racconti del drago

Post N° 350


Erano due territori nemici quelli che si interseccavano fisica e spiritualmente nella grande mansione,un gruppo di persone la cui parentela di sangue non aveva nulla da vedere con la vera natura di ogni componente,le belle e aristocratice fanciulle bionde,luminose quasi nella loro giovinezza e allegria,piene di progetti di viaggi e di amori male si incontravano e convivevano con noi tre che non avevamo progetti e che nascondevamo come in un casetto segreto i nostri sogni,ma sopratutto i nostri percorsi nella ricerca di un senso a tutte le stranezze che gli altri non vedevano.Per me la più strana di noi era Costanza,nel fondo noi due eravamo come le donzelle della regina nera.La regina nera era lei.  Forse Melania mia sorella non era attenta come me,lei giudicava solo stravaganza quello che a me faceva paura,un fiume di pura ,sottile follìa, ho sempre creduto che scorresse nella sue vene,la sentivo camminare per i corridoi a notte fonda mentre il resto della casa dormiva ,aprire la porta che dava al giardino e sparire nell'oscurità.Dove andava? Perchè vagare in un giardino umido e selvaggio,pieno di rose e spine, di statue e insidie? Perchè parlare di un elfo che mai nessuno avrebbe potuto vedere?Eppure essa era felice,serena e bellissima toccava la terra in punta di piedi,sosteneva i suoi brillanti esami ,dava alcune conferenze sulla filosofia della matematica o su temi altrettanto difficili ,faceva innamorare i giovani dei dintorni,seduceva con la crudelle bellezza di chi non si può raggiungere,trescinandoce tutti specialmente noi due, sue amiche nel cupo territorio d'ombra dove dimorava