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« PunizionePossiamo vivere senza amore ? »

The Death King

Post n°23 pubblicato il 16 Gennaio 2008 da poeta_magico
 

Ho chiesto a un falegname
di costruire la mia bara
e ieri notte sono stata lì dentro,
appoggiata a un cuscino,
annusando il legno,
lasciando che il vecchio re
respirasse sopra di me,
pensando al mio povero corpo assassinato,
assassinato dal tempo,
aspettando di diventare rigida come un maresciallo,
lasciando che il silenzio mi disonori,
ricordando che non tossirò un'altra volta ancora.

La morte sarà la fine della paura
e la paura di morire,
paura come un cane conficcato nella mia bocca
paura come sterco conficcato nel mio naso,
paura dove l'acqua diventa acciaio,
paura come il mio seno che finisce nel tritarifiuti,
paura come mosche che ronzano nel mio orecchio,
paura come il sole che si infiamma nel mio grembo,
paura come una notte che non può essere spenta,
e l'alba, la mia alba solita,
è bloccata per sempre.

La paura e una bara in cui giacere
come una patata avvizzita.
Pure ancora danzerò nei miei vestiti spaventosi,
un volo crematorio,
accecando i miei capelli, le mie dita,
ferendo Dio con la sua faccia blu,
la sua tirannia, il suo regno assoluto,
con il mio afrodisiaco.



I hired a carpenter
to build my coffin
and last night I lay in it,
braced by a pillow,
sniffing the wood,
letting the old king
breathe on me,
thinking of my poor murdered body,
murdered by time,
waiting to turn stiff as a field marshal,
letting the silence dishonor me,
remembering that I'll never cough again.

Death will be the end of fear
and the fear of dying,
fear like a dog stuffed in my mouth,
fear like dung stuffed up my nose,
fear where water turns into steel,
fear as my breast flies into the Disposal,
fear as flies tremble in my ear,
fear as the sun ignites in my lap,
fear as night can't be shut off,
and the dawn, my habitual dawn,
is locked up forever.

Fear and a coffin to lie in
like a dead potato.
Even then I will dance in my dire clothes,
a crematory flight,
blinding my hair and my fingers,
wounding God with his blue face,
his tyranny, his absolute kingdom,
with my aphrodisiac.

Serendipità è dunque - filosoficamente - lo scoprire una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra. Ma il termine non indica solo fortuna: per cogliere l'indizio che porterà alla scoperta occorre essere aperti alla ricerca e attenti a riconoscere il valore di esperienze che non corrispondono alle originarie aspettative.

 
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