paradossi

folja tremens


Sono in preda ad una disperazione inusitata.Donna! Tu mi hai castigato anche oltre il male che probabilmente ho seminato io. E' innegabilmente vero: "ciò che è fatto, è reso" sempre e comunque bene o male pizzicotto o bacio sguardo o pensiero. Ma tu, femmmina del sud, tu hai disseminato la mia anima di mine assuefacenti.. ogni tuo vezzo, parola, sblifiata o respiro.. nè innesca una ed io bramo, anelo, la tua presenza in qualsivoglia foggia per innescarne altre eppoi ancora, che siano ancore e mi avvinghino a te o mio fondale 'sì pescoso di crostacei acrostici e qualsivoglia aferesi celenterato o polpo allitterato. Forse che godi, nel vedermi agonizzare? insignito della più eufemistica epanalessi mentre gozzovigli tra metafore e omoteleuti...AHHHHH sordida apostrofe! tu quoque B. fili stei! Quanto mi desti uscirà dal sogno? da quando mi desti non prendo pìù sonno! Che mi resta?!? speranze sofferte, stralci e lacrime, fogli co'scritti, lettere avulse, rauchi commenti. Non reggo! No! mi rifugerò nella morte, poichè quella dell'anima già è trascorsa... mi resta quella dell'involucro.. e sia! sarà Dolce come tu sei stata.. olce... ce ce... ............PS. No niente,e che non avevo un cippo da fare così mi son detto,mò scrivo due righe a quella scema di B.,chissà che stà facendo.