I due Messia

Giovanni di Gamala e Yeshua ben Panthera

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

FACEBOOK

 
 

I MIEI BLOG AMICI

Citazioni nei Blog Amici: 59
 

 

La sofferenza e noi...

Post n°719 pubblicato il 13 Maggio 2013 da paralotti
 

Tempo fa scrivevo queste parole…

Oggi dalle mie parti è una giornata grigia, si sta bene a casa, magari davanti al computer a scrivere, le dita fremono e la mente vaga libera nell'universo. Un pensiero si fa largo nella mia mente quieta e mi sussurra queste dolci parole: avete mai immaginato che possano esserci anime in cerca di un corpo di materia, di un corpo di terra, ben denso? Trovate che sia stupido? Eppure ce ne sono miriadi in attesa che la porta si apra, perchè sanno fino a qual punto la strada sassosa forgi l'uomo.
Non cercano la sofferenza... non pensatelo neanche per un istante. La sofferenza non è il motore della crescita indispensabile ed universale che alcuni si immaginano, e che io mi immaginavo quando era fra la vita e la morte, dopo due trapianti di fegato e anni di sofferenza... pur avendolo scritto più volte in un mio libro molti anni fa. Queste anime vogliono conoscere se stesse, vogliono trovarsi di fronte una montagna da scalare, perchè sanno che in cima, là dove l'ego comincia a sciogliersi, si dispiega un nuovo orizzonte.
Poi, più avanti, dopo essere stato arato ben bene dall’esistenza, avrei compreso che esiste un altro tipo di sofferenza, ed è la sofferenza volontaria,quella legata alla rinuncia. Ma rinunciare a che cosa? Per esempio rinunciare a identificarci nelle cose e nelle persone, al bisogno di elemosinare un po’ di considerazione, alle emozioni ed all’immaginazione negativa, al chiaccherare inutile, alla persistente menzogna verso noi stessi ed al vagabondaggio dei nostri pensieri; tutto ciò che ho elencato sono i nostri demoni di cui parlano le Sacre Scritture, sono i nostri veri nemici e prima o poi dovremo iniziare ad amarli come ci ha insegnato il Maestro Jeshua, perché se compresi diventeranno i nostri maestri di vita; un lasciare la presa nella comprensione profonda che tutto è illusione e che un giorno dovremo ri-scoprire chi siamo in essenza che è la vera Realtà a cui siamo da sempre destinati.
Alcuni saranno persuasi che tutto questo sia una favola o una sterile metafora, e davvero può essere così se noi tutti, uomini e donne, individualmente e collettivamente, non prendiamo la ferma decisione di cogliere l'occasione che ancora abbiamo di amarci quali siamo, per cominciare, e poi come in seguito ci faremo o saremo. Si, amici e amiche, bisogna che cominciamo ad amare noi stessi così come siamo: con le nostre insufficienze, con le nostre meschinerie ed i nostri potenziali, rivelati o no. Non si tratta di un invito al narcisismo o a credersi al centro del mondo; ciò che interessa non è nè la nostra corazza nè il nostro vestito sociale. Ciò che scimmiottiamo e gli scudi protettivi che eleviamo, per quanto cromati, non c'entrano nulla. Quando ci viene chiesto di amare noi stessi, si intende che ci accettiamo con i nostri limiti perchè questi sono soltanto ferite momentanee, riflessi del nostro cammino verso la Luce. Sono il segno che la Terra è già stata lavorata in noi e che abbiamo paura... ma essi non sono noi. Cerchiamo di vederle soltanto come cicatrici indispensabili per la nostra crescita interiore e che ci renderanno migliori.
Per me è stato così, anche se ogni giorno rischio ancora di inciampare come un bambino che fa i primi passi...

 
 
 

Un Gesù sofferente (Terza parte)

