Lotte e conquiste

Post n°266 pubblicato il 18 Giugno 2011 da vanda.schiavi

Da il "Bolscevico" giornale Marxista..lotte, azioni e....conquiste

 

 
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Indignazione

Post n°265 pubblicato il 16 Giugno 2011 da vanda.schiavi

Precaria...faccio cinque lavori per portare a casa mezzo stipendio...sto con i precari perchè siamo tutti precari, ma non ladri....dimezzati lo stipendio che rubi ai nostri salari stronzo!

 
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il podestà!

Post n°264 pubblicato il 15 Giugno 2011 da vanda.schiavi

Moscherini sindaco della mia città , il podestà, calpestando la volontà del popolo sovrano che con il plebiscito referendario si è espresso contro la privatizzazione dell'acqua oggi emana il bando per privatizzare il bene pubblico più prezioso INCREDIBILE! Indignamoci, pretendiamo ciò che abbiamo voluto e conquistato...mandiamolo a casa SUBITO!!!

Questi i metodi usati dai dittatori, queste ed altre conseguenze saranno messe in atto da tutti i livelli istituzionali se non agiremo per mandarli a casa immediatamente, la vittoria referendaria costituisce solo il primo passo...non molliamo perchè questi troveranno nuove strade per fare ciò che noi non vogliamo.

IL POPOLO E' SOVRANO...loro sò solo merda!

 
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Solo tre giorni....

Post n°263 pubblicato il 11 Giugno 2011 da vanda.schiavi
Foto di vanda.schiavi

Sto via tre giorni, giusto il tempo di fare la scrutatrice, ma poi ritorno e spero di potervi donare il mio batti quorum perchè....se il quorum batte il risultato è certo 4 SI...tondi, tondi!

 
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Si-SI-SI-SI

Post n°262 pubblicato il 09 Giugno 2011 da vanda.schiavi

IL 12 E 13 GIUGNO NON PRENDIAMO IMPEGNI....FACCIAMOCI BATTERE IL QUORUM 4 SI!

 
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Assemblea pubblia CGIL Sanità, welfare e politiche sociali..la mia relazione

