racconti del drago

Post N° 373


il mio nome echeggia in queste profonde tenebre,io sono la Guardiana,la Regina e la Serva del Vello del montone d'oro ,un simbolo di regalità e di odio profondo.Si sono fatte guerre per questo vello splendente.Se ne faranno altre.La violenza  è intessuta in ogni fibra ,in ogni riccio di questo splendido premio.Anche le amazzoni,le donne che abitavano vicino allo Scamandro,donne orgogliose e piene di coraggio lo guardano a volte con una brama feroce.Di tutte le donne che abitano queste mura,che si aggirano nei giardini  profumati solo le donne guerriere per me sono ancora un enigma.Conosco le donne oscure delle sponde di un fiume antichissimo che pregano Osiride e Basteth dalla testa di gatta,nelle loro bianche tuniche di finissimo lino,ornate di collane preziose,badano alle vesti della Dea e la profumano e lavano ogni alba cantando al suono di strani strumenti sconosciuti,che emettono una musica voluttuosa e triste e conosco le schiave bionde,che si dipingono il volto di blu e tirano con la spada e l'arco di tasso nero meglio dei nostri arcieri.Ma le donne della lontana troiade sono le più strane de tutte,dormono sotto le stelle ,bevono solo acqua dei torrenti anche nelle feste più sfrenate,dove quasi tutto è permesso,adorne di gioielli bellissimi d'oro e di giada,lottano quasi nude con spade di bronzo dalle quali non si separano mai e hanno archi rossi e scoccano frecce veloci come fulmini mortali.Io penso a una di loro,Mirina,e la punta della sua freccia mi trapassa il cuore.