Post n°718 pubblicato il 09 Maggio 2013 da paralotti

Molti accusano l'Imperatore Costantino del fatto che il Crisrianesimo abbia subito una brutta svolta al Concilio di Nicea del 325 d.C., ma vi assicuro che il danno era già stato fatto tre secoli prima che Costantino nascesse. Il danno era stato fatto al tempo stesso degli apostoli di Gesù perchè alcuni di loro avevano cercato di comprimere la magnificenza di ciò che egli veramente era nei confini ristretti, nelle forme limitate, dell'essere la capra e l'agnello quintessenziale dello Yom Kippur. E fu in quei primissimi tempi che Gesù per la prima volta cominciò a essere visto come salvatore che era venuto per intercedere e frapporsi tra la vendetta di Dio e noi, e aiutare una razza umana che aveva bisogno di essere salvata. E, naturalmente, la cosa crebbe col passare degli anni, per cui oggi è molto difficile pensare a Gesù o pensare all'intero Cristianesimo senza pensare al salvatore sofferente e senza pensare alla nostra colpa come razza umana che deve continuamente essere alleviata agli occhi di Dio. Questo è il cuore di grandissima parte della religione del giorno d'oggi, è ciò che tiene accesi i motori della religione, ma con assoluta certezza non è certo questo ciò che il vero Gesù è, ed è stato! Egli fu uno dei più splendidi esseri che mai abbiano camminato su questa terra, ma quello che è ancora più significativo è che portò un messaggio sublime per la nostra stessa evoluzione, e questo è andato purtroppo perduto nei travisamenti a cui egli e il suo messaggio non hanno mai mancato di essere sottoposti nel corso dei secoli. Ognuno vede Gesù con i propri occhi, ognuno interpreta Gesù alla luce dei propri problemi. Ma il vero messaggio di Gesù è rilevante e liberatorio per noi oggi così come avrebbe potuto esserlo sin dall'inizio della sua venuta, eppure ciò che ci arriva è una caricatura censurata, ridimensionata, minimizzata di ciò che Egli veramente era. Le Chiese Occidentali hanno sempre visto il centro dell'opera di Gesù consistere nel fatto che ci ha salvato da Dio o da Satana, e che ha pagato un'atroce ammenda per farlo. Le Chiese Orientali invece hanno colto molto di più nel segno, perchè hanno sempre visto l'opera di Gesù come l'origine di un processo di divinizzazione in noi, di trasformazione di semplici esseri umani in esseri divini. Nicolas Notovich e i suoi rotoli hanno dovuto subire diverse angherie, chi ha creduto in lui è stato ridicolarizzato e messo all'indice come malfattore. Pensate a quante sono le persone oggi che hanno veramente sentito parlare dell'esistenza di quei rotoli, che vennero alla luce solo un centinaio di anni fa e furono diffusi in tutti i territori francofoni e anglofoni. Come hanno fatto a scomparire completamente dalla scena, tanto che oggi solo pochi, strani individui ne hanno sentito parlare? Da dove proviene questo inganno? Naturalemte la domanda più interessante su Gesù, è come abbia fatto a diventare il Cristo. Egli non fu paracudato in questo mondo già completamente formato e pronto come essere divino da Dio, come la maggior parte delle Chiese ha sempre proclamato. Le risposte a come Gesù sia divenuto il Cristo saranno davvero rivelatrici e centrali per noi nel nostro viaggio spirituale. Quindi, tenendo in mente questa domanda, torniamo alle informazioni contenute nei rotoli di Notovich e in altre fonti che rivelano una conoscenza molto più grande di quella che ci viene fornita dagli scarsi elementi essenziali del Nuovo Testamento.

 
 
 

Un Gesù sofferente (Seconda parte)

Post n°717 pubblicato il 04 Maggio 2013 da paralotti

Poichè si credeva che ogni persona umana fosse corrotta dalla macchia del peccato dei nostri primi genitori, nessun essere umano avrebbe potuto sperare di placare Dio per le terribili offese di Adamo ed Eva e per tutto quello che era accaduto da allora in poi. Il popolo giudeo decise di scegliere due animali perfetti che li sostituissero, perchè quegli animali non erano macchiati dai peccati della razza umana. Gli animali che scelsero per lo Yom Kippur furono prima una capra, perfetta, senza macchia o difetto. L'altro animale fu un agnello perfetto. Nei cerimoniali dello Yom Kippur al tempio, la gente confessava la propria indegnità di fronte a Dio e la propria assoluta colpevolezza, si scusavano per le offese e gli oltraggi fatti a Dio, e poi la capra veniva caricata di un bagaglio simbolico che rappresentava i peccati della gente. La capra era spinta fuori nel deserto della Giudea, come simbolo dell'allontanamento del peccato dalla gente. Il secondo rituale della festa dello Yom Kippur era il sacrificio dell'agnello immacolato sull'altare del tempio. Serviva a placare la rabbia vendicativa di Dio verso l'umanità. Ora, che tipo di Dio, dobbiamo chiederci, può richiedere il sacrificio di una vita, e deve essere ingraziato, perchè non uccida la vita umana, con l'offerta di un animale innocente? La capra e l'agnello sono i due simboli dello Yom Kippur. Ricordate che stiamo cercando di capire come Gesù e il Cristianesimo siano stati identificati con la colpa e la sofferenza. Ora avete la possibilità di capire perchè. Ponetevi nella posizione degli apostoli di Cristo subito dopo la sua Resurrezione. Avevano passato tre anni con Lui. L'avevano visto camminare sull'acqua. L'avevano visto moltiplicare i pani e i pesci vicino al lago di Galilea e sfamare 5000 persone. L'avevano visto curare i malati solo toccandoli. L'avevano visto resuscitare i morti. L'avevano sentito predicare un messaggio di liberazione e di libertà che superava totalmente le versioni antiquate e condizionate dal tempo del Dio che essi avevano conosciuto. E soprattutto, in quella che noi chiamiamo la Pasqua, sapevano che era resuscitato con il suo corpo dopo essere morto. Ora che cosa ne avrebbero fatto di quell'uomo? Come avrebbero potuto parlarne? Come parlarne? Come raccontarne la storia e fare giustizia di quello che era? Dov'erano le immagini? Dov'erano le strutture che essi avrebbero potuto riempire con quel messaggio? Ed ecco che ebbero la brillante idea: Gesù è l'agnello quintessenziale e la capra quintessenziale dello Yom Kippur. Egli è colui che ora fa sì che non sia più necessario ripetere questo cerimoniale ogni anno. Egli è colui che prende il peso dei nostri peccati sulle sue spalle, una volta per tutte. Egli è colui che si è sacrificato sull'altare della croce per soddisfare la vendetta assetata di sangue di Dio e il debito che la razza umana ha verso satana. Di nuovo, dobbiamo chiederci, che tipo di Dio avrebbe richiesto questo o permesso un satana del genere?

