Asher & CalehovveroCantico dei canticidal LIBRO di Massimo Consoli - "ECCE HOMO omosessualità nella Bibbia" Ed. Kaos
Pur non condividendo il tono ironico, provocatorio e anti clericale dell'autore del LIBRO, riporto interamente le sue parole, come INTRODUZIONE al CANTICO DEI CANTICI. E se qualcuno avesse maggiori informazioni STORICO-BIBLICHE sulla VERA Traduzione-Interpretazione del CANTICO dei CANTICI quì sotto riportata, sarei interessato a conoscerle. GRAZIE anticipatamente.Per ragioni di spazio, sono costretto con mio grande rammarico a dover omettere alcuni dei capitoli e dei passaggi di questo splendido CANTICO d'AMORE. Ma chi fosse interessato a leggere l'intero INNO, può fare riferimento al Libro, o può collegarsi a questo indirizzo:
http://www.zabert.com/asher.htm#07 (Ganimede)PREFAZIONE Noto anche come Cantico di Salomone, il Cantico dei Cantici si distingue, rispetto agli altri testi raccolti nella Bibbia, per la peculiarità del suo contenuto, e per il fatto di non contenere alcuna particolare accezione religiosa (almeno secondo un'ottica ebraico-cristiana). I teologi ufficiali di Santa Romana Chiesa si sono spesso affannati a spiegare che la vicenda amorosa che vi è narrata, compresi gli scorci di esplicitezza sessuale, non sarebbe riferita ad amanti umani e terreni, ma sarebbe invece una similitudine dell'amore che Dio ha per il popolo ebraico, il Suo popolo prediletto; ed alcuni di loro, incuranti del ridicolo, si sono spinti a sostenere che il Cantico anticipa l'amore di Cristo verso la sua Chiesa ... L'imbarazzo clericale per questo poema compreso nelle Sacre Scritture è stato tale da indurre a numerose false traduzioni, finalizzate a trasformare i due protagonisti, che nell'originale ebraico sono senza ombra di dubbio maschili, in una specie di Giulietta e Romeo d'après le déluge. E la falsificazione si è spinta fino a mistificare il tema portante del poema, cioè la esaltazione di un solo, grande amore omosessuale, contrapposto all'eterosessuale matrimonio poligamico dominante all'epoca, trasformandolo nell'apoteosi dell'unione fra il marito e la sua sposa. Anche il Concilio di Jamnia (o di Yabneh) si occupò di questo argomento. Verso l'anno 90 dC., a Jamnia si tenne una particolare sessione dell'accademia rabbinica fondata da Yohanan ben Zakkai, per discutere della "canonicità" di determinati libri, in modo particolare dell'"Ecclesiaste" e del "Cantico", che per il loro contenuto controverso erano problematici. La decisione del Concilio fu che anche questi libri erano "Libri Sacri", e di conseguenza dovevano essere inclusi nel Canone, mentre altri testi (il Libro dei Maccabei, di Ben Sira, di Baruch, ed alcune opere di Geremia e numerosi altri scritti, molti dei quali ci sono comunque pervenuti, mentre moltissimi altri sono andati perduti per sempre) finirono per arricchire l'inesauribile riserva dei cosidetti "Apocrifi". Il testo del Cantico è databile al 920 aC., e narra una delle tante relazioni fra giovani uomini assai comuni nelle culture dell'epoca. Legami diffusi anche per ragioni di stabilità politica: il Re, il governante, il soldato, necessitavano di un amico fedele, estraneo al loro ambiente, sul quale poter contare in caso di necessità, e dal quale trarre sostegno fisico, psicologico ed affettivo. Storie d'amore che erano cantate, raccontate, commentate ed interpretate quotidianamente in tutto il Medio Oriente. Ne sono esempio le vicende del Re Gilgamesh e del suo fedele Enkidu ("Homo selvaticus", cioè proveniente dalla campagna), di Gionata (figlio di Re) e del pastorello Davide. Nel Cantico la storia d'amore vede come protagonisti Asher, figlio del Re Salomone, ed il pastore Caleh, suo cugino. La prima manipolazione del testo originale del Cantico è attribuibile agli scribi masoretici, rabbini incaricati di preservare i tradizionali testi sacri dalla contaminazione di culture estranee, e spesso impegnati anche nell'opera "di interpretazione" delle Scritture attraverso l'apposizione di note e di postille esplicative, in pratica, gli "antenati" dei monaci amanuensi cristiani, che proseguirono poi l'opera di adattamento- falsificazione delle narrazioni bibbliche. Oggi, grazie al fortuito ritrovamento dei Rotoli del Mar Morto, è possibile ripristinare una più fedele traduzione del Cantico. L'Io narrante è il soldato Asher, figlio di Salomone e forse della Regina di Saba (una delle innumerevoli mogli del saggio Re di Giuda); poiché la madre è nera, anche Asher è scuro di pelle, mentre suo cugino Caleh è bianco, secondo un contrasto spesso messo in risalto, e positivamente, nel poema. I due ragazzi s'incontrano mentre Caleh assolve i suoi doveri militari svolgendo un turno di guardia della durata di tre mesi presso l'harem reale, e qui i due s'innamorano perdutamente l'uno dell'altro. E il Cantico è un lungo inno che Asher rivolge alla bellezza fisica e spirituale dell'amato Caleh.Cap 1. 