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solo cose belle

 

IL VALORE DELL'AMICIZIA

"Di tutti i valori umani, niente di più santo e di più utile può essere desiderato e cercato, nulla di più dolce e di più vantaggioso può essere gustato e trovato, dell'amicizia, benchè nulla sia così difficile da acquisire. L'amicizia è fonte di benedizioni in questa vita e nell'altra. La sua soavità rende attraenti tutte le virtù, mentre è capace di estirpare ogni specie di vizi. Addolcisce l'avversità e modera la buona fortuna, sicchè si può dire che nessun uomo può essere contento in questo mondo senza amici. "Guai a chi è solo; se cade, non ha alcuno che lo rialzi". (Qo 4,10). Chi non ha amici è proprio solo. Al contrario pensa alla soddisfazione, alla gioia che uno prova nell'avere una persona alla quale poter parlare senza reticenze dei propri problemi personali, nell'avere qualcuno cui rivelare i propri punti deboli e manifestare senza arrossire, i propri progressi spirituali, cui confidare i segreti e le aspirazioni del cuore. Nulla è più dolce di una tale unione di cuore a cuore e di mente a mente. In simile unione non c'è posto per l'arrivismo nè per il sospetto. La stessa correzione non è presa in cattiva parte, nè la buona parola per adulazione. (A. Rievaulx)

 

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Paradiso o inferno?

Post n°172 pubblicato il 14 Novembre 2012 da carbonediamante
 

 

 

 

 

Paradiso o Inferno?


Un uomo, il suo cavallo ed il suo cane camminavano lungo una strada. Mentre passavano vicino ad un albero gigantesco, un fulmine li colpì, uccidendoli all'istante.
Ma il viandante non si accorse di aver lasciato questo mondo e continuò a camminare, accompagnato dai suoi animali. A volte, i morti impiegano qualche tempo per rendersi conto della loro nuova condizione...
Il cammino era molto lungo; dovevano salire una collina, il sole picchiava forte ed erano sudati e assetati. A una curva della strada, videro un portone magnifico, di marmo, che conduceva a una piazza pavimentata con blocchi d'oro, al centro della quale s'innalzava una fontana da cui sgorgava dell'acqua cristallina.
Il viandante si rivolse all'uomo che sorvegliava l'entrata.
- "Buongiorno"
- "Buongiorno" rispose il guardiano.
- "Che luogo è mai questo, tanto bello?"
- "E' il cielo"
- "Che bello essere arrivati in cielo, abbiamo tanta sete!"
- "Puoi entrare e bere a volontà".
Il guardiano indicò la fontana.
- "Anche il mio cavallo ed il mio cane hanno sete"
- "Mi dispiace molto", disse il guardiano, "ma qui non è permesso l'entrata agli animali".
L'uomo fu molto deluso: la sua sete era grande, ma non avrebbe mai bevuto da solo. Ringraziò il guardiano e proseguì. Dopo avere camminato a lungo su per la collina, il viandante e gli animali giunsero in un luogo il cui ingresso era costituito da una vecchia porta, che si apriva su un sentiero di terra battuta, fiancheggiato da alberi.
All'ombra di uno di essi era sdraiato un uomo che portava un cappello; probabilmente era addormentato.
- "Buongiorno" disse il viandante.
L'uomo fece un cenno con il capo.
- "Io, il mio cavallo ed il mio cane abbiamo molta sete".
- "C'è una fonte fra quei massi", disse l'uomo, indicando il luogo,
e aggiunse:
- "Potete bere a volontà".
L'uomo, il cavallo ed il cane si avvicinarono alla fonte e si dissetarono.
Il viandante andò a ringraziare.
- "Tornate quando volete", rispose l'uomo.
- "A proposito, come si chiama questo posto?"
- " CIELO."
- "Cielo? Ma il guardiano del portone di marmo ha detto che il cielo era quello là!"
- "Quello non è il cielo, è l'inferno".
Il viandante rimase perplesso.
- "Dovreste proibire loro di utilizzare il vostro nome! Di certo, questa falsa informazione causa grandi confusioni!"
- "Assolutamente no. In realtà, ci fanno un grande favore. Perché là si fermano tutti quelli che non esitano ad abbandonare i loro migliori amici...."
Rispose il guardiano

Non abbandonare mai i tuoi veri Amici
Perchè:
Trovare un Amico è una Grazia,
Avere un Amico è un Regalo,
Conservare un Amico è una Virtù.
Essere Tuo Amico! È un Onore...