(continua)

 

 
 
 

Un Gesù sofferente (Prima parte)

Post n°716 pubblicato il 28 Aprile 2013 da paralotti

 

Il crocifisso, simbolo della nostra cultura, grazie ad una sentenza della Corte Europea dovrebbe essere tolto dalle aule delle nostre scuole e dagli uffici pubblici comprese le aule di tribunale. Non mi soffermerò se è giusto toglierlo o lasciarlo appeso ad un muro, anche se, secondo il mio pensiero, non lo vedo come un simbolo di resurrezione, ma di grande sofferenza, e la sofferenza come ben sappiamo, crea sempre qualche senso di colpa per i cristiani e di disagio per chi pratica un'altra religione. Desidero quindi attirare l'attenzione di chi mi legge sulle origine di questo simbolo di sofferenza. Dunque, cari amici, per vedere da dove provenga questo Gesù sofferente, trafitto, sanguinante, assieme al senso di colpa che sorge in noi mentre lo contempliamo dobbiamo dare un'occhiata alla storia del Giudaismo e del Cristianesimo. Bisogna risalire ai primissimi inizi delle scritture giudaico-cristiane, al Giardino dell'Eden, quando i primi genitori, Adamo ed Eva, furono posti in uno stato di totale beatitudine da Dio. Nel libro della Genesi i nostri progenitori Adamo ed Eva sono descritti in uno stato di assoluta beatitudine, sono immortali, non conoscono il dolore, la sofferenza o malattia e tutto è come dovrebbe essere. C'era però un comandamento dato loro da Dio, di non mangiare il frutto di una particolare albero, l'albero della Conoscenza del Bene e del Male. Ora voi avreste immaginato che invece di proibire l'investigazione della conoscenza del bene e del male, Dio avesse desiderato che le sue creature avanzassero in saggezza, conoscenza e comprensione, e qui per la prima volta cominciamo a trovare qualche indizio di che genere di Dio in realtà stia dietro la tradizione della Genesi. Naturalmente un frutto proibito è una tentazione quasi irresistibile e l'inevitabile accade. Adamo ed Eva mangiarono il frutto, si presume che sia stato il serpente a tentare Eva, e Eva tentò Adamo, ma chi ha creato il serpente è naturalmente la vera domanda qui. Secondo il racconto del Libro della Genesi i nostri primi genitori furono espulsi dallo stato di beatitudine dopo che ebbero peccato. Ora erano inclini al malessere, all'invecchiamento, alla malattia. Fu loro data una vita breve solo perchè avevano voluto conoscere che cos'era il bene ed il male. L'essere che era stato così geloso di questo, aveva o non aveva paura per la sua posizione? Che genere di Dio punirebbe le sue creature perchè cercano di evolversi e di svilupparsi in accordo con le facoltà di cui sono stati dotati da lui stesso?. Questa è veramente un'immagine strana di Dio. Quindi ora arriviamo al punto! I giudei sentirono di doversi ingraziare Dio per questo peccato originale nel Giardino dell'Eden, e nei loro rituali religiosi escogitarono una festa una volta all'anno chiamata il Giorno della Riparazione. Quel giorno speciale si ricordava e si ricorda il peccato originale e e si confessava e si confessa la loro indegnità davanti a Dio, e riconoscevano il peccato. Ma che cos'è il peccato? Guardiamo nel Nuovo Testamento: il peccato è espresso con il termine greco "hamartia" che significa non cogliere il segno, termine mutuato dal tiro con l'arco. Ma non è il termine che comunica un'orribile colpa. E' semplicemente che si è mancato l'obiettivo. Si deve correggere la mira per avvicinarsi di più all'obiettivo la prossima volta. E' questo che in realtà significa peccato al cuore della tradizione dell'Antico Testamento ed era al centro del Nuovo Testamento, ma naturalmente, è stato corrotto quando venne interpretato come insulto a Dio. Di fatto l'immagine di Dio che troviamo in quello che i cristiani chiamano Antico Testamento è volubile, capricciosa, vendicativa, insicura, psicoticae nevrotica. Così questo è il tipo di Dio che il popolo Giudeo cercava di placare nella festa dello Yom Kippur! (continua...)

 

 
 
 

Il Salvatore sofferente ( il travisamento più ovvio)

