« IIIV »

IV

Post n°4 pubblicato il 04 Agosto 2006 da Larka4

IV

 

Monica non era bella o almeno non lo era quanto tutte le altre ragazze.

All’apparenza sembrava una ragazza introversa. In realtà quella era la sua arma di difesa che fin da piccola le serviva per evitare le sofferenze, almeno quelle superflue. Levato quello scudo si poteva ammirare la sua vera natura. Era dolce, disponibile, estroversa con gli amici. Talvolta appariva scontrosa e ipercritica. Chi la conoscesse, era ben lungi nel credere le sue frasi erano opinioni o giudizi formulate per colpire il prossimo, esse delineavano perfettamente la verità nascosta dietro ogni cosa.

Era di esile e di media statura, teneva i capelli ricci biondi sempre sciolti. In lei affascinava il contrasto fra il biondo e i suoi occhi scurissimi.

 

Axel e Monica restarono ore al cimitero e ne uscirono verso le due, proprio quando la città sembrava abbandonata . Salirono in macchina di lui e l’unica parola che si potesse sentire era la mutezza del silenzio. Nessuno osava infrangere il ricordo di quel ragazzo, nessuno osava chiedere cosa provasse l’altro.

Axel guidava. Sembrava esser trasportato dal suo inconscio. Trascurava i semafori, le precedenze, schivava le altre auto con abilità. Accelerava. Cento chilometri orari in meno di quattro secondi. Velocità massima: duecento ottanta chilometri orari. Non aveva alcun controllo, l’auto viaggiava senza alcun autista. Monica era spaventata. Urlava.

- Fermati! Ci ammazzi!

Axel teneva il volante con entrambe le mani, non la ascoltava. Era quasi impossibile immaginare di poter essere ancora vivi.

 

Si fermò davanti a un parco. Scese dall’auto e incominciò ad urlare. Monica stette qualche minuto in macchina. Non comprendeva cosa fosse successo, il suo animo era pieno di paura. Non poteva credere che fossero ancora vivi e che non avessero causato nessun incidente.

Scese dall’auto e trasportata dall’istinto impugnò le mani e corse contro Axel. Gli diede pugni su pugni nell’addome, sulle braccia! Urlava:

- Che cazzo ti è preso? Sei impazzito? Se vuoi morire sei liberissimo di farlo da solo!

Axel piangeva. Si accovacciò per terra e poggiò il capo sul ventre di lei. Seppe solamente rispondere con voce lieve:

- Scusami…

Stettero seduti nel parco per qualche ora.

Silenzio. E ancora silenzio fin quando Monica si alzò. Abbracciò e baciò Axel.

- Torniamo a casa, stare qui non ci serve a nulla!

Se stai male posso guidare io!

- Come fai? Hai già dimenticato Paolo? Come puoi essere così crudele ed indifferente?

Monica cercò di nascondere il suo nervosismo. Quelle domande apparivano come accuse ingiuste.

- Io non ho dimenticato proprio nulla. Ti sei per caso scordato che era il mio ragazzo?

Io vado avanti, non posso rimanere legata ai ricordi dolorosi.

Lo sai meglio di me che i ricordi lasciano tracce indelebili nell’anima. Noi tentiamo di rimuoverli ma essi riemergono in ogni nostro gesto. Sono parte di noi. Dovresti fare come me, abbracciarli e cogliere senza alcuna esitazione quell’occasione che ci permette di rialzarci e guardare il futuro in una prospettiva migliore.

Tutto avviene per un motivo e anche se non riusciamo a comprendere quale esso sia dobbiamo accettarlo.

Malgrado non ci sia più, io amo tuttora tuo fratello e, dal giorno della sua morte, il mio cuore non ha alcuno spazio per qualcun altro.

Guardo avanti progettando il mio futuro nel lavoro, all’università. Cerco di superare sempre ciò che mi fa male! Sai è solo apparenza. La morte di Paolo ha lasciato in me…non so come dire…dopo Paolo non mi sento più in grado di amare.

Vorrei che nella mia vita piombasse un ragazzo. Vorrei alzarmi ogni giorno con la sua immagine impressa nei miei pensieri e con il cuore a mille. Vorrei domandarmi incessantemente cosa stesse facendo mentre io mi ritrovo impegnata nei miei gesti quotidiani. Ma tutto ciò è impossibile! Sembra che quella fase chiamata amore non possa più appartenermi poiché il mio cuore è diventato così gelido e si ostina a rinchiudersi in una stanza vuota dalle buie pareti. Una stanza con una sola porta e con migliaia di lucchetti. È inaccessibile a chiunque e anche a me stessa.

Axel ascoltò silenziosamente e con interesse le parole di Monica. Improvvisamente il suo viso cupo incominciò ad illuminarsi. Axel incominciò a ridere senza alcun controllo.

Monica lo fissava attonita e facendo finta di essere offesa gli diede scherzosamente un altro pugno sull’addome.

- Perché ridi?

Axel smise e sorridendo le rispose:

- Forse questa è la prima bugia, anzi l’unica, che ti sento dire da quando ti conosco!

- Io non mento mai e lo sai benissimo! E dimmi un po’ su che cosa avrei mentito?!?

- Beh…per incominciare sul fatto che il tuo cuore è chiuso a chiunque. Non è come affermi. Anzi, è chiuso solo a te che fatichi sempre ad ammettere ciò che provi.

E poi sul fatto che aspetti un ragazzo che piombi nella tua vita affinché tu possa dedicarli ogni cosa! Questo ragazzo esiste già nella tua vita. Nolente o volente sono io e tu lo sai benissimo!

Monica evitò il suo sguardo e cambiò discorso:

- Ma quanto sei presuntuoso! Vabbè…andiamo dammi quelle chiavi!

Ella, ridendo, allungò le braccia verso le mani di lui. Axel schivò le sue prese e alla fine disse:

- Ma sei pazza? Credi che io ti faccia guidare quello splendore d’auto? Ma sei fuori?! Con tutti i peli che fai alle altre auto? E comunque ora sei costretta a venire da me. Gli altri ci aspettano stasera e io ho voglia di farti un dipinto!

 

È inutile domandarsi quando una persona possa realmente ritenersi fortunata e felice. Probabilmente questo accade poiché il genere umano ha una natura così conflittuale e contraddittoria da rimanere sempre in uno stato di insoddisfazione.

Eppure in questa insoddisfazione si possono cogliere dei raggi luminosi che portano tanto piacere e riescono a strapparci un sorriso breve ma intenso.

Proprio in giornate come questa, dove il sole splende e il cielo sembra voler trasportare in lontananza le nuvole, diventa stupefacente alzare i propri occhi ed osservare con meraviglia quel caotico palcoscenico chiamato mondo.

Come una forza che pervade i nostri animi scopriamo che quel disordine non ci fermerà a nulla e che per sentirsi veramente felici e fortunati è sufficiente cogliere al volo l’emozione di ogni istante e rendersi conto che il più caotico mondo può apparire come il paradiso quando si ha qualcuno (leale e sincero) accanto

Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

FrodorUn_Pensiero_StupendobrizzolatusNEWYORKER205Una_mano_tesa
 

Ultimi commenti

Auguri per una serena e felice Pasqua...Kemper Boyd
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 17:37
 
Auguri di un felice, sereno e splendido Natale dal blog...
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 23:28
 
carino il tuo blog...passa qnd vuoi dal mio,anke se ora me...
Inviato da: sailor78
il 07/08/2006 alle 21:17
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963