Post n°261 pubblicato il 09 Giugno 2011 da vanda.schiavi

Vorrei iniziare a parlare di handicap nell'interezza della sua definizione, handicap inteso dunque anche e soprattutto come svantaggio perchè questa è ancora oggi la definizione con la quale l'handicap viene percepito.
Eppure tra i tanti trattati internazionali esiste una convenzione ONU per il diritto all'assistenza alle persone disabili, convenzione di cui l'Italia,DAL 2007, è uno dei Paesi firmatari.
Con questa convenzione,recepita in Italia con la legge n°18 del Marzo 2008, si passa dall'essere in situazione di bisogno al diritto di cittadinanza (Legge 3 Marzo 2008 n°18), non nuovi diritti, dunque, ma ribadire quanto già contenuto nella Dichiarazione dei Diritti Umani del 10 Dicembre 1948.
Le convenzioni internazionali, come tutti sappiamo, mirano a difendere ogni cittadino  in ogni luogo e laddove vi siano forme di discriminazione.
La convenzione ONU definisce la disabilità come il risultato dell'interazione tra persone con handicap e le barriere comportamentali ed ambientali che ne impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su una base di uguaglianza con gli altri.
Partendo da questa definizione possiamo affermare che le persone con disabilità siano caretterizzate da due aspetti: l'essere persona e l'essere disabile dove l'essere disabile non è un problema personale, ma una persona che si scontra con un sistema sociale non alla portata di tutti.
Analizzando ciò che viene sancito come un diritto internazionale ci troviamo, però, di fronte ad una contraddittoria realtà nazionale in cui le politiche sociali sono troppo spesso collocate a margine dei programmi d'intervento perchè non si sviluppa l'essenzialità del contesto ambientale e culturale partendo dalle politiche del Welfare e dalle sue carenze, ma si considera un target di popolazione esclusivamente come un costo sociale dunque un costo da ridurre ulteriormente.
Un equo intervento istituzionale dovrebbe diversificare la somministrazione dei servizi socio-sanitari ed assistenziali nelle diverse età della vita cercando di far emergere le situazioni sommerse che difficilmente verrebbero alla luce in assenza di interventi mirati, puntuali e costanti, interventi che tendano ad un integrazione paritaria senza alcuna forma di esclusione, accogliendo e non respingendo.
Osservando le statistiche della disabilità l'attuale politica dell'esclusione diventa ancora più evidente perchè mostra tutta la debolezza dell'intervento istituzionale ciò vuol dire, per esempio, che la disabilità è più diffusa al Sud rispetto al Nord Italia, che il Fondo per la Non Autosufficienza e per le politiche sociali è ridotto ai minimi termini perchè i tagli adottati rappresentano il 20% al Nord, il 30% al Centro ed il 50% al Sud dove persone saranno private dei servizi assistenziali.
L'analisi dei dati statistici evidenzia come la riduzione delle risorse sulle Regioni ed i Comuni abbia ulteriormente negato il diritto alle pari opportunità e come pure il definanziamento nei capitoli di bilancio delle Amministrazioni locali sia diventato inevitabilmente un ulteriore taglio alle politiche sociali perchè questo settore rappresenta un'area alla quale la politica è scarsamente interessata.
Tagli nazionali e locali che ci rendono spettatori di una pericolosa contrazione delle scarse risorse che vengono destinate al Welfare socio-assistenziale, quel welfare che dovrebbe garantire una vita indipendente, tutelare l'intero percorso di inclusione sociale e che invece oggi ci fa assistere ad un ritorno ai vecchi schemi che ricacciano la disabilità nel privato delle famiglie.
I dati statistici ci dicono che ci sono attualmente 130.000 persone in Italia che vivono confinate nelle loro abitazioni e che la spesa pubblica per l'assistenza alle persone non autosufficienti rappresenta solo l'1,13% del PIL nazionale.
Conseguenzialmente agli scarsi interventi esiste, in Italia, una parte di popolazione costretta ad un Welfare "fai da te", un Welfare invisibile dove la famiglia  interviene quasi esclusivamente nella gestione delle problematiche della disabilità.
Di solito sono le donne della famiglia (madri, mogli e figlie) che all'interno del nucleo familiare  si fanno carico delle esigenze e si occupano della cura dei familiari più deboli e, laddove è economicamente possibile, si ricerca l'aiuto in figure assistenziali da accogliere in casa, figure assistenziali anch'esse derivate da lavoro femminile quello delle immigrate che solitamente operano in totale assenza di tutele e garanzie contrattuali.
Da questa breve analisi emerge che nonostante esistano buone normative che danno valore al senso del diritto, come la legge 104 o la legge 328 tra le cui finalità prevede il Welfare d'accesso basato sull'accoglienza non esiste di contro una volontà politica mirata all'equa distrubuzione delle risorse.
Occorre chiederci cosa fare, è necessario controinvertire questo metodo del togliere a chi già poco possiede, occorre una buona politica quella che non taglia, ma che rafforza creando agevolazioni fiscali per le famiglie al cui interno vi sia la presenza di una persona disabile, favorendo l'incremento e la creazione di sportelli dedicati all'incontro, all'ascolto, alla formazione e all'informazione.
L'attuale politica, quella del governo della crisi e della precarietà, quella politica e quelle istituzioni che oggi sono ancora troppo lontane dall'interesse e dal bene comune mostra come sia necessaria la creazione di una rete sociale di sostegno e solidarietà, un'organizzazione forte ed in grado di offrire  personalizzazione ed umanizzazione favorendo e sostenendo la possibilità della rivendicazione dei diritti.
Anche da questo è nata l'esigenza di offrire con lo sportello H un supporto ai problemi della disabilità che oltre a dare informazioni sui diritti, le prestazioni e l'accesso ai servizi possa anche essere strumento di sostegno per l' ottenimento di una dignitosa qualità di vita paritaria e consapevole sostenendo le lotte e le azioni che quotidianamente la disabilità deve mettere in campo per l'ottenimento di quanto la Costituzione garantisce all'essere cittadino.
Nessuno è uguale perchè ognuno è diverso solo partendo da qui la diversità diventerà risorsa.
Infine concludo con l'invito a sostenere la lotta  per il ripristino del Fondo per la non autosufficienza e per le politiche sociali partecipando alla mobilitazione delle persone disabili e delle loro famiglie con un presidio a Montecitorio il 23 Giugno alle 11,durante il quale i partecipanti indosseranno un cappuccio in segno di invisibilità.

