation2 e quanto era piu’ semplice andare al mercato senza il “certo signore, vuole anche il nostro campioncino omaggio e il libretto che le insegna il modo migliore di infilarsi la supposta c’e’ anche un foglietto illustrato e mi raccomando la infili per la punta” e tutti i sofismi usati per venderti anche l’allegato che sono solo due euro in piu’ ma vedra’ come se lo gode se si collega al computer…io manco ce l’ho sto cazzo di computer, allora per il nipotino chissa come si diverte il nipotino e via altri due euro…O l’odore di una notte d’estate, come quelle che ho passato ultimamente, con quel colore giallo paglia, colore che dà aspettativa… che ti dice dove sei, ma non dove stai andando…Che sa di donna, che ha lo stesso sapore di un bacio rubato in spiaggia, al chiaro delle stelle che sembra punteggino il cielo come la tenda traforata in pizzo della nonna, quel sapore conosciuto, speranzoso, di placida tranquillita, di immutabilita’, perche’ loro, le stelle, sono anni che ci sono, sei nato e loro erano gia’ li’, ad aspettarti, a guardare cosa succede qui sotto…una notte che ti dice che fuori c’e’ qualcosa per te, ma non ti dice cosa…Ecco…Mi trovo a pensare ste cose…E mi ritrovo con una fottuta paura di quello che succedera’ la settimana prossima, tra le macchine che sfrecciano sotto la mia finestra e io che, con la voglia di indipendenza che ho, ho ancora così tanti limiti imposti…Boh, sento che manca qualcosa, un tassello per continuare questo puzzle interrotto da tempo che la gente si ostina a chiamare “VITA” e che ci trasciniamo dietro “dallanascitaallamorte…”(si…tutto attaccato perche’ e’ cosi’ che viviamo)…e mi sento come se avessi perso un pezzo e porca troia come lo finisco senza quel pezzo???E ho paura. Paura di fare anche quelle piccole cose che la gente fa abitualmente, piccoli gesti che ai piu’ vengono naturali, quasi come respirare bere e mangiare…Paura di mettermi in gioco, di provare a compiere il passo successivo per paura di cadere, quando in teoria l’unica paura che dovrei avere sarebbe quella di fermarmi….Mi manca la spinta iniziale, che a parole trovo in due secondi, ma che a dire la verita’ non so nemmeno dove cercare…inerzia aiutami, qualcuno mi spinga..anche per poco..verso una discesa abbastanza ripida da far prendere velocità..e non poter più fermareSiamo bambini capricciosi che gioiscono del nuovo gioco e che dopo poco si abituano e lo buttano tra i tanti altri giochi che hanno avuto…Capre insensibili che dopo aver raso al suolo un verde prato cominciano a belare e ne cercano un altro da distruggere…Artisti falliti che nella inutile attesa dell’ispirazione passano la vita copiando opere altrui…Un campionario di tristezze da far impallidire…Ma alla fine siamo tutti, chi piu’ chi meno, quelli che di notte si trovano a fare i conti con loro stessi e non sono soddisfatti…e faticano a prendere sonno.Perche’ ci sara’ sempre qualche cosa che ci tormenta, volenti o nolenti, e sempre il sonno tardera’ maggiormente…Lo sappiamo, lo accettiamo e a volte ne gioiamo, perche’ questo conforma tutti, almeno in queste tarde ore,allo stesso livello, allo stadio iniziale, quello in cui non sei la macchina che guidi o il vestito che indossi, o il modello di tavolino “Iris” dell’ikea da duecentocinquantatreeuro, ma semplicemente una persona sotto uno strato di coperte, in attesa di quel liberatore chiamato sonno, che spazzera’ via i tuoi problemi almeno per qualche ora e ti dara’ la forza di ricominciare domani tutto dal principio, con la tua casa, la tua macchina, il tuo vestito e il tavolino “Iris” dell’ikea da duecentoeuro (adesso gia’ svalutato, cazzo…) ….e la tendenza a svalutarci prende il sopravvento.Sei nato che valevi 100 come il papa, adesso lui vale tutta la religione del mondo e tu vali un bilocale in via Fenuzzi e una wolkswagen che sarebbe ora di cambiarla…come te lo spieghi?