Parole non dette...

L'ESOTERISMO CRISTIANO


Dedico questo Post-it al mio Amico  VOMIWORLD
Molto spesso, quando si parla di argomenti che si riagganciano al paranormale, all'occulto, al mistero, si sente utilizzare il termine ESOTERISMO o ESOTERICO. Spesso a sproposito: perchè non tutti sanno con precisione quale sia il significato e il senso dei termini appartenenti a quest'area semantica. Dal punto di vista meramente linguistico, il termine ESOTERISMO deriva dal greco ESOTERIKOS, che significa interno e sta ad indicare qualcosa "destinato esclusivamente ai discepoli o agli iniziati". Il suo termine opposto è ESSOTERICO, che deriva dal greco EXOTERIKOS, esterno, e sta ad indicare qualcosa che può essere comunicata anche ai non iniziati. Circa l'origine del termine ESOTERICO, Jean Marqus-Riviere, nel suo Storia delle dottrine esoteriche, fa risalire l'origine del termine al verbo greco EISOTEO, far ENTRARE. Esoterico significa dunque "aprire una porta, offrire agli uomini la possibilità di penetrare nell'interiore atraverso l'esteriore; simbolicamente, è rivelare una verità nascosta, n senso cculto (...) una dottrina segreta, un'iniziazione, una spiegazione del mono rivelata n un consesso scelto, isolato dall'esterno e dalla moltitudine. Naturalmente, non è possibile concedere l'accesso ad unatale conoscenza al primo venuto. Dunque, per poter entrare a far parte del ristretto circolo di anime privilegiate, ccorreva dimostrare di meritarsi ciò di cui si veniva a conoscenza: "Nell'epoca antica per essere ammessi alla conoscenza dei misteri bisognava ricevere l'iniziazione, (...) un insieme di riti e insegnamenti orali, il cui scopo è la modificazione radicale dello stato religioso e sociale del soggetto da iniziare. Al termine della prova il neofita entrava in una condizione esistenziale completamente diversa da quella precedente, ossia diveniva un essere totalmente rinnovato. La maggior parte delle prove iniziatiche implica, infatti, una morte rituale, seguita da una resurrezione simbolica o da una "nuova nascita". Il momento culminante dell'iniziazione è rappresentato dalla cerimonia che simboleggia la morte del neofita e il suo ritorno tra i vivi. La morte iniziatica costituisce nello stesso tempo la fine dell'infanzia, dell'ignoranza e della condizione profana. Dunque l'iniziazione è l'ingresso di una nuova vita, concepita come vera esitenza spirituale aperta ai valori più profondi dell'essere, permeata dal senso divino e dall'autentica conoscenza della vita. Tutto ciò rende possibile l'ascesa interiore che conduce di grado in grado ad uno stato dilluminazione perfetta.
E' un'idea largamente diffusa, che nel cristianesimo non esista insegnamen­to occulto e che i Misteri, tanto i Minori che i Mag­giori, siano stati un'istituzione puramente pagana.Il nome stesso di "Misteri di Gesù, così familiare alle orecchie dei cristiani dei primi secoli, potrebbe causare viva sorpresa ai Cristiani di oggi. Il non avere il Cristianesimo segreto alcuno è stato considerato oggetto di vanto e fu affermato che a tutti dice e insegna tutto quanto ha da dire e da insegnare.Le sue verità sono ritenute così semplici, che l'uomo ordinario, per quanto di limitato intelletto, non può in esse andare errato, e il detto "semplice come il Vangelo" è divenuto un luogo comune.E' perciò necessario provare chiaramente che, almeno nella Chiesa primitiva, il Cristianesimo, al pari delle altre religioni, possedeva una parte occulta e custodiva, quale inestimabile tesoro, i segreti rivelati soltanto a pochi eletti nei Misteri. L'Insegnamento ESOTERICO-OCCULTO di Gesù nei Vangeli.