 
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I costi dell'acqua (Fonte "La Repubblica"

Post n°260 pubblicato il 06 Giugno 2011 da vanda.schiavi

Costi, dispersione, efficienza
i falsi miti dell'acqua privata
In vista dell'appuntamento del 12 e 13 giugno, Altraeconomia ha realizzato un
dossier che sfata, punto per punto, tutte le false credenze nate intorno alla
privatizzazione del servizio idrico italiano. Gli acquedotti pubblici non sono
affatto dei "colabrodo". E gestione privata il più delle volte fa rima con
bolletta salata
di GIULIA CERINO
Le valvole di un acquedotto
MITO numero uno: gli acquedotti "pubblici" sono dei colabrodo. "Falso: secondo
i dati di Mediobanca, il peggiore, se consideriamo la dispersione idrica (litri
immessi in rete e non fatturati/abitanti/lunghezza della rete gestita), è
quello di Roma, dove l'acquedotto è affidato ad Acea, una spa quotata in borsa
i cui principali azionisti sono il Comune di Roma, Francesco Gaetano
Caltagirone e Suez". In vista del referendum del 12 e 13 giugno, Altraeconomia
ha pubblicato un dossier "speciale" 1. Lo scopo? Sfatare punto per punto tutte
le false credenze nate intorno alla privatizzazione del servizio idrico
italiano. A partire dai costi. Secondo il Conviri (Commissione nazionale di
vigilanza sulle risorse idriche), per i prossimi 30 anni servono circa 64
miliardi di euro per la manutenzione e l'ammodernamento delle reti idriche di
casa nostra. Due miliardi l'anno, una cifra standard necessaria in ogni caso, a
prescindere dall'esito del referendum. Di questi, il 49,7% è diretto al
comparto acquedottistico (per nuove reti,  impianti e per manutenzione) mentre
il 48,3% alle fognature e alla depurazione. A metterci i quattrini dovrebbero
essere lo Stato, le Regioni e i Comuni d'Italia dato che quelli - spiega Pietro
Raitano, direttore del mensile Altreconomia e curatore del dossier Speciale
Referendum - sono "soldi delle nostre tasse, gli stessi che vengono usati anche
per riparare le strade, per costruire il ponte sullo Stretto o per la Difesa".

REFERENDUM - L'ITALIA SI MOBILITA 2

"IO VADO A VOTARE: PASSAPAROLA" 3

Ed ecco sfatato il secondo mito. Con l'ingresso dei privati, la bolletta non
si ridimensionerà. Al contrario, ai costi standard appena elencati se ne
aggiungono altri. Per fare i lavori infatti (gli stessi che dovrebbero fare gli
enti pubblici) le aziende punteranno al risparmio tentando di "scaricare
l'investimento sulle bollette, come previsto dalla legge". Dunque, nel conto di
ogni italiano saranno inclusi, oltre ai lavori ordinari, "anche gli utili delle
aziende", spiega Raitano. La concorrenza tra privati non basterà a contenere i
costi. Anzi. In assenza di ulteriori interventi normativi e in virtù della
legge Galli del 1994, come modificata dal dl 152/2006, i costi di tutti gli
investimenti sulla rete acquedottistica finiranno in bolletta. Il business
ringrazia. I consumatori non proprio perché - conclude Raitano - pretendere
tariffe più basse significherebbe - trattando con dei privati -
"necessariamente un blocco degli investimenti".

La privatizzazione della gestione dell'acqua prevista dal decreto Ronchi
(numero 135 del 2009) ha dunque di fatto provocato un aumento dei costi. A
dimostrarlo sono anche le cifre del rapporto Blue Book 4 che ha pensato di
confrontare le tariffe della gestione privata con quelle in house. Risultato?
Nel primo caso sono aumentate del 12% rispetto alle previsioni, nel secondo il
dato è rimasto quasi costante (solo l'1% in più). Conferma la tendenza anche
l'annuale dossier 5, realizzato dall'Osservatorio Prezzi & Tariffe di
Cittadinanzattiva, dal quale si scopre che dal 2008 il costo dell'acqua non ha
fatto che aumentare: la media è del più 6,7%, con aumenti del 53,4% a Viterbo
(record nazionale), Treviso (+44,7%) Palermo (+34%) e in altre sette città,
dove gli incrementi hanno superato il 20%: Venezia (+25,8%), Udine (+25,8%),
Asti (+25,3%), Ragusa (+20,9%), Carrara (+20,7%), Massa (+20,7%) e Parma (+20,
2%).

In generale, gli incrementi si sono registrati in 80 capoluoghi di provincia
ma è la Toscana che si conferma la regione con le tariffe mediamente più alte
(369 euro). Costi più elevati della media nazionale anche in Umbria (339 euro),
Emilia Romagna (319 euro), Marche, Puglia (312 euro) e Sicilia (279 euro)
mentre capita spesso di trovarsi di fronte a differenze all'interno di una
stessa regione: l'acqua di Lucca costa 185 euro in meno di quella di Firenze,
Pistoia e Prato. Stessa cosa in Sicilia: tra Agrigento e Catania lo scarto è di
232 euro. D'altra parte, la logica che muove ogni business degno di tale nome -
scrive Luigino Bruni, docente di economia politica all'università Milano-
Bicocca - è quella di fare utili, possibilmente a breve termine. Il
ragionamento fila: "Le imprese private hanno per scopo il profitto. Chi
massimizza il profitto non tiene conto dell'ottimo sociale e difficilmente può
essere controllato, nemmeno con un meccanismo di sanzioni".

