Parole non dette...

Le 3 Epifanie del Signore


"Tre prodigi celebriamo in questo giorno santo: oggi la stella ha guidato i magi al presepio, oggi l'acqua è cambiata in vino alle nozze, oggi Cristo è battezzato da Giovanni nel Giordano per la nostra salvezza, alleluia."  (Antifona al Magnificat nei secondi Vespri dell'Epifania del Signore).
Nata attorno al 120 in Oriente, fra gli gnostici basilidiani, ricordava il battesimo di Gesù (nelle acque del Giordano per mano del Battista e molti anni dopo la nascita). Per i basilidiani, l'incarnazione del Cristo non era avvenuta al momento della nascita, ma al momento del Battesimo. Perché la scelta di questo giorno all'inizio di gennaio? Perché in epoca paleoegizia, in questo periodo si festeggiava il solstizio e il nuovo sole, perciò si trattava di una data simbolica, come qualche secolo dopo fecero i cristiani sovrapponendo alla festa romana del Sol Invictus la nascita del Cristo.In seguito la festa fu adottata anche dalle Chiese orientali sommando quattro elementi o date importanti nella vita del Cristo: la nascita, l'adorazione dei Magi, il battesimo e il miracolo di Cana. Epifania, che dal greco Epiphàneia significa "apparizione", manifestazione della divinità, fu cambiato in tà Epiphània ierà, cioè "feste della manifestazione" poiché, nelle quattro tappe ricordate, Gesù aveva manifestato la sua natura divina.Sempre tra gli orientali era detta anche "festa delle luci", manifestazione della
Luce divina. Curioso è notare che anche tra gli ebrei, verso la fine di dicembre, si festeggi Hanukkah o "festa delle luci", per ricordare la purificazione del tempio, profanato da Antioco IV, ad opera dei fratelli Maccabei. E anche in questa ricorrenza, sono distribuiti doni e dolci ai bambini.La festa delle Epifanie si diffuse in Occidente attorno al IV secolo e all'inizio del seguente si affermò anche a Roma, ma come presentazione ai Magi, poiché la nascita era già stata fissata al 25 dicembre. Inizialmente comprendeva, oltre alla presentazione ai Magi, anche il Battesimo e le nozze di Cana, ma in seguito divenne prevalentemente la festa della rivelazione di Gesù al mondo pagano, rappresentato  dai Magi.
È san Leone Magno, papa dal 440 al 461, con i suoi Sermones a dare all'Epifania il suo significato più profondo, indicando che la stella che guidò i Magi era il simbolo di quella vocazione che avrebbe portato il cristianesimo ad essere predicato in tutto il mondo. Lo stesso papa indica i Magi come "non ignari nell'arte di osservare le stelle" e ispirati anche dall'oracolo di Balaam, identificato con Zoroastro, che aveva annunciato che un astro sarebbe spuntato da Giacobbe e uno scettro da Israele.LA BEFANA"La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte con le toppe alla sottana: Viva, viva la Befana!"
Nelle campagne, la notte dell'Epifania era considerata una notte magica, durante la quale gli animali potevano parlare e se ne trova traccia anche nei proverbi: "La notte di Befana nella stalla parla l'asino, il bove e la cavalla", ed è per questo motivo che nelle campagne, in particolare tra Romagna e Toscana, si dice che i contadini governassero senza risparmio i loro animali, così che non potessero lamentarsi dei loro custodi. In altre regioni, è nella notte di Natale che si crede parlino gli animali.Sempre nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, in alcune regioni c'era, e forse ancora c'è, l'usanza dei "befanotti" e delle "befane", giovani che accompagnati da una sorta d'orchestrina, vanno di casa in casa a cantar strofette chiedendo in cambio generi alimentari con i quali fare festa. Un po' come nella festa di Hallowen.In alcune regioni del nord, in particolare Friuli e Venezia Giulia, si preparano i pignarui, grandi falò, e dalla direzione che prende il fumo, gli anziani traggono previsioni sull'andamento dell'annata nei campi e negli orti.Ma quale funzione ha la vecchia brutta e buona, chiamata Befana che, volando su una scopa come una strega, porta i doni ai bambini, e che in alcuni paesi è segata, perdendo dolcetti, e in altri bruciata? La vecchia è ragionevolmente un retaggio dell'antichità pagana, il ricordo di Madre Natura che arrivata all'inverno è vecchia, rinsecchita, deve morire per rinascere in primavera. Analogo rito, con analogo significato, si ha con le feste di mezza quaresima. I dolcetti, o regalini, simboleggiano l'oro, l'incenso e la mirra che i tre Magi portarono a Gesù.