racconti del drago

la caverna della Dea


 Non avevo nessun desiderio di tornare a palazzo ma dovevo pur ritornare alla luce del sole. Calava la notte nei giardini e il pesante profumo dei gelsomini e le rose mi stordiva. Le altre sacerdotesse vennero al mio incontro spaventate del mio pallore e mi condussero alle piscine reali dove l'acqua fresca e profumata lavò anche la mia tristezza.Non ricordavo che fosse la festa della settima luna e mi trovai vestita di bianco ingioiellata di ambra e lapislazzuli nella sala del trono,splendente di luce e colori. Vidi le basse tavole imbandite,i tappeti coperti di fiori,le ancelle trasportando vini e bevande fatte di fruttae miele,tutte le donne erano coperte d'oro. Non aspettavo quello che poi vidi. Stranieri vestiti  di lino,biondi come il sole a mezzogiorno,belli come dei,pericolosi come serpi. Questo pensiero di un pericolo imminente gridava nel mio cuore. Io sono una maga e so!.Quando il più bello di tutti calzato di  fini calzari di pelle di serpente,spada alle spalle e gli occhi più azzurri del marevenne al mio incontro mi sembrò che quel mare volesse annegarmi.In qualche sogno lo avevo visto. In qualcuna delle mie visioni ermetiche e indecifrabili.!Il suo vestito  straniero,il tatuaggio nel braccio,la spada nel suo fodero rosso,gli occhi che brillavano di un fuoco lontano e ardente,trasparenti eppure cupi,sapevo senza saperlo che mi avrebbero rapito nel profondo degli abissi,tutta la festa svanì in lontananza ,solo restò il mare delle sue pupille.Io guardavo il suo viso e sprofondavo nella paura,perchè sapevo il dono che portava per noi.