Parole non dette...

Post N° 59


Asher & CalehovveroCantico dei canticidal LIBRO di Massimo Consoli - "ECCE HOMO omosessualità nella Bibbia" Ed. Kaos
Pur non condividendo il tono ironico, provocatorio e anti clericale dell'autore del LIBRO, riporto interamente le sue parole, come INTRODUZIONE al CANTICO DEI CANTICI. E se qualcuno avesse maggiori informazioni STORICO-BIBLICHE sulla VERA Traduzione-Interpretazione del CANTICO dei CANTICI quì sotto riportata, sarei interessato a conoscerle. GRAZIE anticipatamente.Per ragioni di spazio, sono costretto con mio grande rammarico a dover omettere alcuni dei capitoli e dei passaggi di questo splendido CANTICO d'AMORE. Ma chi fosse interessato a leggere l'intero INNO, può fare riferimento al Libro, o può collegarsi a questo indirizzo: http://www.zabert.com/asher.htm#07 (Ganimede)PREFAZIONE       Noto  anche come Cantico di Salomone,  il Cantico dei Cantici si       distingue,  rispetto agli altri testi  raccolti nella Bibbia, per       la peculiarità del suo contenuto, e per il fatto di non contenere       alcuna  particolare accezione religiosa (almeno secondo un'ottica       ebraico-cristiana). I teologi ufficiali di Santa Romana Chiesa si       sono spesso affannati a spiegare che la vicenda  amorosa che vi è        narrata,  compresi  gli  scorci  di  esplicitezza  sessuale,  non       sarebbe riferita ad amanti umani e terreni, ma sarebbe invece una       similitudine dell'amore che Dio ha per il popolo  ebraico, il Suo       popolo prediletto;  ed alcuni di loro, incuranti del ridicolo, si       sono spinti a sostenere che il Cantico anticipa l'amore di Cristo       verso la sua Chiesa ...              L'imbarazzo  clericale  per  questo poema  compreso  nelle  Sacre        Scritture  è stato tale  da indurre a numerose  false traduzioni,        finalizzate a trasformare i due protagonisti,  che nell'originale        ebraico  sono  senza  ombra di dubbio  maschili, in una specie di        Giulietta e Romeo  d'après le déluge.  E la falsificazione  si  è         spinta fino  a mistificare  il tema  portante  del poema, cioè la       esaltazione di un solo,  grande amore  omosessuale,  contrapposto         all'eterosessuale matrimonio poligamico dominante all'epoca,        trasformandolo  nell'apoteosi  dell'unione fra il marito e la sua       sposa.              Anche  il Concilio di Jamnia (o di Yabneh)  si occupò  di  questo        argomento. Verso l'anno 90 dC., a Jamnia si tenne una particolare         sessione dell'accademia rabbinica fondata da Yohanan  ben Zakkai,         per discutere  della "canonicità"  di determinati libri,  in modo        particolare  dell'"Ecclesiaste" e del "Cantico",  che per il loro        contenuto   controverso  erano  problematici.  La  decisione  del        Concilio fu che  anche questi libri  erano "Libri  Sacri",  e  di         conseguenza  dovevano essere inclusi nel Canone, mentre altri         testi (il Libro dei Maccabei,  di Ben Sira,  di Baruch, ed alcune        opere di Geremia  e  numerosi altri scritti,  molti dei quali  ci        sono comunque  pervenuti,  mentre  moltissimi altri  sono  andati        perduti  per  sempre)   finirono  per  arricchire  l'inesauribile        riserva dei cosidetti "Apocrifi".              Il testo  del Cantico  è databile al 920 aC.,  e narra  una delle        tante  relazioni  fra giovani uomini assai comuni  nelle  culture        dell'epoca.  Legami  diffusi  anche  per  ragioni  di   stabilità        politica:  il Re, il governante, il soldato,  necessitavano di un        amico fedele,  estraneo al loro ambiente, sul quale poter contare        in  caso  di  necessità,  e  dal quale  trarre  sostegno  fisico,        psicologico  ed  affettivo.  