(Da un racconto di Paulo Coelo)

 


 

 
 
 

Dalla vecchia matita al Grafene

Post n°171 pubblicato il 06 Novembre 2012 da carbonediamante
 
Tag: Grafene

 

 


Da un po di tempo si parla di una nuova scoperta tecnologica che sembra debba rivoluzionare il mondo della tecnologia, del più probabile candidato alla sostituzione del silicio. Si tratta del Grafene, cioè una molecola bidimensionale (in 2D) di grafite a dimensione nano-tecnologica (un nanometro = miliardesimo di metro). Tale scoperta è valsa il Premio Nobel della Fisica 2010 ai due ricercatori russi Andre K. Geim e Konstantin S. Novoselov, per aver messo in evidenza le caratteristiche di questo materiale bidimensionale: dalla elevata conducibilità e flessibilità alla formidabile durezza tipica del diamante, alla trasparenza e all'impermeabilità. A queste caratteristiche ne è stata aggiunta un'altra dai ricercatori dell'Università di Manchester, ovvero la capacità del grafene di autoripararsi.

 

 

Paolo Manzelli dell'università di Firenze spiega che : "Il grande interesse alle possibili applicazioni tecnologiche del Grafene e' conseguenza del fatto che la grafite è un materiale a base di carbonio facilmente reperibile e poco costoso, mentre l'interesse scientifico per Grafene è dovuto al fatto che la peculiare geometria a nido d'ape degli atomi di carbonio, da' origine a particolari proprietà elettroniche. Gli elettroni degli atomi di carbonio essendo confinati a muoversi nel piano bidimensionale entro una rete ad elevata simmetria esagonale, si trovano infatti nelle condizioni simili a quelle della superconduzione a bassa dispersione di energia. Tale proprieta' puo' diventare straordinariamente utile ad es. nel campo della nano-elettronica degli impianti fotovoltaici o dei computer quantistici super-veloci di dimensioni molto piccole rispetto a quelli in uso , e in tutte i casi in cui sara possibile sostituire con il Grafene i chips di silicio".

 

 


È di pochi giorni fa la notizia che sono stati messi a punto dei nuovi rilevatori realizzati con questo "materiale delle meraviglie" (così è stato definito), in grado di individuare le onde Terahertz. Una delle applicazioni possibili riguarda la realizzazione dei body scanner senza radiazioni ionizzanti (raggi x) nei controlli di sicurezza su passeggeri e nei controlli di qualità in processi industriali.

Vi riporto il testo tratto da: Le Scienze del 2 novembre 2012
Roma, 2 novembre 2012. È a firma italiana la nuova applicazione del grafene, reticolo di carbonio dello spessore di un singolo atomo, spesso indicato come 'materiale delle meravigliè per le sue speciali proprietà. Un gruppo di ricercatori dell'Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Nano), con colleghi delle Università di Cambridge e Montpellier, ha messo a punto un nuovo tipo di sensori che sfruttano il grafene per rivelare le onde terahertz. I dispositivi, come descritto sulla rivista 'Nature Materials', possono già essere impiegati per applicazioni nel campo della sicurezza e dei controlli di qualità.
"Nel reticolo del grafene gli elettroni sono in grado di muoversi con velocità estremamente elevate, di conseguenza il materiale risponde in modo molto efficiente quando i suoi elettroni sono investiti da radiazioneelettromagnetica, in particolare nello strategico intervallo di frequenze dei terahertz", commenta Vittorio Pellegrini, autore dello studio insieme ad Alessandro Tredicucci, Miriam Vitiello, Marco Polini e Leonardo Vicarelli del laboratorio Nest di Cnr-Nano e Scuola Normale di Pisa. "Abbiamo sfruttato questa 'marcia in più' per ottenere rivelatori con prestazioni potenzialmente superiori alle tecnologie attuali".
Le onde terahertz sono una radiazione elettromagnetica di frequenza di poco superiore alle microonde, ideale per applicazioni nei controlli di sicurezza su passeggeri e nei controlli di qualità in processi industriali, dato che penetrano vestiti, bagagli, scatole e imballaggi ma senza rischi per la salute. "Di fatto lo sfruttamento commerciale dei raggi terahertz, ad esempio per realizzare body scanner o controlli alimentari non distruttivi, è limitato dalle tecnologie di rivelazione che non sono abbastanza sensibili o veloci, o richiedono temperature bassissime", commenta Pellegrini.
"I nostri dispositivi sono in grado di eseguire imaging veloce su scala macroscopica e a temperatura ambiente e sono una dimostrazione pratica di nuova tecnologia resa possibile dal grafene. L'operatività è stata testata per 'radiografarè una confezione in cartone contenente capsule da caffè in alluminio: l'immagine prodotta dal sensore mostra chiaramente e con buona risoluzione le capsule e le intercapedini di aria", aggiunge Andrea Ferrari dell'Università di Cambridge e coautore dello studio, finanziato dal ministero dell'Istruzione, università e ricerca (Miur) tramite due progetti Futuro in Ricerca 2010.
La ricerca sul grafene continua a dare risultati sorprendenti e a raccogliere investimenti in risorse umane e finanziarie in tutto il mondo. In questi giorni è stato presentato all'Unione Europea 'Flagship Grafene', un progetto di ricerca di scala mai vista prima in Europa, di cui Ferrari e Pellegrini sono coordinatori per Regno Unito e Italia. "Abbiamo proposto una 'roadmap' per creare una nuova tecnologia basata sul grafene e altri materiali bidimensionali nei prossimi 10 anni, supportata da 80 istituzioni e industrie con oltre 120 gruppi di ricerca", conclude Ferrari. "Nei prossimi mesi l'Ue deciderà se erogare un finanziamento di un miliardo di euro, sarebbe un'importante opportunità per mantenere l'Europa leader non solo nella ricerca di base su questo materiale, ma soprattutto nelle sue applicazioni industriali".