Sul tema dell'acqua poi sembra circolino tanti altri falsi miti. Si dice, ad
esempio, che la gestione privata della rete idrica sia molto efficiente.
Sbagliato. "Uno dei migliori acquedotti del nostro Paese - spiega Raitano - è
quello di Milano, al cento per cento di gestione pubblica, dove l'acqua viene
controllata più volte al giorno e le dispersioni sono minime". E' quindi
"dogmatico dire che la gestione privata garantisce una migliore gestione della
rete. Le esperienze che si sono fatte in questi anni in Calabria, ad Agrigento,
a Latina dimostrano che dove gli acquedotti sono passati in mano ai privati c'è
stato solo un aumento delle tariffe". E' successo in Calabria, dove alcuni
sindaci della Piana di Gioia Tauro si sono visti raddoppiare la bolletta. A San
Lorenzo del Vallo, comune di 3.521 abitanti della provincia di Cosenza, il
conto è salito da 100 a 190 mila euro l'anno perché  -  spiega il sindaco  - 
l'azienda che gestisce l'acqua in tutta la Calabria (la So.Ri.Cal) con
concessione trentennale ha arbitrariamente aumentato la tariffa del 5%. Una
cifra, questa, pari all'intero bilancio del piccolo comune che, non avendo
saldato il debito, e stato dichiarato moroso.

Privati o no, la gestione idrica pubblica in Italia sembra aver fallito. Il
Belpaese spreca acqua continuamente. Ogni giorno si perdono circa 104 litri di
sangue blu per abitante, il 27% di quella prelevata. Considerando ogni singolo
italiano si scopre che consumiamo a testa in media 237 litri di liquido al
giorno: 39% per bagno e doccia, 20% per sanitari, 12% per bucato, 10% per
stoviglie, 6% per giardino, lavaggi auto e cucina, 1% per bere e 6% per altri
usi. A fronte di un terzo dei cittadini che non ha un accesso regolare e
sufficiente alla risorsa idrica, otto milioni di italiani non ne hanno di
potabile e 95 milioni di litri di acqua che, ogni anno, vengono usati per
l'innevamento artificiale. Dunque il problema - conclude il dossier - non si
risolve nemmeno affidando l'acqua ai privati che - per loro natura  -
tenderebbero a spostare le reti idriche nelle zone d'Italia più fruttuose. Il
punto semmai è la totale assenza di un piano normativo, economico ed
amministrativo nazionale volto a finanziare e supportare le tecnologie
necessarie. In alcune regioni d'Italia mancano ancora gli Ato, ambiti
territoriali ottimali, territori appunto su cui sono organizzati servizi
pubblici integrati. Come quello dell'acqua o dei rifiuti. 

 
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4 SI...on the road!

Post n°259 pubblicato il 05 Giugno 2011 da vanda.schiavi
Foto di vanda.schiavi

FACCIAMO BATTERE IL QUORUM: SI,SI,SI,SI!

IL 12 E 13 GIUGNO ANDIAMO A VOTARE 4 SI

 
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La lotta paga!

Post n°258 pubblicato il 05 Giugno 2011 da vanda.schiavi

cronaca di una giornata di lotta

da clashcityworkers.org


Venerdì 3 Giugno, si parte all'alba. Da Genova e Castellamare i treni speciali partono con a bordo 3000 operai di Fincantieri e indotto. Con loro tante persone, studenti, compagni e compagne che seguono con attenzione le sorti dell'ultima industria italiana a maggioranza statale. Si aggiungono alla giornata delegazioni delle altre sedi sparse sul territorio italiano: Palermo, Porto Marghera, Trieste, Monfalcone e La Spezia.


Intorno alle 10 gli operai di Castellamare sono alla zona EUR, dove, per questioni di ordine pubblico, in una stanza del Ministero dell’economia, è stato spostato l’incontro tra il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani e le rappresentanze sindacali; il tema è il futuro di Fincantieri. Nel frattempo 2000 lavoratori di Sestri Levante e Riva Trigosa, sfilano per le vie del centro, in barba alle questioni di ordine pubblico, all’origine dello spostamento del vertice. In un'atmosfera da Seattle, con cordoni delle forze dell'ordine che chiudono e direzionano il corteo metro per metro: l’apparenza deve essere salvata e i capi di stato ancora presenti a Roma dopo le celebrazioni del 2 Giugno, non devono percepire che l’Italia va in rovina mentre compie 150 anni; la rabbia di chi da una settimana non solo è senza un lavoro, ma con la prospettiva di non averlo più deve essere nascosta.