Post n°715 pubblicato il 27 Aprile 2013 da paralotti
 

Qual è l’immagine più popolare di Gesù che ci viene presentata dalle religioni cristiane oggi? Le prediche fatte in chiesa o gli inni popolari non sono il luogo sbagliato da considerare all’inizio di una ricerca come questa. La maggioranza delle persone pensa che le prediche siano troppo lunghe, e di solito lo sono. Ma per lunghe che possano essere, di solito sono troppe corte per rendere giustizia alla realtà di cui parlano. Per esempio, la fede in Gesù della maggioranza dei cristiani devoti oggi è di fatto completamente eretica, perché il cristiano medio pensa a Gesù come a una persona divina che in qualche modo fingeva di essere umana, ma in realtà non lo era: è l’eresia del Docetismo, una delle maggiori minacce alla fede della Chiesa cristiana delle origini.
Così Gesù nell’istruzione popolare è di solito incapsulato in frasi standard: e uno dei modi più ovvi in cui la persona e il messaggio di Gesù è stato MANIPOLATO DALLE CHIESE, è che è stato trasformato in un Salvatore o Redentore sofferente, cosa che ha fatto presa sull’immaginazione dei cristiani fin dal primo momento in cui è stata spacciata come realtà del Cristo. Egli è l’unico Figlio di Dio che è sceso per me su questa terra, paracadutato giù, come una specie di paracadutista direttamente da Dio, su questa terra, perché? Per soffrire e morire in riparazione dei miei peccati! Perché? Chi ha inventato questo, e che cosa aveva a che fare questo con ciò che Gesù stava realmente facendo?
Perché si è pensato a Gesù in questo modo? Presumibilmente perché come persona divina poteva sopportare una sofferenza più intensa di quanto potesse fare un essere umano normale. Presumibilmente Dio era così offeso che solo la sofferenza di una persona divina poteva fare ammenda nei suoi confronti per gli affronti che le sue creature gli avevano fatto.
Così Gesù il Maestro è morto per i miei peccati sulla croce.
CHE ASSURDITA’ AMICI MIEI!
Ci è stato insegnato che la mia anima è lavata nel sangue dell’agnello, versato per mie offese. Sono redento grazie alla sua passione. Io tendo a pensare che la persona che rimarrebbe più sorpresa nel sentire tutto questo, sarebbe Gesù stesso!
Ma questo è il modo in cui il film di Mel Gibson La Passione di Cristo lo dipinge.
Che danno ha fatto di nuovo all’umanità intera perpetrando la sua sofferenza e la passione in modo così crudele!
Ma mentre il film è in generale esatto rispetto alle fonti conosciute nel descrivere quello che Gesù ha sopportato, sfortunatamente non coglie minimamente ciò che in realtà Gesù stesse facendo e il significato che in questo aveva la sua passione.
Questa immagine del Cristo sofferente, del Cristo con la corona di spine, con il sangue che gli cola lungo il viso, il Cristo che cade lungo la via verso il Calvario, e poi con i chiodi piantati nei polsi e nei piedi e la lancia nel costato, questo Gesù torturato, è tutto quello che c’è per la maggioranza della gente del mondo oggi.
Rimasi scioccato, non mi succede facilmente, ma rimasi scioccato cinque anni fa in Sud Africa quando andai lì a parlare al Parlamento della Conferenza delle Religioni Mondiali. E con mio orrore scoprii che all’interno dell’ovile cristiano, oggi, ci sono più di 20.000 (ventimila!) diverse chiese, denominazione e congregazioni che proclamano di seguire il messaggio di Gesù, alcune delle quali sostenendo di essere l’unica vera interpretazione di quel messaggio.
E il Salvatore sofferente, sfortunatamente, è quasi sempre il cuore del loro messaggio.
Ma qualcuno si è mai chiesto da dove tutto questo proviene? Da dove sia provenuta quest’immagine del Cristo sofferente?
E perché sia arrivata a dominare totalmente la scena oggi? Quanto ha a che fare tutto ciò che il vero Gesù che è vissuto su questa terra 2000 anni fa? Fu la sua sofferenza il vero motivo per cui venne? O c’è una spiegazione completamente diversa che in nessun modo sminuisce la magnificenza e la sua grandezza di ciò che Gesù era? Quest’immagine del Redentore sofferente si è così strettamente intrecciata con il messaggio cristiano che ora è quasi impossibile pensare al Cristianesimo in qualsiasi altro modo, o pensare a Gesù senza il sangue, le ferite e la tortura e la sofferenza. Questo è ciò in cui è stato trasformato.
La conseguenza immediata è naturalmente il senso di colpa, e il senso di indegnità che sorge in tutti noi, perché ci è stato insegnato che siamo stati noi la causa di tutto questo.
Gesù ha preso su di sé i nostri fardelli, la nostra colpa e la nostra punizione, e guardate il risultato. Non lo trovate assurdo voi che avete ancora una coscienza ed un minimo di responsabilità per le azioni che compite nella vostra attuale esistenza? Invece se credo di essere stato io a far sì che quell’enorme sofferenza ricadesse su Gesù, poiché egli ha preso su di sé i miei fardelli, proverò immediatamente un enorme senso di colpa e di indegnità.
E sfortunatamente è proprio questa la materia che domina gran parte del sentimento religioso oggi, ed è anche il maggior ostacolo per chi di noi segua gli insegnamenti di Gesù, che ci impedisce di replicare nella nostra persona quel potere di cui parlò Napoleone Bonaparte.
E in questo sta la ragione dell’enorme successo di tutte le imprese religiose nel corso dei secoli; nella loro capacità di risvegliare così efficacemente il senso di colpa e poi subito offrire redenzione per alleviarlo, continuamente, in modo da tenerci all’infinito sulle montagne russe dell’emozione, dalla colpa e dal peccato, su verso la redenzione, per essere ben presto rigettati giù nella colpa e nel dolore, nel timore che ne rimarremmo troppo compiaciuti.
Questa è l’immagine limitante di Gesù che ieri e soprattutto oggi è commercializzata con maggior successo ed è la nota limitante del Cristianesimo che è su questa terra in questo momento.

