VOLONTA' DI DIALOGO

Post N° 224


FILOSOFIA – STRUMENTO PER CREDERE Il problema del credere in Dio, del credere nell’esistenza di un essere primo, assoluto e trascendente, del suo rapporto con il mondo, non solo si manifesta nell’intera tradizione filosofica, ma lascia su di essa una notevole impronta. Il problema di Dio è il punto di partenza che ha reso possibile la critica filosofica della religione, del suo discorso e del suo potere. Per la filosofia il problema di credere in Dio non costituisce soltanto un interrogativo concettuale, ma anche un modo per affrontare la realtà dell’esistenza dell’uomo e del mondo. Il problema del credere in Dio per i filosofi si impone allora come elemento fondamentale per la comprensione del pensiero occidentale della civiltà religiosa, ma anche per quanto riguarda la prospettiva atea. Sulla base di questa posizione diventa allora importante distinguere tre tipi di approccio: la riflessione che dialoga con la teologia, la riflessione che tende a chiarire il discorso dogmatico, e la riflessione che chiarendo il discorso religioso, ne diventa l’interprete. Non si tratta più di cercare o di scoprire qualcosa sull’importanza dell’esistenza esistenziale del divino, si tratta invece di dare al divino una collocazione all’interno della struttura metafisica del mondo particolarmente rispetto alla libertà e alle conoscenze operative umane. La pratica di questo duplice piano di ricerca, lontano dal voler nascondere unanimismi velleitari o larvate apologie, evidenzia un arricchimento reciproco molto significativo. Siamo certi di non sbagliare nel vedere in esso un possibile paradigma dell’approccio che nel XXI secolo potrà permettere un rinnovamento del problema di Dio e del dialogo tra l’uomo e la tradizione religiosa.