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BellaEMonella84
BellaEMonella84 il 04/06/15 alle 21:32 via WEB
Buonasera, perdoni l'intrusione ma i suoi pensieri sono anche i miei.. probabilmente il mio blog sarà un pò paranoico ma vorrei kmq dirle grazie per aver condiviso i suoi pensieri qui.. Niicole

 
SussurroDiFata
SussurroDiFata il 27/04/15 alle 20:17 via WEB
Parlo della "libertà di pensiero" tutti i giorni! Combatto con i colleghi, con le famiglie e con i miei stessi alunni perché non soccombano dinanzi ad "pensiero pseudo dominante". Parlo di inteGrazione e la sostituisco con inteRazione, spiegando come una semplice lettera crei un abisso di atteggiamento. La diversità è il mio "pane quotidiano", il confronto la molla per non sentirmi persa e continuare con entusiasmo non solo a fare il mio "lavoro" (virgolette volute!!), ma a credere ancora nel prossimo ed a sperare che l'omologazione possa, in qualche modo, essere abbattuta. Leggo tante righe scritte, piene di sofferenza e penso a quanti combattono, ogni giorno, per Vivere la quotidianità che, a noi, sembra sempre così banale e scontata. Io ho fatto il classico ed ho sempre odiato la matematica. Vuoi ridere?!?! Tra le mille cose...ora mi occupo ANCHE di statistica!!!!! ;-)

 
ultimo.1964
ultimo.1964 il 27/04/15 alle 14:44 via WEB
Avere il coraggio di mettere la faccia, non in senso fisico ovviamente, ma in senso dialettico, comporta sempre dei “rischi”. Ma rinunciare a farlo per non essere vulnerabili significherebbe nascondersi, quando invece la libertà di pensiero richiede coraggio. L’ho sperimentata un’infinità di volte sulla mia pelle questa cosa quando avevo il mio blog, anche perché sono un uomo che difficilmente arretra quando viene “attaccato” ma, soprattutto, mai rinuncia ad esporsi con le proprie convinzioni. Credo che una delle cose che manchi oggi a tanti nostri giovani sia proprio questo..difendere la propria identità ed autonomia di pensiero. Si preferisce essere “accondiscendenti” verso un pensiero dominante, piuttosto che correre il rischio di essere allontanati perché additati come uno che “non capisce niente”, come se il pensarla diversamente fosse un marchio d’infamia anziché un valore aggiunto della persona. Proprio l’altro giorno mi son trovato a fare questo discorso con mia figlia. Il contesto era diverso ma la conclusione la medesima..apparire come la massa, piuttosto che valorizzare la propria “diversità” di persona unica ed irripetibile. Il problema è che i modelli comportamentali presenti in famiglia e da cui i giovani dovrebbero trarre esempio, spesso non son proprio da seguire. L’ammasso cerebrale a cui assistiamo lo si percepisce pure dall’assenza di quegli “stimoli” a cui accenni nel tuo post. Di stimoli culturali, poi, neanche a parlarne, ovviamente, piuttosto stimoli di altro genere capaci di dare uno pseudo appagamento molto temporaneo ed assolutamente privo di contenuti durevoli. Personalmente mi metto molto in gioco come uomo, nel senso che sono alla continua ricerca del sapere nella sua poliedricità. E, da questo punto di vista, non finirò mai di ringraziare i miei professori di liceo che mi hanno trasmesso l’amore per il sapere e mi hanno fatto innamorare della storia e della letteratura..e pensare che avevo preso lo Scientifico in quanto portato per la matematica. Morale della favola..all'esame di maturità letteratura come prima materia e tesi su Pirandello. Giurisprudenza poi ha completato l’opera di trasformazione culturale ahahahah…. A 50 anni non mi reputo un uomo arrivato..anzi..la mia mente è alla continua ricerca di nuove sfide ed è anche per questo che amo molto l’arena dialettica dove, impugnando il gladio della parola, è bello affrontarsi in un duello in cui, invece di uccidere qualcuno, si cerca di condividere quel gladio. Il finale? Si esce da quell’arena più forti del momento quando si è entrati….

 
SussurroDiFata
SussurroDiFata il 27/04/15 alle 07:31 via WEB
Me ne sono accorta :-( e non mi piace proprio...

 
to_revive
to_revive il 26/04/15 alle 22:47 via WEB
Come ti comprendo visto e considerato che Libero è pieno di sociopatici.

 
SussurroDiFata
SussurroDiFata il 26/04/15 alle 11:35 via WEB
Tranquillo...sono già "passata di moda"...Penso che chi si è ritrovato in questi post abbia deciso di "soprassedere" e, confesso, un po' mi spiace. Leggere alcuni messaggi mi strappava un "sorriso"...ma tant'è, camperò ugualmente! :-) Fortuna che hai messo il termine "amica" tra virgolette, altrimenti avrei aperto una "diatriba virtuale" sul significato di questo termine e sull'importanza di dare il giusto senso, e peso, alle parole... Anche se siamo in "rete", ogni parola scritta è "pensata", mai dettata dal caso, almeno per me...E l'Amicizia, che è l'unico valore in cui ancora (minimamente, ma un filino sì! NdR) creda, è uno di quei termini che raramente, molto raramente, adopero in questi contesti. Già "fuori di qui" gli amici si contano sulla punta delle dita (ed una mano sola è sufficiente ed avanza pure! NdR), figurati in rete! :-) Siamo in sfida?!? Uh! Non l'avevo notato...devo "affilare le armi"? Sicuro? Io non sono facile eh...ehm...cambierai idea, fidati! :-)