Di Miceàl Ledwith


 
 
 

Ricerche storiche su Jeshua (Ultima parte)

Post n°714 pubblicato il 23 Aprile 2013 da paralotti

Sono solo 400 anni che la maggior parte del mondo occidentale a denti stretti si è decisa ad accettare che questo pianeta Terra non fosse al centro geografico di ogni cosa. Dunque ben lontani dall'essere al centro di tutto, ci rendiamo conto che questo sistema solare non è al centro di nulla in particolare. Di fatto siamo un punto sperduto della Galassia della Via Lattea che, a sua volta, è una galassia periferica piuttosto lontana, alle frange dell'universo. Non viviamo esattamente in un territorio di prim'ordine qui. E questo certamente non ci offre alcuna base per quella concezione esaltata di noi stessi che inopinatamente presumiamo vera. Ma nonostante tutte le scosse di assestamento che abbiamo sofferto l'arroganza persiste. Siamo aggrappati all'idea di essere al centro di tutto in altre forme. Il modo in cui la religione convenzionale presenta normalmente Gesù è proprio al cuore di questo problema. Noi cerchiamo di ravvivare la nostra unicità pensando che pur vivendo in un punto sperduto nell'universo, dobbiamo tuttavia essere assolutamente speciali e unici perchè Dio ha mandato giù il suo solo e unico figlio dal piano superiore dell'Universo ad Hamburger a salvarci. Che idea straordinaria! A salvarci da cosa? Forse l'unica cosa di cui dobbiamo preoccuparci e da cui abbiamo bisogno di protezione e salvezza è proprio il crudele Dio dell'universo ad Hamburger, e che se quel Dio crudele non ci fosse, dubito che avremmo bisogno di salvezza. Voglio dire c'è qualcosa a difesa di questa visione delle cose? Non c'è nulla a sua difesa purtroppo. Così abbiamo quest'incredibile arroganza di aver bisogno di credere di essere al centro del disegno di Dio. E basta ricordare alle persone, solo ricordare, che potrebbe esserci qualche possibilità di vita intelligente altrove, per scoprire quanto questo irriti, e naturalmente subito venite ridicolizzati, perseguitati, disprezzati.

Quattrocento anni non è un periodo lungo nel corso della storia umana. E' esattamente il tempo che è passato da quando padre Giordano Bruno fu imprigionato e torturato per sette anni dall'Inquisizione a Roma, e fu poi bruciato vivo per ordine del Papa! Quale delitto aveva commesso quest'uomo per subire una morte tanto orrenda? Era forse un assassino o uno che aveva perpetrato terribili crimini contro l'umanità? No, questa fu l'affermazione che lo portò alla morte, cito: "Innumerevoli soli esistono, innumerevoli terre ruotano attorno a quei soli come i sette pianeti ruotano attorno al nostro sole. Esseri viventi abitano quei mondi. Non c'è nulla che provochi la reazione di tante persone come l'affermare che potrebbe esserci vita intelligente altrove oltre che su questa terra. Questo fenomeno accade perchè se scopriamo che c'è vita intelligente altrove, dobbiamo rinunciare alla nostra posizione di superiorità in cima a tutto, per non menzionare il tremendo pensiero che se ci fosse abbondanza di vita intelligente in tutto l'universo, ci sarebbe una vera possibilità che, ben lungi dall'essere l'unico e più avanzato popolo di Dio, potremmo in realtà scoprire di essere, a confronto con altri, relativamente primitivi e non evoluti. E questo con assoluta certezza non sarebbe accettato dalla razza umana. Ma anche se i roghi non ci sono più, sfortunatamente persiste la stessa mente inquisitoria, che non sa vedere nulla di male o di sbagliato nel cercare di assicurarsi la sottomissione alla propria versione della verità con la forza. Bisogna sapere che l'Imperatore Costantino stabilì un bruttissimo precedente dopo il Concilio di Nicea, nel 325, quando cedendo alle richieste del settore teologico vincente, condannò all'esilio i vescovi che non avevano pensato e votato "correttamente" riguardo al punto pirncipale all'ordine del giorno, che era chi fosse realmente Gesù. Sfortunatamente la Chiesa un tempo perseguitata e fuggitiva non ha mai davvero disimparato quella lezione fino ai giorni nostri. Ieri esisteva' la mentalità di una dottrina armata che cercava di costringere ad aderire alle proprie credenze con la forza e la minaccia, e così facendo finiva per mettersi nella curiosa situazione di predicare e praticare l'odio nel nome del Dio dell'Amore. Oggi non ci sono più i roghi, ma ti attaccano in modo più scaltro nella vana speranza che se vieni screditato, nessuno dovrà più preoccuparsi del tuo messaggio. Infine cari amici la vera vittima di questo Universo ad Hamburger è Gesù. Gesù ancor più che Dio, è stato la vittima della mentalità dell'Universo ad Hamburger lungo i secoli. Ma il Dio di questo Universo a forma di panino imbottito non è il vero Dio. E' l'immagine che qualcun altro ha fatto di Dio e non ha nulla a che fare con la verità. Allo stesso modo, il Gesù che ci è stato offerto per tutti questi secoli fin dal tempo della sua missione, non ha nulla a che fare con il vero Gesù. E' un Gesù che è stato manipolato e smussato perche si conformasse a moltissimi programmi, e questa è la ragione per cui il Cristo è stato trasformato in un idolo senza seguirne il suo vero messaggio. Un idolo a propria immagine e somiglianza, immagini distorte da consegnare ai fedeli, attentamente smussate, modificate, manipolate perchè corrispondessero ai bisogni delle organizzazioni religiose stesse in particolari periodi storici. E coloro che osavano o che osano ancora oggi di dire che così non era, che c'è di più nella storia di Gesù, ahimè, purtroppo tutto il corso della storia umana è stato lastricato dei loro cadaveri, dai loro imprigionamenti, dalle loro espulsioni, dai loro ostragismi, e sono stati bollati come eretici in tutte le epoche. Bisogna essere proprio coraggiosi per decidere di proclamare qualcosa su Gesù che non sia politicamente in accordo con lo status quo del suo tempo, perchè pensare in modo "sbagliato" su Gesù è sempre stato considerato la suprema forma di eresia.

