paradossi

fiabola


Due candelieri. Uno in ferro battuto molto sobrio, l'altro in splendido ulivo, intarsiato e lucido, entrambi per tre candele. Frolli li prese, se li ammirò a lungo come se non ne avesse mai visto di simili. "Prendo questo", mostrandogli quello in legno. "Fanno 8 talleri signore". Una cifra notevole, certo, ma non discusse e se uscì rapito. In carrozza, con l'aiuto della luce dei lampioni, accarezzò e osservò con molta cura l'oggetto.. "sembra di pezzo"... poi scoprì un'incisione: "Do ut des".."curioso!".Giunto a casa cenò frugalmente, quindi, di sopra, sistemò il nuovo acquisto su un mobile accanto al letto, prese tre corte candele, le posizionò e tentò di accenderle. Ma non appena portava la fiamma sulla terza, qualque essa fosse, si spegnevano tutte...Si costrinse al raziocinio, ma non sortì alcun risultato. Seccato decise di dedicarsi al sonno. Più tardi, forse in sogno, ebbe la sensazione di luci tremolanti, aprì gli occhi ma tutto era in ombra, qualcosa non andava..Quando si fu abituato all'oscurità, individuò finestre in luogo di pareti e mobili di fatta strana, poi realizzò, si trattava della camera che occupava da adolescente.. quella seggiola con le vesti ammonticchiate, il quadro di zia Clara, il baule, non era sogno li vedeva distintamente e tornò a quella età, ai momenti in cortile, gli amici, i genitori..  Si risvegliò placido e rilassato come non accadeva da anni, la luce del giorno accarezzava morbidamente il candeliere sul comò. Solo dopo molto smise di guardare le candele o piuttosto a quel che ne restava.