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Riflessioni in ordine...sparso...

Post n°8 pubblicato il 26 Aprile 2015 da SussurroDiFata
 

...che poi io ci provo eh, giuro!
Ma quando arrivo a casa la sera, dopo che la mia giornata è cominciata alle 5.30...non ce la faccio proprio!

Già aggiornare il RE (Registro Elettronico) è un INCUBO di dimensioni colossali! Praticamente, prima ancora di posare la borsa, di prepararmi da mangiare, il mio pensiero è 'sto "sovrano" che, volentieri, detronizzerei!!!
L'idea di rimanere indietro anche solo di un giorno...mi dà la nausea!!! Non sono per le cose fatte all'ultimo minuto!

E quindi ci sono delle priorità...e, tra queste, aggiornare un blog è l'ultima!
Immaginavo sarebbe andata così e so che durerò poco...non è un caso che, a parte la parentesi Splinder, non ci sia stato un seguito.

Diciamo pure che, all'epoca (correva l'anno 2011), c'era uno psicopatico dalla personalità multipla che si aggirava in lungo ed in largo, con 300 profili diversi, improbabili storie assurde, malattie mortali, ipotetiche resurrezioni...
Da quel momento ho detto "BASTA" ed ho reso privato il vecchio blog di cui ho salvato i post solo perchè...mi hanno accompagnato per diversi anni.
La "fregatura" di chi scrive è "esporsi" più di quanto non dovrebbe e questo, inevitabilmente, diviene "un'arma" per chi è a caccia di una "vita virtuale", frustrato da quella reale.

Io scrivevo di scuola, scrivevo di vita, scrivevo di scene buffe con i miei alUNNi...i miei "barbari" (come li chiamavo io)...Mi aiutava a vedere/far vedere la scuola anche da un lato più "umano"...Ma ho scritto anche di Vita e di Morte...In quel periodo seguivo ed ero seguita da alcuni nomi che ho fatto nel post precedente...ed ora quelle persone non ci sono più.

Perdendo loro, ho perso la voglia di scrivere...perchè, semplicemente, il dolore è qualcosa che non va messo "online", ma va vissuto nella propria interiorità, va metabolizzato perchè possa essere non superato, ma "sopportato"...

Qui su Libero ho una mail da secoli, ma non avevo mai pensato di aprire un blog...Dopo l'annuncio della chiusura di Splinder, ci spostammo tutti su "Iobloggo": era quello più vicino a Splinder, come grafica ed immagini. Troppa pubblicità e tempi infiniti di "caricamento pagina"...mi sono stufata presto.

E poi...cfr psicopatico di cui sopra...il blog l'ho chiuso proprio per evitare "entrate di nuovi profili"...Ho sempre osservato il modo in cui la gente scrive, forse è una mia deformazione (un'altra?!?!?!?!? Ma quante ne ho?!?!?!? Ehhhh lo so...esaurita sono!  NdR)...quindi riesco abbastanza facilmente a capire chi scriva/come scriva e ad inviduare non dai contenuti, ma proprio dalla "tecnica di scrittura", dagli errori ricorrenti et similia, chi ci sia dall'altra parte. Sarà che il mio nick, come già scritto, è questo da una vita...sarà che non comprendo perchè "vestirsi" da altro e fingere di essere altro da se stessi...Sarà che col "pazzo psicopatico", arrivata ad un certo punto, non riuscivo più a capire con chi parlassi e vedevo, in ogni nuovo ingresso nel mio blog, il potenziale "Psyco" di turno...

Ho fatto "saltare" tanti "altarini" all'epoca...ma non per me, quanto per persone che, ingenuamente, avevano affidato la loro vita a questo pazzo, condividendo anche dati sensibili e risultando, quindi, ricattabili...

Tornassi indietro, davvero, m'iscriverei a Sociologia o, meglio ancora, Psicologia: m'incuriosisce la modalità con cui la mente umana concepisce certe assurdità. Davvero ci sta così stretta la nostra vita? Davvero abbiamo bisogno di viverne qui una "parallela"?

Condividere mi piace, ma a tutto c'è un limite...E, ripeto, sono una di quelle che, all'epoca di IOL, partecipava a cena CHAT ed ha mantenuto rapporti con persone conosciute in chat, appunto...

Forse lo spirito con cui si scriveva era diverso, forse c'erano altri interessi, forse c'era solo il desiderio (parlo per me almeno...NdR) di riversare su una "pagina" i pensieri sparsi di una giornata e di rileggerli, nel tentativo di fare ordine.

Oggi leggo di tutto...e non sempre quello che leggo mi piace, quindi vado oltre. E' come quando hai un libro in mano: se non sei stato "obbligato" a leggerlo (motivi scolastici e/o lavorativi! NdR), nulla ti vieta di chiuderlo e riporlo da qualche parte. La libertà di pensiero/espressione, per fortuna, è anche questa.

