LIFE ON MARS

Post N° 140


Siamo al fine settimana, ormai. Ultimo giorno lavorativo. Anche questa settimana. Finalmente mi gestisco il lavoro come ho sempre voluto. Domani parto, una promessa che  nonostante Ginny, riesco a mantenere, non me lo sarei perdonata. Oggi la città si è svegliata con un sole magnifico, di quelli che ti fanno brillare gli occhi aldilà del gelo. La Kamy era piena di ghiaccio, c'ho messo dieci minuti per scaldarla e mentre mi facevo compagnia con qualche nota conosciuta ho dato un'occhiata allo specchietto e c'ho visto lo stesso viso che negli ultimi giorni rivedo nello specchio di camera. Non ha più gli stessi lineamenti malinconici di qualche tempo fa e questo mi allegerisce il tutto. Di vere novità non ce ne sono o forse chi lo sa, ce ne accorgiamo in ritardo, ma non sono occhi tristi quelli che vedo. Ogni tanto il cuore fa dei strani versi che non percepisco sempre ma poi tutto passa oltre. Un cappuccino caldo a scaldare questa mattina così fredda. Solo quello? Niente domande. Fuori si allungano i minuti che mi porteranno in un tempo nuovo, un tempo che sto aspettando da un pò, un tempo che però non voglio si affanni con me, con me, che ho sempre questo fiato corto e di andare in apnea non ne voglia, nessuna voglia, per davvero. Farò l'impossibile, forse poi diventa anche possibile ciò che si desidera. Io, però, di credere ho un pò paura però  tu non credere se qualcuno ti dirà che non sono più lo stesso ormai. Pioggia e sole abbaiano e mordono ma lasciano, lasciano il tempo che trovano. E il vero amore può nascondersi, confondersi ma non può perdersi mai sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai.