Parole non dette...

Ai microfoni di Radio Maria...


un Teologo a difesa dei Gay Milano,17 settembre 2003 - INTERVENTO DEL PROFESSOR GIOVANNI FELICE MAPELLI IN DIRETTA SU RADIO MARIA : ATTACCA LA LINEA SESSUOFOBA ED OMOFOBA DELL'EMITTENTE - POLEMICA DIALETTICA CON IL DIRETTORE PADRE LIVIO FANZAGA
Sulle frequenze di RADIO MARIA - la Radio cattolica nazionale che trasmette anche all'estero - vi è stato un intervento in diretta del Teologo Prof.Giovanni Felice MAPELLI, Coordinatore del CENTRO STUDI TEOLOGICI di MILANO.Il tema in questione,introdotto dal Direttore della Radio,Padre Livio Fanzaga,era quello della "sessualità nella visione cristiana".Nella parte introduttiva Padre Livio ha iniziato una specie di "filippica" contro l'omosessualità e contro le coppie gay, considerando tali realtà una "deviazione" dalla "normalità", ripetendo che "queste persone vanno curate", insinuando che l'omosessualità sia una "malattia",ribadendo che l'unica sessualità "legittima" è quella eterosessuale dentro il matrimonio, usando termini apertamente offensivi e denigratori per la dignità delle persone gay e lesbiche.Durante la trasmissione ha preso la parola con un intervento in diretta telefonica il Prof. Mapelli che ha stigmatizzato questo modo di procedere nel presentare le varie realtà sociali e relazionali:"non si può - nonostante i buoni propositi e le migliori intenzioni- analizzare le cose in questa maniera: gli eterosessuali e sposati buoni da una parte, i gay e le lesbiche che vivono in coppia, il male dall'altra..." e incalzando il Direttore dell'emittente radiofonica "la Chiesa cattolica gerarchica sta facendo della 'questione gay' una vera e propria ossessione... i dieci comandamenti sono diventati uno solo il Sesto: non commettere atti impuri, mentre il resto passa quasi del tutto inosservato...!"Inoltre il Prof. Mapelli ha sottolineato come purtroppo questa Radio "favorisca l'ignoranza teologica, la superficialità dogmatica di analisi, una forma di populismo cattolico al limite del bigottismo... e incentivi la sessuofobia e la discriminazione di realtà sociali e personali", concludendo rivolto al Direttore Padre Livio : "mi meraviglio di come, continuando a misconoscere le ricerche scientifiche, voi possiate diffondere la disinformazione e la diffusione di idee errate di fronte ad un pubblico fatto di persone in buona fede ma anche molto limitate nella cultura e nelle capacità di comprensione".Durante l'intervento Mapelli ha anche rimarcato la distanza delle posizioni che su questi temi distinguono le Chiese Riformate e Protestanti da quella Cattolica,pur nell'ambito dello stesso credo cristiano.Infine il Professor Mapelli si è augurato che "i Vescovi della CEI - Conferenza Episcopale Italiana- si facciano carico di vigilare su quanto diffonde tale emittente, poichè fatte salve le rubriche guidate da esperti in teologia e scienze umane, come ad esempio la trasmissione tenuta dal teologo biblista Mons.Gianfranco Ravasi e da altri specialisti, in genere si veicola, con personaggi del tutto impreparati e inadeguati, una visione del cristianesimo cattolico retriva e ottusa che rasenta il fideismo e il fanatismo."Il Direttore della Radio - in evidente difficoltà- ha cercato di replicare senza entrare nel merito delle critiche mosse alla sua linea editoriale, e - in evidente difficoltà - ha cercato di giustificarsi approssimativamente dicendo " questa linea è apprezzata anche da molti Pastori protestanti che mi scrivono privatamente...noi siamo attenti alla dottrina del Magistero della Chiesa", chiudendo poi in fretta l'argomento in questione.Proprio Padre Livio Fanzaga spesso si inerpica in elucubrazioni e riflessioni ardue su varie tematiche controverse e complesse, di cui non ha nè competenza nè preparazione adeguata: e proprio lo stesso ingaggia una battaglia fatta di violento terrorismo sulle coscienze, additando con spregio e con condanne inappellabili quei preti e religiosi o laici che non sono in sintonia con la dottrina assolutistica che la sua Radio propugna.I danni così prodotti anche alla comunione ecclesiale sono ingenti,nonostante le pur buone intenzioni.Questa situazione è davvero insostenibile,passibile persino di una denuncia in sede penale per le offese e denigrazioni pubbliche dirette a persone o a categorie sociali,ed occorrerà che qualcuno- investito di Autorità ecclesiale per decidere - prima o poi ne prenda atto.UNA RADIO DI QUESTA ENTITA' NAZIONALE CHE COPRE UN RAGGIO DI DIFFUSIONE COSI' ELEVATO NON PUO' PERMETTERSI OGGI QUESTA DERIVA INTEGRISTICA E REAZIONARIA,DEQUALIFICATA E DEQUALIFICANTE, CHE STIMOLA UNA DISCUTIBILE FORMA DI BIGOTTISMO E POPULISMO DEVOZIONISTICO, NEGATIVO E DEVASTANTE SOTTO IL PROFILO TEOLOGICO ED ECCLESIALE.(da un COMUNICATO STAMPA della SEGRETERIA del CENTRO STUDI TEOLOGICI di MILANO)