Di Miceàl Edwith: Professore di Teologia e Filosofia Sistematica all'Università di Maynooth in Irlanda. Dottorato di Ricerca in Teologia e in Legge. Membro della Commissione Teologica Internazionale. Presidente del Comitato dei Rettori delle Università Irlandesi e Membro dell'ufficio della Conferenza dei Presidi delle Università Europee.

 

 

 
 
 

Ricerche storiche su Jeshua (Quarta parte)

Post n°713 pubblicato il 20 Aprile 2013 da paralotti

Sorge ora spontanea la domanda: perchè c'è stata quest'enorme controversia sulla scoperta di Notovich, e perchè tanta smania di negare le sue affermazioni? Provo a dare una risposta. Avete notato che Dio è sempre immaginato come un Lui? E non è forse vero che lo identifichiamo come colui che vive lassù nei cieli, così quando lo preghiamo, istintivamente guardiamo in su? Beh allora chi abita in Australia dovrebbe guardare nella direzione opposta. Così finiamo per avere questa immagine che la dimora di Dio, in cielo, è sopra di noi, la terra è al centro, e che gli inferi, l'inferno, il purgatorio e il limbo sono sotto. Un bel panino tipo hamburger, insomma possiamo immaginarlo come un Universo d'hamburger! Allora come riteniamo inconsciamente che Dio sia? E come la pensano gli esseri viventi di qualsiasi forma che vivono sulla terra? Gli elefanti dovrebbero pensare a Dio come un elefante, le formiche come una formica, etc. etc. Così non dobbiamo meravigliarci che gli esseri umani facciano altrettanto, e cerchino di immaginarsi Dio come una persona, come un essere umano. Lui naturalmente è doverosamente più grande e libero dalle ovvie limitazioni umane, ma è pur sempre un essere umano. E' così che pensiamo a Dio, ma questo non è ciò che Dio è! Di fatto in alcune tradizioni religiose oggi Dio è rappresentato come una persona irascibile, che ha bisogno di essere costantemente placata dall'obbedienza e dalla venerazione, e per quanto possiamo dire, è stato così fin da quando ne abbiamo memoria. Io da piccolo ero terrorizzato da questo Dio e me lo sognavo pure di notte! Dio di sicuro non è una persona umana ingrandita, nè miglioriamo le cose chiamandolo "lei" invece che "lui" o "esso". Perchè tutte queste categorie, maschile, femminile e neutro, fanno parte di piani di esistenza a cui noi apparteniamo e a cui Dio, così come noi lo concepiamo, non appartiene. Nei limiti dei nostri pensieri, parole e idee limitate, è molto più accurato vedere Dio come un verbo piuttosto che come un nome, molto più come una potente energia onnipresente e onniscente, personale e consapevole, piuttosto che come una specie di terribile signore supremo, a immagine dei sultani e dei sovrani dell'antico Medio oriente, seduto a giudicare sul trono sopra le nuvole!

Poi venne un certo Saul di Tarso ( il Paolo delle Epistole...), l'apostata, il falso discepolo del Maestro, l'uomo della Menzogna come veniva chiamato dai discepoli... e con un misto-fritto pagano-romano-cristiano-giudeo, (lui era di madre ebrea e padre romano... e guarda caso ex marito ripudiato di una certa Myriam di Magdala la prostituta della chiesa..) dopo aver fatto assassinare con la lapidazione Santo Stefano che affermava che Dio non aveva un volto ed era ovunque, dà un volto al suo dio, il volto di Jeshua, ne diventa il figlio prediletto da far scendere dal cielo già perfettamente formato in divinità giù nel mondo terreno e lo sacrifica mandandolo come l'agnello dello Yom Kippur ebreo, (la festa della Riparazione)a morte sulla croce per l'espiazione dei peccati del mondo. Un mito pagano che si ripete e che appartiene a tradizioni millenarie come quella di Horus, di Mitra; anch'essi come Jeshua (solamente che questa tradizione è più vecchia di tremila anni di quella di Jeshua) nascono da una vergine, in una grotta, con i pastorelli, i re magi, la morte sulla croce e la successiva resurrezione.

Ah se lo sapessero i cattolici!!! Come potrebbero rinunciare al Natale ed alla Pasqua? Ai regali, alle feste, alla prima comunione, ai sacramenti, alla cresima, al battesimo? E' tutto così assurdo!

(Continua...)

