racconti del drago

L'incontro


mia signora disse lo straniero,avrebbe potuto dire mia schiava !una ferita si aprì come un fiore nel profondo del mio corpo,quando la sua mano toccò delicatamente le mie dita seppi che avrei fatto qualunque cosa per averlo.i suoi occhi non erano azzurri come la superficie del mare ,erano adesso quasi neri, il  colore degli abbissi e dei pugnali di pietra.Ero una donna morta,ero una cagna,una tigre e mi sbranavo il cuore|La festa continuava ,musica e canti si levavano dalle terrazze fiorite,le sacerdotesse in un compatto gruppo in disparte.mi lanciavano messaggi che non capivo ,mio padre mi adulava,lo straniero non mi guardava quasi ,ma io sentivo scorrere un fiume di fuoco nelle sue vene,un fiume che cercava il mare,cercava con bramosia qualcosa di tenebroso e crudele e cercava il mio corpo|la notte ,calda e di profondo velluto nero spegneva le torce di pino,sotto un cielo puro silenzio e puro inganno,seguì lo straniero sotto i sicomori scuri.Adesso il palazzo dormiva e gli animali notturni volavano senza rumore,le grandi ali chiare contro il buio.Seduta sotto la luna ascoltai quello che aveva da dirmi,l'orrore mi straziava il cuore|