Si rincorrono le discussioni con i lavoratori dei vari settori e delle due città: “la crisi?”, chiediamo e la risposta è "sì, certo, ma una crisi ciclica di commesse è stata tramutata in una crisi strutturale, che necessità di un nuovo piano per Fincantieri e per i sui dipendenti". Si accusano le istituzioni locali, il governo centrale e chiunque non abbia a cuore il futuro delle aziende a rischio chiusura e dei suoi dipendenti, chi ha per anni gestito in modo scellerato Fincantieri ed ora ha come risposta solo piani lacrime e sangue per gli operai.

Si parla di dignità, la dignità di chi riconosce nel proprio lavoro non solo una fonte di reddito per se e per le proprie famiglie, ma anche un’ancora di salvezza, in un territorio, soprattutto quello di Castellamare, dove da venti anni a questa parte non è rimasto nulla, se non la scelta di emigrare: “non possiamo permettere che Fincantieri chiuda – ci dicono – non possiamo permetterlo per noi e per i nostri figli, per il futuro del nostro territorio”.

Alle 15 la riunione al ministero termina. Dall’Eur al centro di Roma rimbalza la notizia che l’amministratore delegato Fincantieri, Bono, ha ritirato il piano di chiusura. La palla passa adesso ai governi locali, alle regioni, per il rilancio, mentre Governo e UE intervengono con ammortizzatori sociali: la tregua è stata firmata. Si susseguono commenti e valutazioni, dopo ore i lavoratori dei due stabilimenti si ricongiungono alla stazione di Roma Ostiense, dalla quale partono i treni del ritorno.

Una cosa è certa: è stata una giornata di lotta ed è stata una giornata vittoriosa; adesso si comincia a programmare il futuro, senza abbassare la guardia e continuando a lottare.

 

- alcune istantanee
- intervista ad un operaio di Fincantieri Castellamare


--
Collettivo Autorganizzato Universitario - Napoli

caunapoli.org

 

-

 
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Rivendicare i diritti

Post n°257 pubblicato il 04 Giugno 2011 da vanda.schiavi

SANITA' E POLITICHE SOCIALI

La salute, il benessere, l'inclusione e l'integrazione.

Articolo 32 della Costituzione: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività.

PER UNA SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE

"Le proposte della CGIL per contrastare i tagli del Governo e della Regione, affermare un Welfare modermo ed efficiente, sviluppare una concreta contrattazione territoriale"

ASSEMBLEA PUBBLICA-MERCOLEDI' 8 GIUGNO h 16 PRESSO LA SALA CONSIGLIARE DEL COMUNE DI LADISPOLI

Presidenza:

Cesare Caiazza (Segr.Generale CGIL-Civitavecchia)

Teti Croci (Segr. Generale SPI CGIL Roma e Lazio)

Diego Nunzi (Segr. Generale F.P. CGIL-Civitavecchia)

Relazioni:

Eraldo Riccobello (Segr. Generale SPI CGIL-Civitavecchia)

Angelo Guiducci (Segr. F.P.CGIL-Civitavecchia)

Claudia Martinescu (Resp. Dip. Immigrazione CGIL-Civitavecchia)

Vanda Schiavi (Resp. Sportello H-CGIL-Civitavecchia)

Intervengono:

Claudio Di Berardino (Segr. Generale CGILRoma-Lazio)

Lorenzo Mazzoli (Segr. Generale F.P. CGIL Roma e Lazio)

Claudio Cecchini (Assessore Prov. di Roma- Politiche sociali)

Francesco Aristei (S.G. Lega SPI CIL Ladispoli e Cerveteri)

Crescenzo Paliotta (Sindaco Ladispoli)

Gino Ciogli (Sindaco Cerveteri)

CONCLUDE: Carla Cantone (Segretaria Generale SPI CGIL)

 
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Si

Post n°256 pubblicato il 29 Maggio 2011 da vanda.schiavi

Ciò che vogliono negare,ciò che non dicono, ciò che non fa comodo dire....l'acqua è un bene comune, giù le mani dall'acqua pubblica il 12 e 13 Giugno io voto e voto SI......diffondere, informare, agire.....

 
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La banda bassotti colpisce ancora

Post n°255 pubblicato il 25 Maggio 2011 da vanda.schiavi

Ennesimo scippo della democrazia....il governo ricorre al voto di fiducia( ma va?) per scipparci il diritto di esprimerci contro il nucleare e con l'arroganza di sempre il porco maiale dice pure quali sono le reali motivazioni: "L'emotività dei fatti giapponesi potrebbe far raggiungere il quorum costringendo il governo a modificare i suoi progetti di sviluppo energetico."