1 Cantico che dei Cantici è il migliore è questo carme che Asher ha composto, figlio tra i tanti di Re Salomone. 2 Che mi baci coi baci della bocca! Sono quei seni tuoi meglio del vino3 ed un profumo dolce tu diffondi. Tanto odoroso sei, ragazzo mio, che ti fanno le giovani la festa.4 Portami via con te, da qui scappiamo. Se mi si convocasse davanti al Sire, ti esalterei facendo le tue lodi. L'amore tuo è assai meglio del vino. Degno d'amore sei, seppur l'inghiotti. 5 Nero io sono ed anche assai leggiadro, come sono nere le tende di Kedar, Casa dei Figli di Gerusalemme, e i padiglioni del sovrano.6 Non mi temere visto che sono scuro. È il sole che mi ha offeso troppo a lungo. I figli di mia madre, un po' vogliosi, mi hanno fatto lavorare nelle vigne mentre la terra mia l'ho trascurata. (...) 9 Tu mi ricordi, amore mio, i cavalli che il Faraone d'Egitto ha messo ai carri. 10 La tua barba al tatto pare una tortora mentre hai solcato il collo da una briglia.11 Io ti farò catene d'oro puro che legherò con fibule d'argento. 12 Ora che il Re è occupato con la corte, sono entrato a provare i tuoi profumi.13 Il mio amore è una capsula di mirra, quando la notte lui mi giace in petto.14 Un fiore di cipresso è l'amor mio che viene dal giardino degli En Ghedi. 15 Come sei bello, amor, bello e adorato! Te lo ripeto: sai, sei proprio bello. Sono i tuoi occhi simili a colombe.16 Come sei bello, amore mio adorato! Ecco che il nostro letto è verdeggiante,17 le tavole sono fatte con i cedri e per parete c'è qualche cipresso.Cap. 2. 1 Fior di narciso io, son di Sharonne, fior di giglio preso nelle valli.2 E come un fiore è meglio d'ogni spina, è l'amor mio meglio di ogni donna. 3 Simile a melo e agli alberi del bosco è l'amor mio il migliore tra i ragazzi. È bello riposare sotto a lui, visto che il frutto suo dolce è alla bocca. 4 Lui m'introdusse un dì dentro la casa che ai soli maschi era riservata, e dove si beveva insieme il vino. 5 L'amore suo mi diede come i fanti. Fate, compagni, un letto che avvicini grappoli d'uva e meli nel frutteto, dove io possa stare a riposare. L'amore m'infiacchisce e sono stanco.6 Con il suo braccio destro a sé mi stringe mentre il sinistro l'ho sotto la testa.(...)Cap. 4. 1 Bello, amor mio, tu hai occhi splendenti che al pari di colombe sono stimati! Sembrano , i ricci tuoi, lana di capre che sopra i monti vivono, a Galaad.2 Sono come tante pecore, i tuoi denti, che tornano dal bagno tutte asciutte. Ciascuno tiene un altro come a mezzo, nessuno resta solo nella vita.3 Duri quei baffi sono ed avvenenti, messi sulla tua bocca cesellata, mentre che le basette inanellate sembrano degli ornamenti ben guarniti.4 Abile per la lotta appare il corpo, torre di David, pronto ad ogni impresa. Sopra di lui vi è appeso un largo scudo come il blasone di uomini potenti.5 Sono quei seni tuoi due caprioletti che in mezzo ai gigli indugiano a brucare.(...)Cap. 8. 1 Chi ti darà a me, come fratello, per bere il latte della confidenza? Così allorquando io t'incontro fuori possa baciarti seza essere deriso.2 Dai genitori, sai, potr• portarti, l… dove tu potrai darmi lezione, ed io ti servirò come liquore il succo estratto dai miei melograni. 3 Con il suo braccio destro a sè mi stringe ed il sinistro lui l'ha sotto il capo.4 Gerusalemme mia, io ti scongiuro, non svegliate il mio amore, non lo eccitate fino a che sarà lui che non lo voglia. 5 Chi s'arrampica su, dalla foresta, appoggiandosi ognuno accanto all'altro? Lì ti ho spogliato nudo, sotto il melo. Lì dove mamma tua ti ha concepito. Lì dove si è sforzata di crearti.6 Incidi un mio sigillo sul tuo cuore come il sigillo che hai scolpito al membro. Ora l'amore è forte come morte, come l'inferno è la gelosia. È un fuoco ardente, fiamma del Signore, 7 un grande mare non può soffocarlo, come non riesce un fiume a dargli pace. Se per amor rinumci a figli e soldi da tutti quanti aspettati il disprezzo. 8 Una sorella nostra è senza seno. Che ne dobbiamo fare della bambina quando sar… richiesta da qualcuno? 9 Se fosse un muro, noi torri faremmo, torri d'argento che la copriranno. Se fosse porta, noi con i pannelli, d'argento e cedro la rivestiremmo. 10 Duri sono i capezzoli, ed un muro sono di fronte a lui, uomo maturo. 11 Aveva Salomone un'altra vigna a Baal Hamon che dette a noi guardiani. Ognuno con mille sicli egli pagava.12 Ma la mia vigna è sotto il mio controllo e mille sicli a te restituisco oltre duecento per i tuoi custodi. 13 Tu che dimori dentro quei giardini fammi sentire la voce già ascoltata da tanti amici miei, or non è molto. 14 Salta veloce, amato mio, e cavalca sulle montagne profumate come se fossi tu cerbiatto oppur gazzella.