Storie d'amore  che  erano  cantate,        raccontate,  commentate  ed interpretate quotidianamente in tutto        il Medio Oriente. Ne sono esempio le vicende del Re Gilgamesh        e  del suo fedele  Enkidu ("Homo  selvaticus",  cioè  proveniente        dalla  campagna),  di  Gionata (figlio  di Re)  e del  pastorello        Davide.  Nel Cantico  la storia  d'amore vede  come  protagonisti         Asher, figlio del Re Salomone, ed il pastore Caleh, suo cugino.       La  prima   manipolazione   del testo  originale  del  Cantico  è        attribuibile  agli scribi  masoretici,  rabbini incaricati di        preservare   i tradizionali  testi   sacri   dalla contaminazione        di culture  estranee,  e spesso  impegnati  anche  nell'opera "di       interpretazione" delle Scritture attraverso l'apposizione di note         e di postille esplicative, in pratica,  gli "antenati" dei monaci         amanuensi cristiani, che proseguirono poi l'opera di adattamento-       falsificazione delle narrazioni bibbliche.              Oggi, grazie al fortuito  ritrovamento dei Rotoli  del Mar Morto,        è possibile ripristinare una più fedele traduzione del Cantico.         L'Io narrante  è il soldato  Asher,  figlio  di Salomone  e forse        della Regina di Saba (una delle innumerevoli mogli del saggio  Re         di Giuda); poiché la madre è nera,  anche Asher è scuro di pelle,         mentre  suo cugino Caleh  è bianco,  secondo un contrasto  spesso        messo in risalto, e positivamente, nel poema.              I due ragazzi  s'incontrano  mentre Caleh  assolve i suoi  doveri        militari  svolgendo un turno di guardia della durata di tre  mesi        presso l'harem reale, e qui i due s'innamorano perdutamente l'uno        dell'altro.  E il Cantico è  un lungo inno che Asher  rivolge       alla bellezza fisica e spirituale dell'amato Caleh.Cap 1.      1     Cantico che dei Cantici è il migliore       è questo carme che Asher ha composto,                figlio tra i tanti di Re Salomone.           2     Che mi baci coi baci della bocca!       Sono quei seni tuoi meglio del vino3     ed un profumo dolce tu diffondi.       Tanto odoroso sei, ragazzo mio,       che ti fanno le giovani la festa.4     Portami via con te, da qui scappiamo.       Se mi si convocasse davanti al Sire,       ti esalterei facendo le tue lodi.       L'amore tuo è assai meglio del vino.       Degno d'amore sei, seppur l'inghiotti.             5     Nero io sono ed anche assai leggiadro,               come sono nere le tende di Kedar,                   Casa dei Figli di Gerusalemme,       e i padiglioni del sovrano.6     Non mi temere visto che sono scuro.       È il sole che mi ha offeso troppo a lungo.       I figli di mia madre, un po' vogliosi,       mi hanno fatto lavorare nelle vigne       mentre la terra mia l'ho trascurata.        (...) 9     Tu mi ricordi, amore mio, i cavalli       che il Faraone d'Egitto ha messo ai carri.   10     La tua barba al tatto pare una tortora       mentre hai solcato il collo da una briglia.11     Io ti farò catene d'oro puro       che legherò con fibule d'argento.      12     Ora che il Re è occupato con la corte,              sono entrato a provare i tuoi profumi.13     Il mio amore è una capsula di mirra,       quando la notte lui mi giace in petto.14     Un fiore di cipresso è l'amor mio       che viene dal giardino degli En Ghedi.            15     Come sei bello, amor, bello e adorato!       Te lo ripeto: sai, sei proprio bello.       Sono i tuoi occhi simili a colombe.16     Come sei bello, amore mio adorato!       Ecco che il nostro letto è verdeggiante,17     le tavole sono fatte con i cedri       e per parete c'è qualche cipresso.Cap. 2. 