Insomma un altro atto compiuto contro la democrazia, un'altra negazione alla sovranità popolare dunque è ora, in attesa dell'espressione dell'Alta corte sull'annullamento o meno del quesito referendario, di innescare azioni di legittima difesa...per questo sostengo, pubblico e diffondo il lavoro di questi attivisti...sto con loro, sono di parte perchè...odio gli indifferenti,  per questo sono partigiana!

Ciao Vanda,

dal rifugio anti-radiazioni de ipazzisietevoi.org a un gigantesco bidone nucleare sulla terrazza del Pincio a Roma. Continua la nostra protesta per impedire il ritorno del nucleare nel nostro Paese. Il Governo vuole bloccare il Referendum con il Decreto Omnibus e impedirci di andare a votare sul nucleare.

Questa mattina al Pincio gli attivisti sono entrati in azione alle prime luci dell'alba. Hanno montato il bidone e si sono barricati dentro. All'esterno altri si sono incatenati portando un chiaro messaggio, "I pazzi siete voi. Il nucleare non è il nostro futuro" e altri ancora hanno srotolato uno striscione leggibile da Piazza del Popolo che dice: "12 e 13 giugno 2011 Referendum. Vota Sì per fermare il nucleare".

img
 

Tra gli attivisti nel bidone anche Pierpaolo e Giorgio, i ragazzi che pochi giorni fa sono usciti dal rifugio de ipazzisietevoi.org. Sono pronti a restare dentro fino al giorno del Referendum.
Grazie per essere parte della nostra protesta. Ora diffondila anche tra i tuoi amici. Dobbiamo mobilitarci tutti per un futuro senza nucleare.

Grazie!

Salvatore Barbera

 
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I pazzi siete voi!

Post n°254 pubblicato il 22 Maggio 2011 da vanda.schiavi

Dopo un pò di silenzio di cui avevo bisogno.....posto la mail ricevuta perchè il silenzio ha prodotto, tra le altre, una riflessione:solo diffondendo potremo continuare a respirare un alito di vita....la nostra!

 

Ciao Vanda,

Sono passati sette giorni da quando ci siamo rinchiusi in questo rifugio anti-radiazioni. La situazione è tranquilla, ma iniziamo seriamente a capire i problemi che avremo restando qua dentro un mese...il primo su tutti? Manca l'aria. L'aria pulita è preziosa e lo sai bene se vivi in un rifugio.

Poi c'è il cibo. Una volta finite le provviste non possiamo uscire a comprarne altre, quindi le porzioni sono a dir poco ridicole … In più mangiare cibo in scatola tutti i giorni non è il massimo.

Gli odori della cucina sono tremendi con la finestra chiusa e la cappa sigillata per non far entrare le radiazioni. C'è puzza di piedi e in sette si sta davvero stretti. Questa esperienza ci fa venir voglia di darvi solo un piccolo consiglio: quando non potete uscire di casa, dimenticate che fuori c'è il sole.

Ma per il momento è ancora facile. Siamo molto motivati, dal web riceviamo un sacco di incoraggiamenti. Allora vuol dire che la nostra protesta ha un senso.

Solo se decidi di mobilitare i tuoi amici a votare Sì al Referendum del 12 e 13 giugno possiamo raggiungere il nostro obiettivo: fermare quei pazzi che vogliono riportare il nucleare nel nostro Paese.

 

Grazie!

Pierpaolo, Alessandra, Alice, Giorgio, Luca, Marco e Silvio
www.ipazzisiettevoi.org

 
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E se questi sono i terroristi

Post n°253 pubblicato il 15 Maggio 2011 da vanda.schiavi

E se questi sono i terroristi mi chiedo cosa siano i nostri governanti....siccome i media non ne hanno parlato, ovvio oggi e domani di vota...allora proseguendo l'azione con Vittorio nel cuore posto qui la manifestazione di ieri....RESTIAMO UMANI perchè noi sì che lo siamo, siamo sempre stati umani

 
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Free Palestine, con Vittorio nel cuore

Post n°252 pubblicato il 15 Maggio 2011 da vanda.schiavi

Ieri a Roma grande, imponente, colorata, pacifica manifestazione di Freedom Flotilla in sostegno del popolo palestinese con Vittorio nele cuore, ma.....nessun mezzo d'informazione ne ha parlato così come nessun rappresentante istituzionale era ad accolgliere la salma di Vittorio il giorno in cui è ritornato in Italia.....pubblico una foto, tra le tante, quella dello striscione di Freedom flotilla uno striscione pacifista, non terrorista, perchè noi siamo e resteremo umani...alla faccia della Santanchè che apre bocca e..je dà fiato!

