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« Tre poesie da Tema dell'addioMessaggio #28 »

Penso

Post n°27 pubblicato il 17 Gennaio 2008 da poeta_magico
 

1

Osservo con stupore l’azzurro
del dodici luglio sessantotto
da un punto lontano della mente.
Il vento sbatte
sulle sue terrazze assolate;
il cuore nomina
parole straniere.

3

È sera, e il cielo
odora come un tempo, quando
le stelle si mossero per te, e una fiamma
precipitò, volando. Io vi guardavo,
ignaro, devoto; voi
ancora indugiate a questa tavola. Vi ripeto
che l’ombra della notte era un fuoco

4

Già il destino, semicieco, ha mosso le sue ciglia
e il mio, anonimo, discende
verso un nuovo equinozio. Sento
cio che devo; non mi affliggo;
penso

5

Mentre svolto con cura tra le stanze
di un pomeriggio ritrovato per caso
con chiavi non più mie
ordino ai versi di celare
il luogo, il nome, il tempo
di coloro che l’hanno abitato, poiché
resta solo ciò che è nascosto,
che non viene nominato.

6

Cigola al vento la porta, sbatte
alle intemperie il tuo cuore.
In un sonno erboso
in un sonno poroso
camminavo.
Ma il cuore è un vigneto maturo,
fra le sue canne scende l’acqua
del sonno. Oh, ma ferma la tua scure,
cuore

7

Sono solo un modesto
ascoltatore del mondo,
borgo orecchi al vento
delle cose che battono
che ritornano con la semplice
domanda: chi sei? da dove
vieni? Risalgo
una corrente che altri
già hanno percorso, guardo
le rive, il cielo, gli occhi
dei nuotatori, che si perdono
vincono sopravanzano
con alte bracciate; penso
ai vostri numi, leggeri
e fruscianti, che abitano
in stanze oh troppo remote
ormai, e alle loro
case, che dipingo in versi
ombrosi e privi di suono
tra un’estate e un autunno
del millennio che già finisce
sul pianeta che dicono Terra
tra le vie del giorno e della notte
e i loro numeri lucenti
tra i boschi del cielo
e il loro grande nero.

8

"E ciò che è stato?" chiedo
al genio della memoria. "Non deve essere più?"
Resisti, o vino, nel bicchiere dei morti,
nella pietà, nell’amore solitario; resisti
tra i forti angeli, nella nebbia,
e così sia.

9

Piove piove – niente si muove
il vuoto ti aspetta – sei nella stretta
il cielo cade...
... perdo le rime, le parole
... erbacce...
sei dopo le rive –
... sul freddo confine...

12
Voi, o nomi,
nubi bianchissime
veleggianti
nelle celle del cuore;
nomi leggeri
e sussurrati,
nomi appena lasciati
e già presagi;
nomi segreti
e nomi di silenzio
chiusi nel sigillario
del tempo;
nomi,
nomi invocati
e mai tornati
vi solleva il tempo
verso quale tempo?

13

Mi chiedo, nella luce cruda
di un risveglio d’inverno di ora
se il crudele angelo della memoria non sia
un messaggero di verità. E se no,
come arrestare le sue dolorose visite

 
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