1     Fior di narciso io, son di Sharonne,                fior di giglio preso nelle valli.2     E come un fiore è meglio d'ogni spina,       è l'amor mio meglio di ogni donna.           3     Simile a melo e agli alberi del bosco       è l'amor mio il migliore tra i ragazzi.       È bello riposare sotto a lui,       visto che il frutto suo dolce è alla bocca.         4     Lui m'introdusse un dì dentro la casa       che ai soli maschi era riservata,       e dove si beveva insieme il vino.            5     L'amore suo mi diede come i fanti.                  Fate, compagni, un letto che avvicini       grappoli d'uva e meli nel frutteto,       dove io possa stare a riposare.       L'amore m'infiacchisce e sono stanco.6     Con il suo braccio destro a sé mi stringe       mentre il sinistro l'ho sotto la testa.(...)Cap. 4. 1     Bello, amor mio, tu hai occhi splendenti       che al pari di colombe sono stimati!       Sembrano , i ricci tuoi, lana di capre       che sopra i monti vivono, a Galaad.2     Sono come tante pecore, i tuoi denti,       che tornano dal bagno tutte asciutte.       Ciascuno tiene un altro come a mezzo,               nessuno resta solo nella vita.3     Duri quei baffi sono ed avvenenti,       messi sulla tua bocca cesellata,       mentre che le basette inanellate       sembrano degli ornamenti ben guarniti.4     Abile per la lotta appare il corpo,       torre di David, pronto ad ogni impresa.       Sopra  di lui vi è appeso un largo scudo       come il blasone di uomini potenti.5     Sono quei seni tuoi due caprioletti       che in mezzo ai gigli indugiano a brucare.(...)Cap. 8. 1     Chi ti darà a me, come fratello,       per bere il latte della confidenza?                 Così allorquando io t'incontro fuori       possa baciarti seza essere deriso.2     Dai genitori, sai, potr• portarti,                  l… dove tu potrai darmi lezione,       ed io ti servirò come liquore       il succo estratto dai miei melograni.       3     Con il suo braccio destro a sè mi stringe       ed il sinistro lui l'ha sotto il capo.4     Gerusalemme mia, io ti scongiuro,       non svegliate il mio amore, non lo eccitate       fino a che sarà lui che non lo voglia.       5     Chi s'arrampica su, dalla foresta,       appoggiandosi ognuno accanto all'altro?             Lì ti ho spogliato nudo, sotto il melo.       Lì dove mamma tua ti ha concepito.       Lì dove si è sforzata di crearti.6     Incidi un mio sigillo sul tuo cuore       come il sigillo che hai scolpito al membro.         Ora l'amore è forte come morte,       come l'inferno è la gelosia.       È un fuoco ardente, fiamma del Signore,      7     un grande mare non può soffocarlo,       come non riesce un fiume a dargli pace.       Se per amor rinumci a figli e soldi       da tutti quanti aspettati il disprezzo.             8     Una sorella nostra è senza seno.       Che ne dobbiamo fare della bambina       quando sar… richiesta da qualcuno?           9     Se fosse un muro, noi torri faremmo,       torri d'argento che la copriranno.       Se fosse porta, noi con i pannelli,       d'argento e cedro la rivestiremmo.       10     Duri sono i capezzoli, ed un muro       sono di fronte a lui, uomo maturo.                  11     Aveva Salomone un'altra vigna       a Baal Hamon che dette a noi guardiani.             Ognuno con mille sicli egli pagava.12     Ma la mia vigna è sotto il mio controllo       e mille sicli a te restituisco       oltre duecento per i tuoi custodi.                  13     Tu che dimori dentro quei giardini       fammi sentire la voce già ascoltata       da tanti amici miei, or non è molto.                14     Salta veloce, amato mio, e cavalca       sulle montagne profumate       come se fossi tu cerbiatto oppur gazzella.