 

 
 
 

Ricerche storiche su Jeshua (Terza Parte)

Post n°712 pubblicato il 18 Aprile 2013 da paralotti

Dopo alcuni decenni dal loro arrivo, gli Europei, secondo i loro stessi documenti, avevano distrutto 601 templi in 131 villaggi. I fratelli francescani, che sfortunatamente vantano come loro patrono Francesco d'Assisi, distrussero 300 templi induisti a Bardez, e i gesuiti ne distrussero 280 a Salsete. Francesco Saverio, che la Chiesa Cattolica venera come santo patrono dell'Oriente, scrisse al suo quartier generale, cito: Appena arrivo in qualsiasi villaggio pagano, quando tutti sono battezzati, ordino che tutti i templi dei loro falsi dèi vengano distrutti, e che tutti gli idoli vengano fatti a pezzi. Non so dirvi la gioia che provo nel vedere questo! Fine citazione. I Padri della Chiesa hanno proibito agli Indù, pena terribili punizioni, di usare i libri sacri, e l'esercizio della loro religione. I templi sono stati distrutti ed è stato proibito loro, pena l'imprigionamento, la tortura o la morte, di venerare secondo il modo del Dio dei loro Padri, sono le parole di Sasetti che fu in India dal 1578 al 1588. Fu uno sfortunato rie-incontro per il popolo indiano con gli insegnamenti di Gesù, portati loro la prima volta da Tommaso l'Apostolo. I racconti di queste atrocità si diffusero in lungo ed il largo nel sub-continente e aiutano a spiegare la profonda sfiducia che in seguito quella gente provò all'incontro con gli occidentali. Ecco spiegati i motivi che facevano sì che i monaci tibetani diffidassero di qualsiasi emissario occidentale ed in particolare europeo e britannico, il cui potere a quell'epoca era all'apice in India e quando all'argomento, che si riteneva essere in quei rotoli, esso minacciava le fondamenta su cui il Cristianesimo aveva eretto la propria immagine come unica vera religione.

 

 

 
 
 

Ricerche storiche su Jeshua (Seconda parte)

Post n°711 pubblicato il 11 Aprile 2013 da paralotti

Quando Notovitch tornò in Europa, iniziò una lunga saga che precedette la pubblicazione del materiale.  Se non fossero stati ritenuti veri nessuno si sarebbe presa la briga di non farli pubblicare come gli fu consigliato dall'Arcivescovo di Kiev. Un cardinale a Roma, sfortunatamente non nominato, che era vicino al papa Leone XIII, cercò di dissuaderlo dal pubblicare le traduzioni dei rotoli, e gli offrì di comprare i suoi appunti nel caso egli fosse stato a corto di denaro. Non c'è bisogno di dire che Notovich rifiutò l'offerta. Fu scoraggiato a Parigi dal Cardinal Rotelli che ai tempi era Nunzio apostolico in Francia; egli disse a Notovitch che la Chiesa aveva già sofferto abbastanza per critiche ostili, e chiese che cosa avrebbe fatto questa storia al Cristianesimo se fosse diventata di pubblica conoscenza, e questa non era certo una reazione di un uomo che credeva che i rotoli fossero falsi. Alla fine Notovitch riuscì a pubblicarseli da solo i rotoli. La pubblicazione come ci si può aspettare fu un gran successo. Avevate mai sentito parlare di questa pubblicazione? Io di sicuro no, e anche questo significa qualcosa. In Francia uscirono otto edizioni entro il primo anno, e tre versioni negli Stati Uniti. Ma in termini religiosi Notovitch, divenne uno degli uomini più odiati d'Europa quando l'opera divenne famosa, perchè molte delle cose contenute in quel libretto, sfidavano i bastioni dell'intrasigente ortodossia di così tante religioni. Si disse che erano tutte falsità, che Gesù non era mai stato in India e in Tibet e che non avesse mai visitato il monastero di Himis e negarono persino che un tale luogo esistesse e perciò ovviamente anche quei rotoli. Notovitch fu denigrato e messo al bando dell'opinione pubblica del tempo come falsario e pazzo visionario. Lui si difese ripetendo all'infinito che era tutto vero ciò che aveva vissuto e scritto, che i monaci non si fidavano degli occidentali, e quando gli europei conquistatori chiedevano informazioni, giustamente sospettavano che fosse perchè volevano portare via rotoli e farli sparire per sempre. E' saggio ascoltare questo fatto storico che racconterò di seguito e, può essere interessante per spiegare la diffidenza di quei popoli che in nome di Dio venivano "convertiti" al cristianesimo cattolico. Il famoso esploratore portoghese Vasco De Gama, che veleggiò attorno al Capo di Buona Speranza e stabilì una rotta commerciale tra il Portogallo e l'Est, arrivò sulle coste orientali dell'India negli ultimi anni del 1400 con un'insolita combinazione di attrezzature; navi cannoniere e sacerdoti! Il Papa del tempo, naturalmente ritenendolo suo diritto, aveva diviso il mondo tra gli Spagnoli e i Portoghesi, e in quella divisione l'Est era stato assegnato ai Portoghesi. Per gli Indiani quello fu il primo contatto esterno con gli insegnamenti di Gesù da quando Tommaso l'Apostolo era arrivato li, un millennio e mezzo prima, proprio come aveva fatto il Maestro anni prima. Vasco De Gama trovò 20 mercantili nel porto di Calcutta quando vi arrivò. Era una città più grande della sua stessa città natale, Lisbona in Europa. Li saccheggiò e fece 800 prigionieri. Poi ordinò che fossero loro tagliate le mani, orecchie e naso, e che tutti i pezzi amputati fossero ammucchiati in una barca. Il Bramino che era stato mandato dall'autorità della città, lo Zamorin, a negoziare con De Gama, fu trattato nello stesso modo e rimandato indietro con i pezzi mutilati e una nota di Vasco de Gama che consigliava lo Zamorin di cucinare al curry i pezzi nella barca. Quando lo Zamorin mandò un'altro Bramino a supplicare pace a De Gama, lui gli fece tagliare le labbra e le orecchie. Le orecchie di un cane furono cucite addosso al Bramino e fu rimandato indietro in quello stato. Il Bramino aveva portato con sè tre ragazzi, due dei quali erano suoi figli, e l'altro suo nipote. I ragazzi furono impiccati al pennone della nave e i loro corpi rimandati in città. Questo fu il triste re-incontro con coloro che professavano fedeltà agli insegnamenti di Gesù Cristo!

