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MARIA NEL PENSIERO DEI PRIMI PADRI DELLA CHIESA


La TRADIZIONE, ossia la trasmissione della verità per mezzo della predicazione, a catena, da Cristo agli Apostoli, ai Discepoli e, da questi, primi custodi e testimoni, ai loro successori, è fonte della rivelazione, attrettanto autentica e ricca come la Sacra Scrittura. Nell'ambito di tale tradizione, i Padri della Chiesa dei primi tre secoli - ai quali certi Protestanti inconsapevolmente e superficialmente si riportano, asserendo di essere fedeli ai loro insegnamenti - hanno cantato instancabilmente Maria, hanno rappresentato la centralità della Sua figura nel piano della salvezza, hanno posto le fondamenta per il Suo culto, hanno rivelato la Sua missione. Fin dai tempi di ORIGENE (n. 185 circa - m. 253), considerato il padre della teologia orientale, Maria è chiamata "THEOTOKOS", termine poi entrato nel Simbolo degli Apostoli. Per ORIGENE, poi, non vi sono dubbi sulla verginità perpetua di Maria, anzi si tratta di una verità riconosciuta come parte integrante del deposito della Fede. Egli così afferma: "Non esiste alcun figlio di Maria se non Gesù, secondo l'opinione di coloro che pensano rettamente intorno a Lei". Ed ancora: "Se Maria è stata proclamata beata dallo Spirito Santo (per bocca di Elisabetta), come il Signore avrebbe potuto rinnegarla?". Anche Clemente Alessandrino (m. circa 215) chiama Maria la Madre del Signore e testimonia la fede della Chiesa nel mistero della verginità perpetua di Maria. Ma ancor prima, Ireneo di Lione (m. 140/160 circa - m. 202 circa) spiega il ruolo della Vergine nel piano divino della salvezza, ricorrendo al parallelismo EVA - MARIA, tracciato già da Giustino (m. 100/110 circa - m. 165 circa). Come è noto, tale parallelismo ha portato alla formulazione di una dottrina che rappresenta il primo tentativo di riflessione teologica sulla Madre di Dio: mediante questo confronto, infatti, gli antichi Padri sono pervenuti ad una chiarezza notevole circa la funzione svolta dalla Vergine Santa nel disegno divino della nostra salvezza.
Ebbene tale parallelismo, accennato come già detto da Giustino, diventa oggetto di una più matura e profonda riflessione da parte di Ireneo di Lione che così scrive: "Come Eva, la quale, pur avendo come marito Adamo, era ancora vergine..., disobbedendo divenne causa di morte per sè e per tutto il genere umano, allo stesso modo Maria, che, pur avendo lo sposo, era ancora vergine, obbedendo divenne causa di salvezza per sè e per l'intero genere umano... Così dunque il processo della disobbedienza di Eva trovò la soluzione grazie alla obbedienza di Maria. Ciò che Eva aveva legato a causa della sua incredulità, Maria lo ha sciolto con la sua fede". In un altro passo l'antitesi EVA - MARIA è condotta da Sant'Ireneo in parallelo con l'antitesi paolina ADAMO - CRISTO. In questo stesso passo Ireneo attribuisce alla Vergine l'appellativo di "advocata di Eva". Maria, dunque, ha un ruolo fondamentale all'interno dell'opera della redenzione ed è nostra "advocata". Ed ancora prima di Sant'Ireneo e di Giustino, Sant'Ignazio di Antiochia nella lettera agli Efesini accenna a tre misteri che, per divina disposizione, dovevano essere tenuti nascosti al principe di questo mondo: la verginità di  Maria, la nascita verginale del Figlio di Dio e la sua morte in croce. Gregorio il Taumaturgo (m. circa 270) fu il protagonista della prima apparizione mariana di cui abbiamo notizia nella storia della Chiesa. 
Nelle antiche catacombe di Roma molteplici sono i ritratti di Maria che la raffigurano attribuendoLe centralità. Come notava il Wilpert: "Meglio che qualsiasi altro documento scritto durante il periodo delle persecuzioni, queste pitture traducono in linee scarne ma efficaci la posizione di Maria nella chiesa dei primi quattro secoli e mostrano che, quanto alla sostanza, essa è stata allora ciò che fù in seguito". Nel 363 a Cesarea appare, poi, il primo titolo devozionale della SS. Vergine: "Potente Interceditrice presso suo Figlio". Ma la lista dei Padri della Chiesa dei primi tre secoli non è finità: - Atanasio di Alessandria (n. 295 circa - m. 373), che difende la verginità perpetua di Maria contro i seguaci di Ario ed, ancora, usa il termine Teotokos;- Efrem il Siro (n. 306 circa - m. 373), per il quale Maria è la creatura più meravigliosa che esista dopo Gesù ("Davvero, Gesù, tu e tua madre - egli scrive - siete i soli ad essere bellissimi in tutto. In te infatti, o Signore, non esiste difetto alcuno; nè vi è macchia nella madre tua") e identificata la Chiesa con Maria, affidata da Gesù a Giovanni, tant'è che egli così scrive: "ha camminato sul mare; è apparso nella nube; ha liberato la sua Chiesa dalla circoncisione; ha sostituito Giosuè, figlio di Nun, con Giovanni che era vergine e gli ha affidato Maria, sua Chiesa, come Mosè consegnò il suo gregge a Giosuè";- Epifanio di Salamina (n. 315 circa - m. 403), che proclamò la verginità perpetua di Maria, riprende il tema EVA - MARIA, identifica la donna dell'Apocalisse con Maria, non esita a chiamarla SANTA ed invita tutti a lodare Maria: "Maria la Vergine Santa, è davvero grande davanti a Dio e agli uomini. Infatti, perchè non dovremmo proclamare grande Colei che accolse dentro di sè l'incontenibile, colui coè che nè il cielo, nè la terra possono racchiudere?". In un altro passo così si esprime: "Chi onora il Signore, onora il santo (vaso); Chi invece disonora il vaso santo, disonora pure il suo Signore. Maria stessa sia quella Santa Vergine, cioè quel santo vaso".L'elenco dei Padri della Chiesa dei primi tre secoli può ancora continuare:Cirillo di Gerusalemme (m. 387);Basilio di Cesarea (n. 330 - m- 379);Gregorio di Nissa (m. 394 circa);Gregorio Nazianzeno (m. 390);Anfilochio di Iconio (n. 340/345 circa - m. 394 circa);Giovanni Crisostomo ( n. 344/354 circa - m. 407);Ilario di Poitiers (m. 367);Ambrogio di Milano (m. 397);Girolamo (n. 342 circa - m. 419).Leggendo, pertanto, i testi dei Padri della Chiesa dei primi tre secoli risulta chiaramente che non sono mancate la fede e la devozione di fronte al mistero ineffabile della Madre del Signore.
Come si legge nell'INNO AKATHISTOS, fra i più belli elevati alla Madre di Dio, Maria è "la Chiesa ", Sposa-Vergine dell'Agnello immolato e glorioso, a Lui unita e che a Lui conduce, come guida radiosa, il Popolo di Dio peregrinante verso la Patria.Tale è stata per i primi Padri della Chiesa  tale sarà per sempre.Che gli ignoranti tacciano per sempre e rendano testimonianza alla Teotokos, alla "TUTTA SANTA". Persino Lutero, in un momento di lucidità spirituale, così ha testimoniato: "Ancorchè si avessero tante lingue quante sono le foglie degli alberi, i fili di erba dei campi, le stelle del cielo e i granelli di sabbia del mare, non si può dire cosa più sublime di MADRE di DIO".Scritto da ZEUS e pubblicato da Ganimede