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MISTAGOGIA


Iniziazione ai Misteri
Il termine Mistagogia, è di origine greca e proviene dalla letteratura ellenica antica.E' composto dal verbo myéô e dal sostantivo agôgê. Il verbo myéô indica l'azione di insegnare una dottrina nascosta, che riguarda le sacre realtà, mentre il sostantivo agogê indica l’atto di condurre qualcuno da un luogo o in un luogo.Unito al verbo myéô, dunque, significa portare, guidare, qualcuno a considerare le sacre realtà, introdurre dentro le cose nascoste vale a dire ai misteri.La mistagogia è allora l’azione di colui che conduce un altro alle sacre realtà, che lo inizia ai misteri. Nei Riti della Chiesa Cattolica la mistagogia per eccellenza è la Divina Liturgia, la S. Messa, perché è l’azione che la Chiesa-Mistagoga fa per condurre i fedeli dentro il mistero di Dio e dell'uomo, ed è l’azione di Dio che esce dal suo mistero per farsi presente all’uomo.Dal verbo myéô derivano due altri sostantivi che è necessario considerare: il sostantivo Mystêrion, per l'importanza che ha e per l'abbondanza con cui viene usato sia nella Sacra Scrittura che nella Liturgia, e il sostantivo Mystês applicato soprattutto ai Padri.Il termine mystêrion ha due significati, uno profano e l'altro religioso. Quello profano conserva il significato antico del termine: qualcosa di nascosto che non può essere compreso, che va al di là della comune intelligenza, qualcosa a cui non si può dare una spiegazione o che può esser capito solo da persone che hanno dimestichezza con l'occulto.Il significato religioso invece è di natura squisitamente cristiana e paolina. E’ stato S. Paolo ha dare il significato che tuttora usiamo. Per l’Apostolo, il termine esprime la rivelazione del piano salvifico che Dio ha tenuto nascosto per secoli e alla fine l’ha svelato a noi per mezzo del suo unico figlio, perché‚ diventassimo partecipi della natura divina, salvati per grazia e redenti dal sangue dell'Unigenito (cf. Ef 1, 9-14 e Pt 1, 4).La parola mistero indica però anche gli avvenimenti della vita del Cristo: la sua incarnazione, la sua passione e morte, la sua risurrezione, l'ascensione ai cieli, l'effusione dello Spirito Santo, la seconda e gloriosa venuta, ecc.Ma indica anche i sacramenti della Chiesa (tà mystêria), il suo insegnamento, e l'unione col Cristo suo sposo.La parola mystês invece indica colui che è stato iniziato alle sacre realtà e che è idoneo ad iniziare altri. Possiamo definire il mystês come l'esperto del mystêrion salvifico, colui che l'ha sperimentato non solo a livello intellettuale ma soprattutto esperienziale, nella sua carne. Per tale motivo S. Basilio, nel Megalinárion che si canta nella Liturgia Bizantina che reca il suo nome, viene chiamato mystês toû despótou cioè: iniziato del Signore; esperto: dell'esperienza di Dio, della comunione con lui; maestro di vita spirituale; ecc.Il termine è adatto a coloro che sono esperti nell’arte spirituale, che hanno fatto l’esperienza di Dio e vivono una vita di intensa comunione con Lui e con i suoi misteri. In altre parole dovremmo dire che il termine dovrebbe potersi applicare ad ogni cristiano, ma soprattutto a coloro che hanno nella Chiesa il compito di insegnare, consci che l'insegnamento viene impartito con più autorità e accettato di buon grado quando - secondo la felice espressione del papa Paolo VI - colui che insegna prima di insegnare con la bocca, testimonia con la vita il suo insegnamento.Cosa è dunque la mistagogia? Di per sé è l’azione del mistagogo, nel compito di condurre i fedeli dentro il mistero celebrato, far rivivere attraverso il suo insegnamento le azioni salvifiche che si sono compiute nei sacramenti, spiegare i simboli, i riti, le preghiere, i significati intrinseci contenuti nella Parola di Dio e nelle celebrazioni dell'anno liturgico.Ma qui vogliamo usare la definizione del teologo Tommaso Federici, perché la troviamo la più completa ed esaustiva:"La mistagogia è l'operazione della divina grazia, gratuita, trasformante, attraverso la quale il Padre, mediante Cristo Signore nello Spirito Santo, cura i suoi figli diletti nella sua Chiesa, la Una Santa, la Sposa del Signore, la Madre dei viventi, e servendosi di essa; per condurli lungo un esodo doloroso ma decisivo, ed in crescendo, alla pienezza nuziale della Vita divina".La Mistagogia, in conclusione, nasce dalla necessità non solo di partire definitivamente verso la divinizzazione, ma di proseguire il cammino dentro la realtà del mistero vissuto con Cristo e in Cristo, per la gloria del Padre.Dentro questo mistero del Cristo vivente in noi, e noi in Lui per il suo Spirito, la Chiesa degli Apostoli e dei Padri ha sempre condotto i suoi figli, e continua a condurli, grazie ai mistagoghi che lo Spirito suscita e susciterà sempre nel suo seno, fino a far raggiungere ad essi la perfetta statura di Cristo (cf. Ef 4,13). E questo grazie e in forza dell'evento unico, irripetibile e decisivo che è la iniziazione battesimale, crismale ed eucaristica.E' necessario dunque, recuperare al più presto il linguaggio e i contenuti della mistagogia e metterli al servizio del popolo cristiano perché progredisca nella santità operata dal Cristo nei suoi Misteri.