PAROLE IN LIBERTA'

La Questione Alitalia


Ormai da giorni la questione Alitalia affolla giornali e telegiornali. Sicuramente molti si saranno chiesti perché si è alzato un polverone attorno alla vivenda, perche si è arrivati a scontri e perché i francesi siano visti come nemici nell’acquisto. Rispondere a ogni quesito è impresa ardua ma proverò ad essere il più esauriente possibile.La compagnia di bandiera, Alitalia, versa in una situazione estremamente grave. Il piano industriale per il rilancio approvato qualche anno fa, dopo un prestito ingente da parte delle banche su cui lo stato ha fatto da garante, non è bastato a togliere dalla crisi l’azienda. Il perpetuarsi oltremodo delle perdite d’esercizio ha piegato l’Alitalia e le possibilità di una ripresa sono ad oggi una mera utopia. L’unica soluzione plausibile è la vendita della compagnia che, organizzata come un azienda vera e propria, potrebbe riuscire a sopravvivere. Importante è notare che, essendo la quota maggiore di proprietà dello stato (30%) l’azienda è sempre stata gestita come ente pubblico……con tutti i vantaggi e i difetti del caso….Infatti ad oggi l’Alitalia conta 2250 esuberi frutto di una gestione assistenzialista più che legata al buon senso imprenditoriale. Rotte su cui viaggiano pochi passeggeri ed esuberi hanno presto causato la crisi nera di Alitalia. Da ricordare è che per tutti gli anni in cui il bilancio ha chiuso in perdita, i buchi sono stati coperti dai soldi dello stato…..cioè i soldi delle nostre tasse! Oggi, grazie alle normative europee che non permettono l’ingerenza statale nelle aziende non pubbliche, il governo non può più “tappare i buchi” con i nostri soldi per risanare ancora una volta la compagnia sofferente e non resta altra soluzione che vendere. Ovviamente chi compra sa bene a cosa va incontro e mira ad un ribasso del prezzo dell’azienda per spendere il meno possibile in fase di acquisto…..giacché molti soldi dovranno essere spesi per la ristrutturazione. Le compagnie aeree europee (nello specifico Air France-Klm), essendo mosse da logiche imprenditoriali, produrranno un piano industriale che risanerà Alitalia a discapito di lavoratori e di qualche rotta poco sfruttata. Il problema degli esuberi, motivo degli scontri di questi giorni, è serio e molte sono le richieste dei sindacati. La speranza è che l’accordo non fallisca a causa della mancanza di responsabilità dei sindacati che dovrebbero ora salvare il salvabile. Se la compagnia non fosse venduta, ma fallisse, resterebbero TUTTI senza lavoro.  Per maggiori informazioni sulla vicenda non esitate a contattarmi o a porre domande.A. Clementi