 
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Somiglianze, analogie....per riflettere

Post n°251 pubblicato il 13 Maggio 2011 da vanda.schiavi

Da una cara amica ho ricevuto questo brano di Elsa Morante, l'ho letto e deciso di postarlo perchè altri lo leggessero e perchè credo valga la pena diffonderlo

 
 
"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di  delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la
 condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo.
 Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?
 Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per
 interesse e tornaconto personale.
 La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma
 preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.
 Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto,
 pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.
 Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto,
 è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.
 Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di
 modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi
 atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della
 gente e causa del suo stile enfatico e impudico.
 In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più
 completo esempio italiano.
 Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza
 credere in Dio
, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di
 famiglia ma con numerose amanti
,
si serve di coloro che disprezza, si circonda
 di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da
 fare effetto su un pubblico volgare,
ma, come ogni mimo, senza un proprio
 carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole
 rappresentare."
 Elsa Morante
 Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945, si riferisce a
 Mussolini...
 
LA SPERANZA PER IL POPOLO ITALIANO E CHE PRIMA O POI SI RICORDI DELLA SUA
 STORIA!!!

 
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Restiamo umani!

Post n°249 pubblicato il 12 Maggio 2011 da vanda.schiavi

Sabato 14 Maggio h 14.30 da Piazza della Repubblica a Roma Manifestazione nazionale per la Palestina libera, per Vittorio Arrigoni....per restare umani!

 
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Nuovo boicottaggio contro il SI

Post n°248 pubblicato il 11 Maggio 2011 da vanda.schiavi

Ricevo la mail che di seguito posto e resto allibita per tanta bassezza, questo nuovo tentativo di espropriare i cervelli in crescita rende ancora, se possibile, l'idea delle armi usate contro il diritto di scelta di un popolo, strumentalizzare giovani studenti con il benestare della ministra dell'istruzione è veramente non aver rispetto dei nostri figli e penso alle recenti dichiarazioni di Berlusconi che incitava le mamme italiane a non iscrivere i propri figli nelle scuole pubbliche dove insegnanti di sinistra avrebbero tolto loro il significato della famiglia, mentre si avvalora la tesi che togliere la libertà di pensiero sia legittimo.

Questo governo è l'esempio della negazione assoluta della democrazia e oggi il sig. B ha la faccia tosta di chiedere la diminuzione di poteri al Quirinale, come se attualmente li avesse, per darli a lui: VERGOGNA!



 


 

Vi inoltriamo il comunicato in risposta a "I Giorni della Scienza" della Fondazione Veronesi

 

NUCLEARE. COMITATO VOTA Sì: FONDAZIONE VERONESI FA SPOT NELLE SCUOLE

“PROPAGANDA PRO ATOMO CON SOSTEGNO MIUR: VERONESI SI DIMETTA DALL’AGENZIA PER LA SICUREZZA”

“Propaganda filo nucleare spacciata agli alunni delle scuole superiori per incontri scientifici: ecco cosa sono i ‘Giorni della scienza’ che la Fondazione Veronesi porta in giro per l’Italia. Per di più esibendo la collaborazione del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca”. A denunciare il carattere propagandistico –“sono spot, altro che lezioni sulla scienza” – degli incontri per gli alunni delle scuole italiane organizzati dalla Fondazione Umberto Veronesi, presidente anche dell’Autorità sulla sicurezza nucleare, sono le oltre 80 associazioni del Comitato Vota Sì per fermare il nucleare.

“Il Comitato ha ricevuto molte segnalazioni di genitori allarmati e scandalizzati per il tentativo di indottrinamento che è toccato ai loro figli”, spiegano le associazioni. “E’ bastato leggere i nomi degli ospiti degli incontri e dare uno sguardo su internet al materiale informativo per capire che si tratta di un’iniziativa volta a promuovere il nucleare nelle scuole”. Nell’ultimo incontro della serie ‘Energie del terzo millennio’, in programma per domani a Padova, ad esempio, a spiegare l’energia del futuro ai ragazzi delle scuole venete saranno tre nuclearisti (Alessandro Cecchi Paone, volto di uno degli spot pro atomo di Enel e Edf, Giorgio Turchetti, e Marco Ricotti, distintosi dall’esplosione di Fukushima “per l’assenza di obiettività e il tifo da stadio per il nucleare”, bolla il Comitato). Con loro una esperta di fotovoltaico dell’Enea. Quanto ai materiali didattici, ”tra i vari video presenti nel sito e nel canale You Tube della fondazione, due sono dedicati all’energia, ed è onestamente difficile distinguerli da una pubblicità dell’Enel”. Non va dimenticato, poi, aggiunge il Comitato, “che la Fondazione Veronesi riceve fondi da Enel e Edf”. Peraltro, per i ‘Giorni della Scienza’, il sito web della Fondazione “si fa scudo anche dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica”.

