Parole non dette...

Sulla porta


di Federico Salvatore - Sanremo 1996Mamma son qui con le valigie sulla porta E in macchina c'è un uomo che mi sta ad aspettare La verità lo so ti lascerà sconvolta Quell'uomo è il mio primo vero amore Con lui mi sento libero e felice Vivremo insieme abbiamo già una casa Non sono più un bambino mamma abbassa quella voce Smetti di fare la vittima indifesa Perché così hai perduto anche tuo marito Quel povero leone che scappò come un coniglio Davanti al mostro del tuo amore arrugginito E ti lasciò in ostaggio questo figlio Mamma son qui con le valigie sulla porta Con tutti i dubbi e tutti i miei casini Però mi sento forte e per la prima volta Io me ne frego degli orecchi dei vicini Sulla porta, sulla porta, quante volte mi hai fermato sulla porta Con quei falsi crepacuore che sparivano all'arrivo del dottore Mamma nella mia stanza ho messo a posto tutto Le chiavi le ho lasciate lì sulla credenza Mi mancherà il sorriso del tuo caffè a letto Quel nostro paradiso dell'infanzia Quando il mio desiderio era di piacerti E allora col rossetto e con il tuo ventaglio In bagno mi truccavo per assomigliarti Ero orgoglioso di essere tuo figlio Ma un maledetto pomeriggio dell'adolescenza Studiavo insieme a un ragazzo e per la timidezza Sentivo dentro un misto di piacere e sofferenza E mi scappò sulla sua gamba una carezza Oh mamma son stato troppo tempo qui su questa porta All'ombra dei colori della tua sottana A letto con le donne ci son stato ma ogni volta Tornavo al mio segreto come un lupo nella tana Sulla porta, sulla porta, tu sapevi e mi fermavi sulla porta E chiudevi le mie dita e i miei sogni sulla porta della vita Mamma son qui su questa porta dell'ipocrisia Con il mio posto fisso e una carriera promettente Come un perfetto esempio della media borghesia Che non può avere scandalosi sentimenti Oh mamma non capisci com'è falsa la morale La maschera di fango bagnata nell'argento Sono un diverso mamma, un omosessuale E questo tu lo prendi come un tradimento Sulla porta, sulla porta, io vorrei che tu sapessi perdonare Una volta, una volta, non buttare sulle mie ferite il sale Come adesso sulla porta che mi dici vai per te io sono morta Sono morta, sono morta, e mi sbatti sulla faccia questa porta.