 
SussurroDiFata
SussurroDiFata il 26/04/15 alle 11:28 via WEB
Quando insegno Storia ai miei alunni, cerco di andare oltre il singolo "evento", per aiutarli a comprendere il senso profondo che ha condotto a quell'evento. E non parlo solo di guerre/battaglie, ovviamente, ma di tutto ciò che ha reso l'uomo ciò che è oggi. Quando spiego l'Illuminismo o le guerre d'indipendenza o la stessa Costituzione Italiana, cerco di andare oltre il "mero" contenuto per stimolare una riflessione che crei spirito critico, nel senso di...ragionamento e rielaborazione personali. Oggi siamo troppo presi dal "correre" e dimentichiamo presto i valori che, in teoria, dovrebbero accompagnarci e su cui dovremmo fondare la nostra vita. Sembrerà retorica, forse lo è...Ma ho conosciuto la morte da vicino e non riesco a "dimenticare" quanto sia facile "buttare" tutto al vento, perchè si può scegliere tra vivere e morire. C'è chi questa scelta non ce l'ha, perchè, vicino a morire, lotta per sopravvivere. Non riesco a concepire questo, nemmeno nei momenti più bui della mia vita l'ho fatto...E di questo devo ringraziare amici virtuali e non, che hanno condiviso la loro Lotta e mi hanno insegnato che "arrendersi" è un verbo che non può e non deve essere coniugato...soprattutto dai giovani...

 
SussurroDiFata
SussurroDiFata il 26/04/15 alle 11:21 via WEB
Buongiorno e benvenuto... Mi scuso per il ritardo con cui pubblico il tuo commento e, soprattutto, ti rispondo. Dal cellulare vedo le notifiche, ma non riesco a scrivere, è troppo "piccolo". Il testo di Szpilman è bellissimo, come anche la trasposizione cinematografica che ne è stata fatta. "Pesante" indubbiamente...ma di quella pesantezza che t'invita a fermarti ed a riflettere su ciò che è stato, senza dare per scontate tante cose che, oggi, stanno diventando "opache", perchè "scavalcate" dall'apparenza...

 
ultimo.1964
ultimo.1964 il 23/04/15 alle 08:19 via WEB
Un excursus di razze umane niente male davvero! Che il mondo fosse vario lo si sapeva da un pezzo..ma che si riuscisse a trovare un così grande concentrato di cloni in uno stesso posto..questo è stato chiaro con l’avvento delle chat e del virtuale. A volte sembra di stare alla pesca sportiva dove l’esca è sempre la stessa tanto alle trote non interessa la diversificazione del pasto visto che è solo una fregatura per acchiapparle all’amo. Con una piccola differenza..qui siamo in presenza di persone. Mi son troppo divertito a leggere la tua “panoramica” di messaggi..dovresti farne una raccolta, credo ne verrebbe fuori un opuscolo piacevolissimo da leggere, oltre che divertente. E’ patetico confezionare una frase e poi spargerla ovunque come si fa col sale sulle strade ghiacciate, senza porsi il problema di dove potrebbe cadere. Mi chiedo..possibile che la mente umana sia a volte davvero così limitata ed atrofizzata da non capire che ogni persona è un essere a se stante? Come si fa con un semplice copia incolla a diffondere una stessa parole..spesso banale, peraltro, ai quattro venti come si fa con l’esca della pesca sportiva? Che poi..quando uno è un bluff te ne accorgi subito perché dopo aver scambiato 2 battute già si arena sulla spiaggia ed annaspa nei meandri della dialettica. Quindi, cara “amica”, stavolta hai perso la scommessa finale..perchè, come vedi, qualcuno capace di raccogliere la sfida ancora si trova.

 
ultimo.1964
ultimo.1964 il 21/04/15 alle 14:23 via WEB
Incredibile..leggevo e ripetevo dentro di me “no..non è possibile”. Il binomio “persona/personaggio” è un binomio che ho sempre avuto ben presente dentro di me e che ha sempre indirizzato il mio modo di essere uomo..persona, appunto, perché essere personaggi significa mettere una maschera a seconda delle circostanze. Devo ringraziare Pirandello per questo..è grazie alla sua opera, imperniata proprio su questa contrapposizione, che ho iniziato a riflettere su questo assunto e ad interrogarmi anche come uomo. La vita, infatti, è l’unico palcoscenico dove non c’è..o almeno..non dovrebbe esserci.un copione da rispettare e dove, per mutuare sempre da Pirandello..si recita a soggetto. In questo credo s’innesti bene il concetto di “libertà” oggetto del tuo post. Hai ragione nel dire che spesso la libertà di pensiero resta tale solo sulla carta, in quanto non perfettamente corrispondente, poi, al modo di esternarlo quel pensiero. Troppi condizionamenti regolano la nostra quotidianità, al punto che, pur rivendicando a gran voce quella libertà, di fatto ci si trova poi a scendere a compromessi, la classica una botta alla botte e una al cerchio. Leggendo mi è però venuta in mente una frase del purgatorio dantesco “Libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta” . E qui ho riflettuto ancora una volta, qualora ce ne fosse stato bisogno, su quale valore supremo abbia la libertà, al punto da condurre alla morte piuttosto che chinare il capo e rinunciarvi. E quante persone sono morte pur di difendere il proprio pensiero…perché spesso questo pensiero può essere un’arma molto più distruttiva di qualsiasi ordigno..proprio perchè capace di contrastare sistemi e metodi. Ed è brutto vedere, a volte, come le persone preferiscano mettere la propria mente all’ammasso, rinunciando alla propria individualità. Certo, la schiettezza e libertà di espressione a volte richiedono un prezzo da pagare..ma, un po’ come le cose preziose, più sarà alto il prezzo..più quel pensiero meriterà di essere espresso.
 
 
 
 

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