La verità è che, prossima ai 41 anni, mi annoio facilmente ed ho bisogno di "stimoli culturali" di un certo rilievo che catturino la mia attenzione e, soprattutto, il mio cervello!

Altrimenti "ritornare nel limbo" è un attimo...

Confrontarsi per me è questo...ma forse il pensiero, quello vero, interessa a pochi...perchè ci sono altre priorità ed io, oggettivamente, sento di non appartenere più a "questo mondo virtuale". Meglio...questo "virtuale" è quello a cui non sono abituata e credo, anzi no sono certa, non riuscirò mai ad abituarmi.

Dal 1998 ad oggi non è successo...ma la senilità incombe e non si può dire "mai"...o sì?

Anche no!

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Commenti al Post:
to_revive
to_revive il 26/04/15 alle 22:47 via WEB
Come ti comprendo visto e considerato che Libero è pieno di sociopatici.
(Rispondi)
 
SussurroDiFata
SussurroDiFata il 27/04/15 alle 07:31 via WEB
Me ne sono accorta :-( e non mi piace proprio...
(Rispondi)
ultimo.1964
ultimo.1964 il 27/04/15 alle 14:44 via WEB
Avere il coraggio di mettere la faccia, non in senso fisico ovviamente, ma in senso dialettico, comporta sempre dei “rischi”. Ma rinunciare a farlo per non essere vulnerabili significherebbe nascondersi, quando invece la libertà di pensiero richiede coraggio. L’ho sperimentata un’infinità di volte sulla mia pelle questa cosa quando avevo il mio blog, anche perché sono un uomo che difficilmente arretra quando viene “attaccato” ma, soprattutto, mai rinuncia ad esporsi con le proprie convinzioni. Credo che una delle cose che manchi oggi a tanti nostri giovani sia proprio questo..difendere la propria identità ed autonomia di pensiero. Si preferisce essere “accondiscendenti” verso un pensiero dominante, piuttosto che correre il rischio di essere allontanati perché additati come uno che “non capisce niente”, come se il pensarla diversamente fosse un marchio d’infamia anziché un valore aggiunto della persona. Proprio l’altro giorno mi son trovato a fare questo discorso con mia figlia. Il contesto era diverso ma la conclusione la medesima..apparire come la massa, piuttosto che valorizzare la propria “diversità” di persona unica ed irripetibile. Il problema è che i modelli comportamentali presenti in famiglia e da cui i giovani dovrebbero trarre esempio, spesso non son proprio da seguire. L’ammasso cerebrale a cui assistiamo lo si percepisce pure dall’assenza di quegli “stimoli” a cui accenni nel tuo post. Di stimoli culturali, poi, neanche a parlarne, ovviamente, piuttosto stimoli di altro genere capaci di dare uno pseudo appagamento molto temporaneo ed assolutamente privo di contenuti durevoli. Personalmente mi metto molto in gioco come uomo, nel senso che sono alla continua ricerca del sapere nella sua poliedricità. E, da questo punto di vista, non finirò mai di ringraziare i miei professori di liceo che mi hanno trasmesso l’amore per il sapere e mi hanno fatto innamorare della storia e della letteratura..e pensare che avevo preso lo Scientifico in quanto portato per la matematica. Morale della favola..all'esame di maturità letteratura come prima materia e tesi su Pirandello. Giurisprudenza poi ha completato l’opera di trasformazione culturale ahahahah…. A 50 anni non mi reputo un uomo arrivato..anzi..la mia mente è alla continua ricerca di nuove sfide ed è anche per questo che amo molto l’arena dialettica dove, impugnando il gladio della parola, è bello affrontarsi in un duello in cui, invece di uccidere qualcuno, si cerca di condividere quel gladio. Il finale? Si esce da quell’arena più forti del momento quando si è entrati….
(Rispondi)
 
SussurroDiFata
SussurroDiFata il 27/04/15 alle 20:17 via WEB
Parlo della "libertà di pensiero" tutti i giorni! Combatto con i colleghi, con le famiglie e con i miei stessi alunni perché non soccombano dinanzi ad "pensiero pseudo dominante". Parlo di inteGrazione e la sostituisco con inteRazione, spiegando come una semplice lettera crei un abisso di atteggiamento. La diversità è il mio "pane quotidiano", il confronto la molla per non sentirmi persa e continuare con entusiasmo non solo a fare il mio "lavoro" (virgolette volute!!), ma a credere ancora nel prossimo ed a sperare che l'omologazione possa, in qualche modo, essere abbattuta. Leggo tante righe scritte, piene di sofferenza e penso a quanti combattono, ogni giorno, per Vivere la quotidianità che, a noi, sembra sempre così banale e scontata. Io ho fatto il classico ed ho sempre odiato la matematica. Vuoi ridere?!?! Tra le mille cose...ora mi occupo ANCHE di statistica!!!!! ;-)
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