D.A.P. PERTUTTO
fatti e misfatti di un gruppo di persone catapultate per 15 giorni nella tenebrosa Certosa.« Messaggio #47 | Messaggio #49 » |
Noi viviamo di miti. Semplicemente non li riconosciamo come tali per omaggio all'ideologia razionalista che desertifica le anime in virtù dei suoi scopi produttivistici. Gli umani sono invitati a rinunciare all'introspezione interiore, al pensiero affettivo che si propone attraverso le immagini psichiche. Debbono solo dare dei numeri che verranno classificati attraverso diagrammi ed istogrammi e quasi sempre nemmeno interpretati alla luce di un qualche principio o almeno di un qualche presupposto. Lo scopo ha sostituito il fine.
Eppure il mondo del lavoro è pieno, cosparso, investito e sostenuto dai miti.
Adamo ed Eva vengono estromessi dall'Eden per la disobbedienza commessa, intorno al significato divino e mitico di un albero, mallevadore un serpente, l'immaginazione poliedrica del male. Vengono mandati a guadagnarsi il cibo con il sudore della fronte, con le lacrime negli occhi, con il dolore del parto. Nel Paradiso terrestre Adamo, secondo la traduzione dei Settanta, operat; fuori dal mondo del rapporto intimo con Dio, laborat. Il lavoro diventa l'esito di una colpa che coinvolgerà, e coinvolge, per centinaia di migliaia di anni l'umanità nomade.
KALIMBA DE LUNA
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il 24/03/2009 alle 21:40
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