Parole non dette...

OMOSESSUALITA' E SANTITA'


Il rapporto fra omosessualità e santità è stato e continua ad essere oggetto di  un dibattito all'interno del mondo omosessuale cristiano, in particolare cattolico, e ciò anche come conseguenza del dibattito scentifico e religioso sull'omosessualità e sulle sue cause.Fino a quando la scienza e la mentalità non hanno fatto distinzioni fra tendenza omosessuale e comportamento omosessuale, la condanna religiosa dell'omosessualità ha potuto limitarsi a prendere in considerazione (e condannare) il solo comportamento. I desideri omosessuali rientravano nella categoria delle "tentazioni diaboliche", alle quali erano soggetti tutti gli esseri umani nello stesso modo.Da quando però la scienza e la mentalità comune hanno accettato l'idea che una minoranza di persone prova in modo prevalente o esclusivo un'attrazione per il proprio sesso, si è posta il problema di stabilire se la tendenza omosessuale sia in quanto tale più o meno peccaminosa. Il Persona Humana di Paolo VI fa distinzione fra "tendenza" (in sè neutra) e comportamento omosessuale (peccaminoso e condannabile). Documenti successivi del Magistero sotto Giovanni Paolo II hanno però definito anche la tendenza, in quanto tale, come "intrinsecamente disordinata", dichiarando, nel contempo, che la persona omosessuale è "chiamata alla castità" nel suo cammino verso la salvezza.A seguito di tali prese di posizioni, è nato un vivace dibattito sulla compatibilità fra tendenza omosessuale e perfezione cristiana. Può la persona omosessuale arrivare alla perfezione cristiana, oppure la sua tendenza sessuale lo esclude? Se la risposta è positiva, ci sono stati casi di persone omosessuali che hanno raggiunto tale forma di perfezione? Se la risposta continua ad essere affermativa, chi sono queste persone, da utilizzare come modello spirituale?Da questo dibattito è nata l'esigenza, avvertita soprattutto fra i cattolici omosessuali, di individuare figure di santi e sante nella cui biografia sia possibile rinvenire la presenza di un'esperienza omosessuale che essi hanno saputo convertire, come richiede il Magistero, in occasione di santità, una "spina nella carne" che ha rappresentato un problema da superare nel loro cammino cristiano.Questo tipo di ricerca non è peraltro sempre visto di buon occhio, soprattutto da coloro che non ritengono possibile far convivere tendenza omosessuale e comportamento cristiano, e quindi puntato allo sradicamento dell'omosessualità.Questo non ha impedito alla comunità gay cattolica di raccogliere i dati presenti nelle agiografie che fanno pensare a tendenze omosessuali, e alla comunità gay non religiosa di erotizzare alcune figure storiche di santi, a volte (come nel caso di san Sebastiano) più sulla base della tradizione artistica occidentale che sulla base di documenti storici.Se da una parte Sant'Antonio abate è tentato da visioni di donne molto attraenti e sembra, quindi, eterosessuale, dall'altra negli apophthegma (detti edificanti), attribuiti a santi monaci e risalenti al quinto secolo, sono riportati episodi di monaci tentati da giovani maschietti.Non lo sappiamo ma, nel corso della storia, qualche indizio sulla presunta omosessualità di numerosi Santi sembra essere sfuggito ai censori ...I SANTI GAY SIMBOLICIIl Santo gay più celebrato è San Sebastiano. Derek Jarman nel film Sebastiane
attribuisce al soldato romano un rapporto particolare con l'Imperatore ma tale dato è troppo generico per affermare che S. Sebastiano sia stato gay.E' più probabile che sia diventato un'icona gay perchè dal Rinascimento è rappresentato come un giovane bellissimo, nudo, legato ad un albero e sofferente per le frecce che lo trapassano. Oggi, secondo la Chiesa cattolica è considerato patrono di atleti, arcieri, vigili urbani e tappezieri, ma non dei gay.L'omologo femminile di San Sebastiano è Santa Giovana d'Arco (c. 1412-1431).
Testimonianze dell'epoca sostengono che quella che diverrà l'eroina di Francia rifiutasse risolutamente gli abiti femminili e che portasse un taglio di capelli maschile.Immaginiamola come una cavallerizza munita di spada e armatura su di un destriero ... In effetti ha tutte le carte in regola per essere un'icona lesbica, ma abbiamo pochi elementi di certezza sulla sua omosessualità.  Sul fatto che si vestisse da uomo non sembrano però esserci dubbi.I patroni dei "matrimoni" simbolici tra gay sono Santi Sergio e Bacco, soldati romani e martiri cristiani. Le notizie sulla loro esistenza sono disparate. "Sergio e Bacco - dice
Antonio Borrelli - erano soldati delle Legioni di confine, ed occupavano un alto grado nel palazzo di Massimino Daia (+313), divenuto Cesare nel 305 con il governo dell'Oriente; accusati come cristiani da nemici invidiosi, furono condotti al tempio di Giove ed invitati a sacrificare, ma essi rifiutarono, venendo così degradati e fatti girare per dileggio per le vie della città, vestiti da donna". Ma non è il travestimento che ha colpito la comunità gay credente. La ripublicazione di un antico manoscritto greco, la Passio antiquior SS. Sergil et Bacchi ("Passio Antiquior Ss. Servii et Bacchi", Analecta Bollandiana 14, 1895) descrive Sergio come "dolce compagno e amante" di Bacco.Santa Perpetua e Felicita sono celebrate nelle unioni lesbiche. Morirono nelle persecuzioni di Septimio Sergio nel 203 a Cartagine. Tertulliano ci ha lasciato una
impressionante narrazione del loro martirio in vita, parzialmente scritto dalle Sante stesse e da contemporanei. Parte della loro fama gay sta nella supplica di amore e nel conforto che si scambiarono le due donne in carcere prima del martirio. In più, nella quarta visione di Santa Perpetua, la martire si vede trasformata in un uomo che lotta vittoriosamente contro un bruto egizio.Le interpretazioni troppo estensive possono portare davvero lontano con la fantasia. Ma da quì a sostenere che i Santi citati fossero realmente gay o lesbiche ne passa ...(PRIMA PARTE) - da Wikipedia: Omosessualità e santità- da gay.it: Santi col "vizietto"