Insomma, sottolinea il Comitato Vota Sì per fermare il nucleare, “siamo di fronte ad una iniziativa inaccettabile, sono spot propagandati come formazione scientifica, promossi da una fondazione che meritoriamente ha conquistato la propria autorevolezza dedicandosi alla salute delle persone, e che porta il nome del presidente dell’autorità indipendente sulla sicurezza nucleare: che dovrebbe fungere da garante e non indossare la maglia degli ultras”. Veronesi è stato nominato presidente dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare, ricordano le associazioni, il 5 novembre 2010: il primo incontro della serie è del 1 dicembre. Il Comitato - che per domani ha organizzato un sit-in davanti al Centro Congressi "A. Luciani" di Padova, dove si terrà l’incontro - chiede anche “di che natura sia stato il sostegno del Miur all’iniziativa e chi l’abbia finanziata”. Conclude la nota: “Se è tardi per bloccare questa iniziativa di cattivo gusto, non è tardi perché il professor Umberto Veronesi torni ad occuparsi di materie che gli sono più congeniali, e lasci la guida dell’agenzia”.

 

L’Ufficio stampa              Daniele Di Stefano   

 
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Non permettiamo che uno decida per tutti

Post n°247 pubblicato il 10 Maggio 2011 da vanda.schiavi

L'AZIONE

Greenpeace scala balcone Palazzo Venezia(ANSA) - ROMA, 9 MAG 2011.

Attivisti di Greenpeace hanno scalato il balcone di Palazzo Venezia a Roma ed hanno aperto uno striscione per protestare contro le recenti affermazioni di Berlusconi sul ritorno all'energia nucleare in Italia. Sullo striscione, accanto all'immagine del premier, la scritta: 'Italiani, il vostro futuro lo decido io'.

Le dichiarazioni di Berlusconi sul nucleare sono in chiaro contrasto con la volontà degli Italiani - afferma Salvatore Barbera, responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace -. È scandaloso che il Governo voglia bloccare il referendum a quasi un mese dalla data fissata, programmando di ripresentare il progetto di ritorno al nucleare tra un anno.

 

Guarda il video: http://www.youtube.com/watch?v=iwyTU9zs7Kw&feature=player_embedded

 
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Come volevasi dimostrare!

Post n°246 pubblicato il 09 Maggio 2011 da vanda.schiavi

Nel post precedente ho parlato del bavaglio sui referendum, ora posto quanto ricevuto da una cara amica via mail che mi chiede di diffondere il messaggio...Tutto questo tanto per ribadire il concetto di bavaglio all'informazione....Berlusconi=Censura=Dittatura

 

Ciao a tutti,  

confermo la necessità di questo passaparola, aggiungendo che si tratta di informazione per ri-affermare i diritti costituzionalmente garantiti . Il dramma è che sembra la maggior parte della popolazione non sia consapevole di quanto sta avvenendo.

Quello che Vi porto è solo un piccolo esempio. Sono una ricercatrice, mi occupo di diritto ambientale e di risorse idriche. Ieri mattina dovevo intervenire ad un programma RADIO RAI (programmato ormai da due settimane) per parlare del referendum sulla privatizzazione dell'acqua e chiarirne meglio le implicazioni giuridiche. 

'E arrivata una circolare interna RAI alle 8 di ieri mattina che ha vietato con effetti immediati a qualunque programma della RAI di toccare l'argomento fino a giugno (12-13 giugno quando si terrà il referendum), quindi il programma è saltato e il mio intervento pure.

Questo è un piccolo esempio delle modalità con cui "il servizio pubblico" viene messo a tacere e di come si boicotti pesantemente la possibilità dei cittadini di essere informati e di intervenire (secondo gli strumenti garantiti dalla Costituzione) nella gestione della res publica. Di fronte a questa ennesima manifestazione di un potere esecutivo assoluto che calpesta non solo quotidianamente le altre istituzioni, ma anche il popolo italiano di cui invece si fregia di esser voce ed espressione, occorre  riappropriarci della nostra voce prima di perderla definitivamente. 

 Il referendum è evidentemente anche questo! 

Mariachiara Alberton

 

 
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