(continua...)

 

 

 
 
 

Ricerche storiche sulla vita nascosta di Jeshua

Post n°710 pubblicato il 09 Aprile 2013 da paralotti

Guardiamo alla lacuna nella storia della vita di Gesù tra i 12 e i 30 anni e cioè 18 anni. Tutto inizia con un aristocratico che si chiamava Nicholas Notovich che pubblicò un libro francese nel 1894 intitolato "La vita sconosciuta di Gesù". Notovich aveva deciso di intranprendere un lungo viaggio alla fine della guerra russo-turca, verso il 1878, per andare ad esplorare l'Europa orientale, il Nepal, il Tibet e il Piccolo Tibet (ossia il Laddakh) nel 1887. Notovich era interessato a studiare i costumi e la storia della gente e la geografia di quei magnifici luoghi vicino all'Himalaya. Non era interessato a nessuna religione. Notovich sentì dire molte volte durante i suoi viaggi in Tibet che esistevano dei rotoli, che parlavano della vita di Gesù in India durante gli anni della sua adoloscenza. Finchè arrivò in un monastero chiamato Himis, circa 25 miglia fuori dalla città di Leh, la capitale del Laddakh. Il Monastero di Himis è nascosto in una valle isolata, a un'altezza di oltre 3000 metri e la sua posizione decentrata l'ha preservato dalla sgradite attenzioni di parecchi eserciti conquistatori nel corso dei secoli. Notovich dichiarò che a Himis gli fu mostrata una copia di un antico manoscritto buddista che descriveva la vita di Gesù, dagli anni dell'adoloscenza fino all'età di 26 anni, e che questa parte della sua vita l'aveva vissuta in India e in Tibet. Gli fu detto che lì c'erano dei rotoli che contenevano il racconto di quello che Gesù aveva fatto in quegli anni. In un primo momento egli non riuscì a farsi mostrare i rotoli, i monaci erano molto reticenti a mostrarli a stranieri, ma come destino volle, dopo essere ripartito per il suo viaggio di ritorno, si ruppe una gamba e dovette essere riportato al monastero per un trattamento di emergenza.. Durante la sua breve convalescenza riuscì a far amicizia con alcuni lama e, avendo conquistato la loro fiducia, alla fine gli furono mostrati i rotoli. Secondo il suo racconto i rotolo erano raccolti in due grandi volumi rilegati, scritti in lingua tibetana. Erano traduzioni, non originali, scritto nell'antica lingua Pali, la lingua del Buddha Gotama. Egli si fece tradurre i ritoli dal suo traduttore in lingua francese. Il racconto della vita di Gesù era sparso qua e là nei volumi senza una particolare sequenza. Notovich mise insieme i versi rilevanti e li mise in ordine cronologico, secondo quando conosceva della vita di Gesù. Quando tornò in Europa cercò di pubblicare il racconto di quello che Gesù si diceva avesse fatto in India e Tibet e in Casmere in quegli anni, con il titolo La vita di S. Issa (questo era il nome con cui era conosciuto Gesù nei rotoli): il migliore dei Figli degli uomini. Era un libricino di soli 244 versi. Il racconto in quei rotoli era stato scritto presumibilmente tre o quattro anni dopo la crocifissione di Gesù e si basava sulle testimonianze di mercanti provenienti dall'India che erano stati personalmente testimoni dell'evento.

(Continua....)

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: paralotti
Data di creazione: 24/03/2008
 

ULTIME VISITE AL BLOG

peonia2006sac.schenaalex7611lollo8tstarcisiotironimauroconfrancaormaliberafritz63nike39coccomichhikmet78mark82dgl3cassetta2yogin08aluac
 

L'Onda e l'oceano

La mia storia (2006)

Clicca...

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 

ULTIMI COMMENTI

Impegnatevi di più con i post non posso essere l'unico...
Inviato da: cassetta2
il 30/09/2020 alle 09:45
 
....e quando una flotta di delfini giungono dal cielo a...
Inviato da: chandra.lore
il 15/04/2020 alle 14:42
 
salsi ha assolutamente ragione ! ...
Inviato da: lestai
il 16/04/2016 alle 17:43
 
Ciao Otto :-) Buon Natale di Pace e Armonia :-) Alf
Inviato da: alf.cosmos
il 23/12/2013 alle 22:28
 
oggi stesso inserirò una mia foto:-)
Inviato da: otto8dgl1
il 25/10/2013 alle 16:41
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Pertanto non può essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini, i testi e  le notizie  pubblicate sono quasi tutte tratte dal web e quindi valutate di pubblico dominio e da riassunti di letture varie ed in particolare di Giancarlo Tranfo ed Emilio Salsi, biblisti. Qualora il loro utilizzo violasse dei diritti d’autore, si prega avvertire l’ Autore del Blog il quale provvederà alla loro immediata rimozione.

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963