VOLONTA' DI DIALOGO

Post N° 184


FEDE, SACERDOTE, MAESTRO SPIRITUALE Il maestro spirituale, persona presente nella maggioranza delle tradizioni religiose, è il depositario di un patrimonio ideologico e spirituale ed è la persona a cui è affidato il compito della trasmissione e del mantenimento della sua autenticità d’origine. Un maestro spirituale quindi, non è un professionista, ma è persona che ha una vocazione. Le modalità di approccio che li distingue, o che almeno dovrebbe distinguerli, dovrebbe corrispondere ad un modo di vita esemplare. Un vero maestro dovrebbe emanare un’impressione di forza spirituale, di libertà interiore, di gioia di vivere, di grande apertura che si manifesta e non s’impone attraverso un potere temporale istituito, ma in virtù di un carisma, e di una attitudine a comunicare per avviare un dialogo positivo di confronto tra i partecipanti al collettivo Ecclesiale, per evidenziare e far vivere la realtà naturale dell’essere umano voluta dal Trascendente. Il maestro spirituale è quindi il custode della tradizione e colui che la mette in discussione, presentandola in forma di dialogo non convenzionale, offrendo a ciascuno l’opportunità di trovare in pratica il suo modo di accesso al divino. A differenza delle modalità di vita sacrali, che nelle linee tradizionali vengono proposte, o che potremmo dire che s’impongono, i maestri spirituali di fronte alle grandi domande esistenziali, propongono delle risposte personalizzate. L’azione della religione e del maestro spirituale si pongono a tal punto su due poli opposti: la prima si pone e serve da guida ad una società, il secondo si fa guida d’individui, di singole persone, senza considerare la loro appartenenza sociale, la loro età, o il loro sesso. Le linee ideologiche operative su esposte, sono legate al problema della salvezza dell’uomo, sulla struttura e sulla pratica della religione, considerando nell’ottica tradizionale, la Chiesa voluta dal Cristo, che aveva ritenuto ogni fedele ”Sacerdos” per il suo prossimo. Come possiamo non avere il potere di decidere, attraverso un dialogo e un confronto, come avveniva nei primi tempi della chiesa, ciò che è giusto e sbagliato nella Fede? Alle origini della chiesa ci si basava sul Sacerdozio universale, secondo cui ogni cristiano doveva sentirsi in dovere di diffondere uno spirito di fede con il suo prossimo. La realtà di crisi, presente nell’odierna realtà sociale, che sta diffondendo reati e conflitti in maniera sempre più vasta, dipendenti dall’individualismo egoistico di tantissime persone, ritengo che sia importante da parte di chi si vuol ritenere veramente persona di fede, che si senta in dovere di sentirsi impegnato per una vera attività di rinnovamento sociale.