Parole non dette...

SOLA SCRIPTURA? - 2


Quando la Bibbia diventa un Idolo!BIBBIA E TRADIZIONESoprattutto tra evangelici e pentecostali troverete che la parola "tradizione" è un termine negativo: etichettare qualcosa come una "tradizione" è più o meno equivalente a dire che è "carnale," "spiritualmente morta," "distruttiva," e/o "legalistica." La loro immagine dei primi cristiani è essenzialmente che i primi cristiani fossero molto simili agli evangelici o pentecostali del ventesimo secolo! Il fatto che i cristiani del primo secolo avessero un culto liturgico, o che aderissero a qualche tradizione, è inconcepibile: solo più tardi, "quando la Chiesa divenne corrotta,"  tali cose sarebbero  entrate nella Chiesa. E’ un brutto colpo per tali protestanti mettersi a studiare la Chiesa primitiva e gli scritti dei primi Padri, e iniziare a vedere un quadro nettamente distinto da quello che si è sempre stati portati a considerare. Si trova, per esempio, che i primi cristiani non portavano con sé le proprie Bibbie ogni domenica per uno studio biblico: di fatto, era tanto difficile acquisire una copia o persino una porzione della Scrittura a causa del tempo e delle risorse. Invece, le copie delle Scritture erano custodite da membri designati della Chiesa, o tenute nel luogo in cui la Chiesa si riuniva per il culto. Per di più, molte chiese non avevano copie complete di tutti i libri dell’Antico Testamento, e tanto meno del Nuovo Testamento (che non fu completato prima della fine del primo secolo e non trovò la sua forma canonica finale prima del quarto secolo). Ciò non significa che i primi cristiani non studiassero le Scritture: lo facevano con zelo, ma come gruppo, non individualmente. E per la maggior parte del primo secolo, i cristiani si limitavano alla lettura e allo studio dell’Antico Testamento. A questo punto v'è da chiedersi come conoscevano il Vangelo, la vita e gli insegnamenti di Cristo, la vita di culto, cosa credevano sulla natura di Cristo. La risposta è semplice: avevano solo la Tradizione orale tramandata dagli Apostoli. Di sicuro, molti nella Chiesa primitiva udirono queste cose direttamente dagli Apostoli stessi, ma molti di più erano quelli che non lo avevano fatto, soprattutto con il passare del primo secolo e la morte degli Apostoli. Le generazioni successive avevano accesso agli scritti degli Apostoli attraverso il Nuovo Testamento, ma la Chiesa primitiva dipendeva quasi interamente per la propria conoscenza della fede cristiana dalla Tradizione orale.Questa dipendenza dalla tradizione è evidente negli scritti stessi del Nuovo Testamento: San Paolo esorta i tessalonicesi: “Perciò, fratelli, state saldi e ritenete le tradizioni che avete imparato tramite la parola [i.e. tradizione orale] o la nostra epistola” (II Tessalonicesi 2:15). La parola qui tradotta con "tradizione" è la parola greca paradosis: anche se viene tradotta in modo differente in certe versioni protestanti, è la stessa parola che i cattolici e ortodossi usano quando parlano della Tradizione, e pochi studiosi biblici competenti metterebbero in discussione questo significato. La parola in esame significa letteralmente "ciò che è trasmesso." E' la stessa parola usata quando ci si riferisce in negativo ai falsi insegnamenti dei farisei (Marco 7:3, 5, 8) e  quando ci si riferisce all’insegnamento cristiano autorevole (I Corinzi 11:2, II Tessalonicesi 2:15). Che cosa, dunque rende falsa la tradizione dei farisei e vera quella della Chiesa? La fonte! Cristo disse chiaramente qual'era la fonte delle tradizioni dei farisei quando le chiamò "tradizione degli uomini" (Marco 7:8). San Paolo, d'altra parte, riferendosi alla Tradizione cristiana dichiara, "vi lodo, fratelli, perché vi ricordate di tutte le cose che provengono da me, e perché ritenete le tradizioni [paradoseis] come ve le ho trasmesse [paredoka, una forma verbale di paradosis]" (I Corinzi 11:2). Ma dove ricevette queste tradizioni in primo luogo? "Ho ricevuto dal Signore ciò che vi ho anche trasmesso [paredoka]" (I Corinzi 11:23). È a questo che si riferisce la Chiesa cattolica e ortodossa quando parla della Tradizione Apostolica: "la fede che è stata trasmessa [paradotheise] una volta per sempre ai santi" (Giuda 3). La sua fonte è Cristo e fu consegnata personalmente da Lui agli Apostoli attraverso tutto quanto Egli disse e fece; se fosse scritta tutta, "non basterebbe il mondo intero a contenere tutti i libri che si potrebbero scrivere" (Giovanni 21:25). Gli Apostoli consegnarono questa conoscenza alla Chiesa intera e la Chiesa, essendo custode di questo tesoro, divenne "colonna e sostegno della verità" (I Timoteo 3:15).La testimonianza del Nuovo Testamento è chiara su questo punto: i primi cristiani avevano tradizioni sia orali sia scritte, che avevano ricevuto da Cristo attraverso gli Apostoli.Per tradizione scritta essi avevano all'inizio solo dei frammenti: una chiesa locale aveva un’epistola, un’altra forse un vangelo. Gradualmente questi scritti furono messi assieme in raccolte e alla fine divennero il Nuovo Testamento. Questi primi cristiani come facevano ad individuare i libri autentici da quelli non autentici, atteso che numerosi erano le epistole