racconti del drago

nella notte


Avrei dovuto scappare e non lo feci! Il suo nome, rrievocava canzoni ascoltate in altre vite,un denso profumo di mare impregnava la sua veste di lino sotto le stelle misteriose la sua presenza disarmata e bellissima provocava solo paura,una paura e un desiderio che non avevo mai conosciuto prima.Percepivo che mi avrebbe chiesto il sangue delle mie vene e la corona d'oro,la vita e anche più della vita.Portava l'inganno come altri portano doni.L'inganno era il suo dono per noi della Colchide.Io avrei contribuito a questo inganno mortale.Tutto era scritto e tutto doveva compiersi,Nella densa oscurità senza luna ci amammo e questo fu il mio orrendo delitto .Amare il nemico del trono e della mia terra,Amare uno straniero che mi voleva e voleva altre cose che non diceva,Questo lo seppi da sempre ma non potei non amarlo e non diventare una cagna fedele,una orribile feroce lupa che avrebbe insanguinato le stelle della mia terra e versato fiumi di sangue e dolore.IO Medea,la principessa,la figlia amata dalla Dea,la più invidiata e temuta ,la più fedele ancella della Madre,quella notte mi convertì nella Traditrice e nella grande Meretrice del desertoLo amai per sempre,tutti  i colchidi pagammo per questo amore crudele e totale,pagammo per infiniti anni bui e con infiniti sacrificiIO Medea la Maga,sapevo e non fuggì.Io la cagna mi diedi sotto la tenebra,spezzai ogni ritegno e mi spezzai la vita!