Vi sono dei passi del Vangelo in cui le parole del Maestro, in modo assai chiaro, alludono all'insegna­mento esoterico presente nella Chiesa di allora. Una di queste, che altrimenti non avrebbe significato, recita: "Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle dinanzi ai porci" (Mt, 7,6). Va ricordato che, in quei tempi, la parola "cane" indicava anche coloro che "erano fuori" da un certo gruppo di persone che perseguivano un interesse comune.Un altro passo, a cui chiaramente adduce a coloro che "erano fuori" e pertanto non pronti ad un certo tipo di informazione, recita: "Ora quando Egli fu solo, coloro che lo seguitavano coi dodici, lo do­mandarono della parabola. Ed Egli disse loro: A voi è dato intendere il mistero del regno di Dio; ma a coloro che son di fuori tutte queste cose si propongono per parabole" (Mc 4,10Ä11). E quindi continua: "E con molte di tali parabole esponeva loro la parola, secondo che potevano inten­dere. E non parlava loro senza similitudine; ma in disparte egli dichiarava ogni cosa ai suoi discepoli" (Mc 4,33Ä34, Lc 8,10).Molto esplicita anche la frase di Gesù quando dice ai suoi Apostoli: "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete  capaci di portarne il peso" (Gv 16,12)."In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te." (Mt. 11,25-26)"Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice:Voi udrete, ma non comprenderete,guarderete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolosi è indurito, son diventati duri di orecchi,e hanno chiuso gli occhi,per non vedere con gli occhi,non sentire con gli orecchie non intendere con il cuore e convertirsi,e io li risani."L'Insegnamento ESOTERICO-OCCULTO di San Paolo
Tra i molti ho scelto due brani di San Paolo che sono estremamente eloquenti:"Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a uomini spirituali, ma come ad esseri carnali, come a neonati in Cristo. Vi ho dato da bere latte, non un nutrimento solido, perchè‚ non ne eravate capaci. E neanche ora lo siete; perchè‚ siete ancora carnali: dal momento che c'è tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera tutta umana?" (1 Cor 3,1-3)."Tra i perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, nè‚ dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla; parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Sta scritto infatti:quelle cose che occhio non vide, nè‚ orecchio udì, nè‚ mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano." (1 Cor 2,6-9). L'Insegnamento OCCULTO-ESOTERICO dei PADRI della CHIESAUna risposta da Origene a Celso
... Ma che vi siano certe dottrine non rese note alla moltitudine, le quali però ven­gono "rivelate" dopo che quelle exoteriche sono state in­segnate, non è una specialità del solo Cristianesimo, ma altresì dei sistemi filosofici nei quali certe verità sono exoteriche ed altre esoteriche. Alcuni degli uditori di Pitagora si contentavano del suo ipse dixtit, mentre altri erano istruiti segretamente in quelle dottrine non ritenute atte ad esser comunicate ad orecchie profane e non sufficentemente preparate. Di più, tutti i Misteri che sono celebrati in ogni luogo della Grecia e dei paesi barbari, benchè mantenuti segreti, non sono sottoposti a nessun discredito, così che invano egli tenta di calunniare le dottrine segrete del Cristianesimo, visto che non ne intende bene la natura ...... Io non ho ancora parlato dell'osservanza di tutto quello che si trova scritto negli Evangeli, ognuno dei quali contiene molta dottrina difficile a comprendere non solo dalla moltitudine, ma persino da certi tra i più intelligenti, poichè quella dottrina include una profon­dissima spiegazione delle parabole che Gesù dettò a "quelli al di fuori", mentre riserbava l'esposizione del loro completo significato a quelli che eran passati oltre il grado dell'insegnamento exoterico e che venivano privatamente a Lui "nella casa". E quando Egli arri­verà a capirlo, ammirerà la ragione per cui vien detto che alcuni sono "fuori" ed altri "nella casa.... Lamentando Celso che i peccatori fossero ammessi nella Chiesa, Origene risponde che la Chiesa aveva far­maci per quelli che erano malati ed altresì lo studio e la conoscenza delle cose divine per quelli che erano in buona salute. Ai peccatori insegnavasi a non peccare e solo allorchè‚ si constatava che avevano fatto qualche progresso e che gli uomini erano 'purificati per la Pa­rola', allora e non prima, noi li invitiamo a parteci­pare ai nostri Misteri. Perciocchè‚ parliamo Sapienza fra coloro che son perfetti.Un brano di Ignazio, Vescovo d'Antiochia
Ignazio, Vescovo d'Antiochia era un discepolo di S. Giovanni. Questa sua epistola risulta molto interessante perchè‚ parla in modo molto chiaro dei Misteri."Non potrei io scri­vervi cose più piene di Mistero? Ma io temo di farlo, ond'io non faccia del male a voi che altro non siete che fanciulli. Perdonatemi in questo riguardo onde voi non essendo atti a riceverne il peso, non siate da questo soffocati. Poichè io stesso, nonostante sia vincolato (per Cristo) e sia capace d'intendere le cose celesti, gli ordini angelici e le diverse specie di angeli, la differenza tra i poteri e le dominazioni e la diversità dei troni e delle autorità, la potenza degli eoni e la preminenza dei cherubini e dei serafini, la sublimità dello Spirito, il regno del Signore, e soprattutto l'incomparabile maestà dell'Onnipotente Iddio, benchè‚ io conosca tutte queste cose, pure non sono, per questo, in alcun modo perfetto, nè‚ sono io un discepolo come Paolo e Pietro".Un passo di San Clemente Alessandrino
Nella Stromata, o Miscellanee, di S. Clemente d'Ales­sandria, vi sono molti riferimenti ai Misteri esistenti a quel tempo. Ne riportiamo un passo molto istruttivo: "Il Si­gnore... ci permise di far parte di quei divini Misteri e di quella santa luce a quelli che son capaci di riceverla. Certamente Egli non rivelò ai molti ciò che ai molti non apparteneva, ma ai pochi a cui Egli sapeva che essi (i Misteri) appartenevano ed i quali erano capaci di riceverli e di esser formati a seconda di essi. Ma le cose segrete sono confidate alla parola, non alla Scrit­tura siccome sono cose di Dio."RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI1) Annie Besant, Il Cristianesimo esoterico, pag. 11,Edizioni Adyar, Settimo Vittone (TO).2) Vol. X, Origene contro Celso, I, vii.3) Epistola d'Ignazio ai Tralliani, cap. v.