e vangeli e i spurii che gli eretici sostenevano essere stati scritti dagli Apostoli? Fu la Tradizione apostolica orale che aiutò la Chiesa a compiere questa determinazione.Da quì un'ulteriore domanda: la Chiesa ha conservato la Tradizione apostolica nella sua purezza? La risposta breve è che Dio ha conservato la Tradizione nella Chiesa perché aveva promesso di farlo. Cristo ha costruito la sua Chiesa e in modo tale  che le porte degli inferi non avrebbero prevalso su di essa (Matteo 16:18). Cristo stesso è il capo della Chiesa (Efesini 4:16) e la Chiesa è il suo Corpo (Efesini 1:22-23). Se la Chiesa avesse perso la pura Tradizione Apostolica, allora la Verità avrebbe dovuto cessare di essere la Verità: la Chiesa è infatti la colonna e il sostegno della verità (I Timoteo 3:15). La concezione comune che hanno i protestanti della storia della Chiesa (e cioè che la Chiesa sia caduta nell’apostasia dal tempo di Costantino fino alla Riforma) certamente rende privi di significato questi e molti altri passi delle Scritture. Se la Chiesa ha cessato di essere tale anche per un solo giorno, allora le porte degli inferi hanno prevalso in quel giorno su di essa. E se così fosse, quando Cristo ha descritto la crescita della Chiesa nella sua parabola del seme di senapa (Matteo 13:31-32), avrebbe parlato di una pianta che dopo una crescita iniziale veniva calpestata e di un nuovo seme germogliato al suo posto: al contrario, usò l’immagine di un seme di senapa che all’inizio è piccolo, ma cresce fino a diventare il più grande degli alberi.A questo punto si potrebbe replicare che vi furono persone nella storia della Chiesa che insegnarono cose diverse da quelle insegnate da altri. E' ben possibile rispondere che la Tradizione è in essenza immutabile ed è nota per la propria universalità o cattolicità. La vera Tradizione Apostolica si rimmesse nel consenso storico all’insegnamento della Chiesa, si fonda su ciò che la Chiesa ha sempre creduto attraverso tutta la storia e ovunque. Se qualche credenza non è stata ricevuta dalla Chiesa nella sua storia, allora questa è eresia. Attenzione, però, il punto di riferimento è la Chiesa e non i gruppi scismatici. Vi furono scismatici ed eretici che si staccarono dalla Chiesa e continuarono a staccarsi, poiché, come dice l’Apostolo, "è necessario che ci siano tra voi anche delle eresie, perché quelli che sono approvati siano riconosciuti tali in mezzo a voi." (I Corinzi 11:19) Chiunque può interpretare da sé le Scritture senza l'aiuto della Chiesa?Anche se molti protestanti obietterebbero, questa è essenzialmente l’opinione che prevaleva quando i riformatori sostennero per la prima volta la dottrina della Sola Scriptura. La linea di ragionamento era essenzialmente che il significato della Scrittura è abbastanza chiaro perché chiunque possa capirlo semplicemente leggendola da sé; in tal modo rigettarono l’idea che fosse necessario l’aiuto della Chiesa. Questa posizione è affermata con chiarezza dagli studiosi luterani di Tubinga nel loro scambio di lettere con il Patriarca Geremia II di Costantinopoli circa trent’anni dopo la morte di Lutero: "Forse qualcuno dirà che da una parte le Scritture sono assolutamente prive di errore; ma d’altra parte, esse sono state nascoste da molta oscurità, così che senza l’interpretazione dei Padri portatori di Spirito esse non possono essere comprese con chiarezza.... Ma allo stesso tempo è verissimo che ciò che è stato detto in modo scarsamente percettibile in alcuni punti delle Scritture, in altri punti è stato dichiarato in modo quanto mai esplicito e chiaro, così che anche la persona più semplice può comprenderle." Benché questi studiosi luterani si vantassero di usare gli scritti dei Santi Padri, sostenevano che questi non erano necessari, e che, laddove essi ritenevano che le Scritture e i Santi Padri fossero in conflitto, i Padri dovevano essere scartati. Ciò che di fatto sostenevano, tuttavia, era che quando gli scritti dei Santi Padri erano in conflitto con le loro opinioni private delle Scritture, le loro opinioni private dovevano essere considerate più autorevoli dei Padri della Chiesa. Piuttosto che ascoltare i Padri, che si erano dimostrati retti e santi, la priorità doveva essere accordata ai ragionamenti umani di un individuo. La stessa ragione umana che ha condotto la maggioranza degli studiosi luterani moderni a respingere quasi tutti gli insegnamenti della Scrittura (inclusa la divinità di Cristo, la Risurrezione, etc.), e persino a respingere l’ispirazione delle stesse Scritture, è la ragione sulla quale i primi luterani sostenevano di basare tutta la loro fede. Nella sua risposta, il Patriarca Geremia II mise chiaramente in mostra il vero carattere degli insegnamenti luterani: Accettiamo, pertanto, le tradizioni della Chiesa con un cuore sincero, e non con una moltitudine di razionalizzazioni. Dio infatti ha creato l’uomo per la rettitudine; questi invece ha cercato molti sotterfugi (Ecclesiaste 7:29). Non permettiamoci di imparare un nuovo tipo di fede condannato dalla tradizione dei Santi Padri. Il divino apostolo infatti dice, "Se qualcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema " (Galati 1:9).(CONTINUA)