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CHARSHANBE SURI


“Charshanbe suri” o la tradizione dell’ultimo mercoledi dell’anno nel calendario persiano, in cui l’anno inizia il 21 marzo, cioe` il primo giorno di primavaera,ed e` una delle tradizioni antiche che si festeggia ancora in Iran.La festa e’ stata presa dagli zoroastriani, i quali, festeggiavano gli ultimi 5 giorni dell’anno, accendendo il fuoco. Praticamente, loro, avevano un calendario speciale: 12 mesi, ogni mese 30 giorni, e gli ultimi 5 giorni, “Panje”, (che ogni 4 anni diventavano 6) festeggiati in onore dell’arrivo dell’anno nuovo.In questa festa, la gente accende il fuoco e saltando, gli chiede di prendere il colore giallo delle persone (simbolo delle malattie e di tutte le cattiverie) e di dargli il suo color rosso (simbolo di allegria e di felicita’) .Chi ha viaggiato in Iran e ha visiato la citta’ di Isfahan, probabilmente ha visto un afresco molto vecchio in Palazzo “Chehel sotun” (40 colonne) riguardante la tradizione.Questa, e` una festa e una tradizione proprio persiana, festeggiata da tutte le religioni che ci sono in Iran; i musulmani, gli ebrei, i cristiani, gli zoroastriani, ….. e ormai gli iraniani lo fanno pure negli altri paesi del mondo.Ci sono delle altre tradizioni in questa festa che forse non sono cosi famosi come accendere il fuoco ( e forse non esistono piu’) come:La tradizione di “Vasi di terra” ; la gente credeva che durante l’anno tutti i problemi si accumulano nei vasi di terra, quindi, nell’ultimo mercoledi dell’anno, portava uno di quei vasi e gettando dal tetto di casa lo rompeva, nel segno di sconfiggere i problemi.La tradizione di “Ajile Charshanbe suri” ; la gente mangiava gli ultimi semi rimasti del riservo alimentare dell’inverno; i semi come: pistacchi,ceci, mandorle, nocciole, …. La tradizione di “Ascoltare di nascosto” ; le ragazze (non sposate) si auguravano un desiderio, quindi, di nascosto, ascoltavano la gente che passava, e cosi interpretavano il risultato dei propri desideri .La tradizione di “Ghashogh zani” ; i giovani, coprendosi per non essere conoscibili, andavano a casa dei vicini e dei parenti, battendo con un “ghashogh” (cucchiaio) su una piccola pentola, allora, i padroni di casa gli mettevano qualcosa in pentola (monete, dolci, pistacchi, regali, ….) .La tradizione di “Shal andazi” ; la gente prendeva una quantita’ di “shal” (sciarpa) e facendo dei nodi, con una scirpa, ormai lunga quasi 3 metri, andava a casa degli altri, prendendo una parte della sciarpa in mano, gettava l’altra parte dentro la casa, il padrone di casa legava qualche regalo alla sciarpa e la gente lo tirava fuori; il regalo poteva essere dolce, segno di allegria in anno nuovo oppure melograno, segno di avere figli, moneta, segno di fortuna …Quest’anno, la tradizione si festeggia il 15 marzo; infatti anche se la tradizione si chiama “l’ultimo mercoledi” dell’anno, ma si festeggia sempre la sera del giorno precedente. Purtroppo, in questi giorni e nel periodo di vivere “tecnologico”, tutti, abbiamo perso tante cose antiche e belle, tra cui, tante tradizioni. Ormai, i giovani preferiscono usare le botte e quindi la citta`diventa un campo di guerra, anziche’ un paradiso di stare tutti insieme, attorno ad un fuoco, in una notte d’inverno ….Nella parte "Foto" , potete vedere qualche foto della festa.