 

 

La scienza è dopotutto un'arte,

una questione di consumata abilità

nel condurre la ricerca.

John Dewey

 

 

 
 
 

La vita è un dono

Post n°170 pubblicato il 22 Ottobre 2012 da carbonediamante
 

 

 

 

 

 

Nessuno viene al mondo per sua scelta, non è questione di buona volontà
Non per meriti si nasce e non per colpa, non è un peccato che poi si sconterà
Combatte ognuno come ne è capace
Chi cerca nel suo cuore non si sbaglia
Hai voglia a dire che si vuole pace, noi stessi siamo il campo di battaglia
La vita è un dono legato a un respiro
Dovrebbe ringraziare chi si sente vivo
Ogni emozione che ancora ci sorprende, l'amore sempre diverso che la ragione non comprende
Il bene che colpisce come il male, persino quello che fa più soffrire
E' un dono che si deve accettare, condividere poi restituire
Tutto ciò che vale veramente che toglie il sonno e dà felicità
Si impara presto che non costa niente, non si può vendere né mai si comprerà
E se faremo un giorno l'inventario sapremo che per noi non c'è mai fine
Siamo l' immenso ma pure il suo contrario, il vizio assurdo e l'ideale più sublime
La vita è un dono legato a un respiro
Dovrebbe ringraziare chi si sente vivo
Ogni emozione, ogni cosa è grazia, l'amore sempre diverso che in tutto l'universo spazia
e dopo un viaggio che sembra senza senso arriva fino a noi
L' amore che anche questa sera, dopo una vita intera, è con me, credimi, è con me.

(Testo della canzone La vita e' un dono di Renato Zero dall'album Il dono)

 

 


Non siamo esseri gettati nel mondo per caso,

siamo dono,

e il dono può essere solo frutto di amore.

 

 

 

 
 
 

Scorci d'autunno

Post n°169 pubblicato il 12 Ottobre 2012 da carbonediamante
 

 

 

 


AUTUNNO

Autunno mansueto, io mi posseggo

e piego alle tue acque a bermi il cielo,
fuga soave d'alberi e d'abissi.

Aspra pena del nascere

mi trova a te congiunto;
e in te mi schianto e risano:

povera cosa caduta

che la terra raccoglie.

S.Quasimodo

 

 

 

 
 
 

Vincere

Post n°168 pubblicato il 05 Ottobre 2012 da carbonediamante
 

 

 

 

 

Forse tutti ci ricordiamo il pluri premiato film "Momenti di gloria" (1981) regia di Hugh Hudson, con la splendida colonna sonora di Vangelis.
Il film tratto da una storia vera, presenta temi importanti come lo sport, l'amicizia, l'aiuto, il rispetto, il credo religioso.


Vincere un'olimpiade è sicuramente il sogno di ogni atleta, tuttavia ci sono vittorie che per fortuna, escono dagli schemi e dai record.


Vi riporto un avvenimento accaduto nel 1996 alle Paralimpiadi di Atlanta:


" Nove atleti, tutti mentalmente o fisicamente disabili, erano pronti sulla linea di partenza dei 100 metri. Allo sparo della pistola, iniziarono a correre con la voglia di arrivare e vincere. Mentre correvano, uno degli atleti cadde, fece un paio di ruzzoloni e cominciò a piangere.
Gli altri otto lo sentono piangere. Rallentano, si voltano indietro, si fermano e tornano indietro tutti. Una delle atlete, con la sindrome di Down, si siede accanto a lui e comincia a baciarlo e a dire: "Adesso stai meglio?" Allora tutti e nove si abbracciano e camminano insieme verso la linea del traguardo.
Si fece un silenzio impressionante poi, tutti nello stadio, si alzarono e cominciarono a battere le mani. Gli applausi scrosciavano: non finivano più. Tante persone che erano presenti raccontano ancora oggi questo straordinario avvenimento che aveva cambiato radicalmente la mentalità degli spettatori. Avevano capito che la cosa più importante nella vita è aiutare gli altri, anche se ciò comporta rallentare e a volte modificare la propria corsa."

 


 

 

 
 
 

Natura e cultura

Post n°167 pubblicato il 21 Settembre 2012 da carbonediamante
 

 

 

 

 

"L'uomo portatore della cultura non crea nulla solo forma e trasforma gli elementi, d'altronde la natura non ci si presenta senza una forma culturale, senza la quale non fosse possibile conoscerla. E' come il cibo che deve essere digerito e trasformato prima di diventare parte del nostro corpo". Pavel Florenskij

 

 


 

Cultura e natura si compenetrano e

mai esistono una senza l'altra.

 

 

Da una parte sono profondamente collegate

dall'altra non si riducono l'una all'altra.


 

 

 
 
 

Cartolina per le vacanze

Post n°166 pubblicato il 30 Luglio 2012 da carbonediamante
 








"Certe volte viaggiare non è solo visitare nuovi posti,
ma è spostarci con l'anima,
la mente e il cuore,
verso sogni e desideri che mai potremo fare,
ma solo immaginare,
cosi facciamo viaggi unici emozionanti,
che viviamo solo noi".
(Patrizia Cosenza)




BUONE VACANZE A TUTTI!






 
 
 

Libri....

Post n°165 pubblicato il 20 Giugno 2012 da carbonediamante
 

 

 

 

 

Libri, forse ne leggiamo molti e svariati ma non tutti ci prendono con la stessa forza. Quelli riletti crediamo di conoscerli quasi a memoria, invece riservano sempre sorprese perché il momento in cui li leggiamo è cambiato.

Nonostante io abbia una biblioteca abbondante, mi piace ritornare su un piccolo pugno di libri ed in particolare uno: "Il cammino dell'uomo" di Martin Buber. Poche ma intense pagine, frutto di una conferenza tenuta dall'autore al congresso di Woodbrook a Bentveld nell'aprile del 1947.

In proposito, Herman Hesse scrisse così a Martin Buber: "... tra i suoi scritti, "il cammino dell'uomo" è indubbiamente quanto di più bello io abbia letto. La ringrazio di tutto cuore per questo dono così prezioso e inesauribile. Lascerò che mi parli ancora molto speso".

Un libro nutrito di racconti chassidici, che ci parla dell'uomo come essere in relazione nella realtà vissuta, nell'esperienza del quotidiano senza troppi idealismi, ma con la preoccupazione pedagogica di farlo crescere e maturare.
Martin Buber affermava:" Non parlo di null'altro che dell'uomo quale veramente è, di voi e di me, della nostra vita e del nostro mondo, non di un Io in se stesso o di un Essere in se stesso".

L'uomo per crescere e raggiungere l'autenticità deve ritrovare se stesso senza tentativi di nascondimento o di copiatura, di qui inizia il suo cammino, dove non esiste solo una via. Occorre scegliere e di conseguenza fare rinunce; seguire con decisione il cammino e raggiungere gli altri uomini con la consapevolezza che, un uomo autentico contribuisce alla trasformazione del mondo solo attraverso la propria trasformazione. Cominciare da se stessi diventa il punto di partenza, non la meta.

"La maggior parte di noi giunge solo in rari momenti alla piena coscienza del fatto che non abbiamo assaporato il compimento dell'esistenza, che la nostra vita non è partecipe dell'esistenza autentica, compiuta, che è vissuta per così dire ai margini dell'esistenza autentica. Eppure non cessiamo mai di avvertire la mancanza, ci sforziamo sempre, in un modo o nell'altro, di trovare da qualche parte quello che ci manca. Da qualche parte, in una zona qualsiasi del mondo o dello spirito, ovunque tranne che là dove siamo, là dove siamo stati posti: ma è proprio là, e da nessun'altra parte, che si trova il tesoro. Nell'ambiente che avevo avvertito come il mio ambiente naturale, nella situazione che mi è toccata in sorte, in quello che mi capita giorno dopo giorno, in quello che la vita quotidiana mi richiede: proprio in questo risiede il mio compito essenziale, lì si trova il compimento dell'esistenza messo alla mia portata."

