Espressione Libera

Penso


1 Osservo con stupore l’azzurro del dodici luglio sessantotto da un punto lontano della mente. Il vento sbatte sulle sue terrazze assolate; il cuore nomina parole straniere. 3 È sera, e il cielo odora come un tempo, quando le stelle si mossero per te, e una fiamma precipitò, volando. Io vi guardavo, ignaro, devoto; voi ancora indugiate a questa tavola. Vi ripeto che l’ombra della notte era un fuoco 4 Già il destino, semicieco, ha mosso le sue ciglia e il mio, anonimo, discende verso un nuovo equinozio. Sento cio che devo; non mi affliggo; penso 5 Mentre svolto con cura tra le stanze di un pomeriggio ritrovato per caso con chiavi non più mie ordino ai versi di celare il luogo, il nome, il tempo di coloro che l’hanno abitato, poiché resta solo ciò che è nascosto, che non viene nominato. 6 Cigola al vento la porta, sbatte alle intemperie il tuo cuore. In un sonno erboso in un sonno poroso camminavo. Ma il cuore è un vigneto maturo, fra le sue canne scende l’acqua del sonno. Oh, ma ferma la tua scure, cuore 7 Sono solo un modesto ascoltatore del mondo, borgo orecchi al vento delle cose che battono che ritornano con la semplice domanda: chi sei? da dove vieni? Risalgo una corrente che altri già hanno percorso, guardo le rive, il cielo, gli occhi dei nuotatori, che si perdono vincono sopravanzano con alte bracciate; penso ai vostri numi, leggeri e fruscianti, che abitano in stanze oh troppo remote ormai, e alle loro case, che dipingo in versi ombrosi e privi di suono tra un’estate e un autunno del millennio che già finisce sul pianeta che dicono Terra tra le vie del giorno e della notte e i loro numeri lucenti tra i boschi del cielo e il loro grande nero. 8 "E ciò che è stato?" chiedo al genio della memoria. "Non deve essere più?" Resisti, o vino, nel bicchiere dei morti, nella pietà, nell’amore solitario; resisti tra i forti angeli, nella nebbia, e così sia. 9 Piove piove – niente si muove il vuoto ti aspetta – sei nella stretta il cielo cade... ... perdo le rime, le parole ... erbacce... sei dopo le rive – ... sul freddo confine... 12 Voi, o nomi, nubi bianchissime veleggianti nelle celle del cuore; nomi leggeri e sussurrati, nomi appena lasciati e già presagi; nomi segreti e nomi di silenzio chiusi nel sigillario del tempo; nomi, nomi invocati e mai tornati vi solleva il tempo verso quale tempo? 13 Mi chiedo, nella luce cruda di un risveglio d’inverno di ora se il crudele angelo della memoria non sia un messaggero di verità. E se no, come arrestare le sue dolorose visite