 

 

 
 
 

EMOZIONI

Post n°164 pubblicato il 03 Maggio 2012 da carbonediamante
 

 

 


Le emozioni sono un'importante esperienza soggettiva che ci portano a leggere il mondo con le nostre proporzioni, rappresentano quello che proviamo nei diversi momenti della vita davanti alla varietà dell'esistenza. Sono una interiore risonanza degli avvenimenti che ci circondano e ci colpiscono, una spia del nostro modo di essere presenti nel mondo e in relazione con gli altri, in tempi o situazioni particolari.

Le emozioni non sono mai dovute al caso, ma sempre legate al vissuto personale, passato o futuro. Quelle derivate dal passato nascono in noi, perché la situazione presente che stiamo vivendo suscita delle sensazioni già accadute in precedenza, magari in un contesto simile, ma che ci hanno lasciato un segno interiore anche senza accorgercene.
Quelle legate al futuro, dipendono invece dalle nostre aspettative e preoccupazioni per quanto immaginiamo dovrà accaderci. L'emozione che si prova è direttamente connessa al tipo di lettura fatta della realtà e può portarci a dare un peso diverso a ciò che ci circonda.

 

 

 


Le emozioni danno gusto e colore alla nostra vita e impediscono che gli eventi ci scorrano sotto gli occhi con indifferenza. Esse sono una fonte di ricchezza poiché, man mano che cresciamo, diventano sempre più numerose e sfumate. Le emozioni non si possono soffocare convinti che in tutto debba prevalere la ragione; la repressione genera solo sofferenza. Le emozioni sono forze interiori che anche senza l'assenso della volontà, tendono ad indicarci la loro direzione. L'essere umano possiede la grande capacità di divenire consapevole delle proprie emozioni, come delle proprie sensazioni e dei propri pensieri, assumendo così atteggiamenti di responsabilità rispetto agli accadimenti.

 


"Solo le persone superficiali impiegano anni per liberarsi da un'emozione.

Chi sia padrone di sé può porre termine a una sofferenza con la stessa facilità con cui inventa un piacere.

Non voglio essere in balia delle mie emozioni.

Voglio servirmene, goderle e dominarle".


Oscar Wilde, da "Il ritratto di Dorian Gray"

 

 

 

 
 
 

“Grande cosa è l’amore”

Post n°163 pubblicato il 15 Aprile 2012 da carbonediamante
 
Tag: amore, dono

 

 

 

 

Fiumi di parole sono stati scritti sull'amore poiché essendo una "grande cosa", nulla lo spiega o lo esaurisce.
Vi riporto una piccola parte di un'antico scritto medievale, di incerta attribuzione a Tommaso da Kempis. Un testo che, se da una parte non ha bisogno di commenti per la sua interpretazione, dall'altra può ancora far nascere domande all'uomo contemporaneo assetato di amore autentico.

 

 

"Grande cosa è l'amore. Un bene grande, veramente. Un bene che, solo, rende leggera ogni cosa pesante e sopporta tranquillamente ogni cosa difficile; porta il peso, senza fatica, e rende dolce e gustosa ogni cosa amara.
Chi ama vola, corre lietamente; è libero, e non trattenuto da nulla; dà ogni cosa per il tutto, e ha il tutto in ogni cosa, perché trova la sua pace in quell'uno supremo, dal quale discende e proviene tutto ciò che è buono; non guarda a ciò che gli viene donato, ma, al di là dei doni, guarda a colui che dona.
Spesso l'amore non conosce misura, in un fervore che oltrepassa ogni confine. L'amore non sente gravezza, non tiene conto della fatica, anela a più di quanto non possa raggiungere, non adduce a scusa la sua insufficienza, perché ritiene che ogni cosa gli sia possibile e facile.
Colui che ama può fare ogni cosa, e molte cose compie e manda ad effetto; mentre colui che non ama viene meno e cade.
L'amore è sollecito, sincero e devoto; lieto e sereno; forte e paziente; fedele e prudente; longanime, virile e sempre dimentico di sé: chè, se uno cerca se stesso, esce fuori dall'amore.
Chi è forte nell'amore, regge alle tentazioni e non crede alla suadente furbizia del nemico. Come gli sono caro nella prosperità, così gli sono caro nelle avversità.
Chi è saggio nell'amore non guarda tanto al pregio del dono, quanto all'amore di colui che dona. Guarda più all'affetto che al prezzo, e pone tutti i doni al di sotto della persona amata."

 

 

"Grande cosa è l'amore"

 

 


 
 
 
 
 

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