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Post N° 102


Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II Santi per la Chiesa Ma per Dio e gli uomini lo erano fin dal giorno della loro dipartita Domenica, 27 aprile 2014, giorno della divina Misericordia, Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Wojtyla sono stati innalazati agli onori degli altari da Papa Francesco. La data scelta per la loro Canonizzazione non è avvenuta a caso perché Papa Wojtyla (Giovanni Paolo II) è morto proprio alla vigilia di detta festa che, tra l’altro, era stata istituita da lui stesso. Era stato beatificato da Benedetto XVI il primo maggio 2011 senza attendere i cinque anni dalla morte, normalmente richiesti dalla Chiesa. Papa Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli), il Papa del Concilio Vaticano II, è stato beatificato il 3 settembre 2000 proprio da Giovanni Paolo II e, tra l’altro, per essere proclamato santo, dopo la beatificazione, avrebbe dovuto compiere un secondo miracolo, ma Papa Francesco lo ha elevato Santo con la formula del “pro grazia!” Due Papi che si sono posti al servizio della Chiesa e della pace promuovendo con autenticità la dignità dell’uomo. Entrambi, oggi divenuti Santi, hanno goduto di una sorta di privilegio: la dispensa dei cinque anni per Wojtyla e la “pro grazia” per Roncalli che, per divenire Santo, avrebbero dovuto accertarsi di un secondo miracolo. Questo è avvenuto onde fare un’unica cerimonia per la loro Canonizzazione. Il primo miracolo di Papa Wojtyla venne riconosciuto da Papa Ratzinger che lo proclamò beato nel 2011: riguardava la guarigione dal morbo di Parkinson di suor Marie Simon Pierre Normand; il secondo ha avuto come protagonista una donna del Costarica, colpita da una grave lesione cerebrale, avvenuto nel 2011. Tra l’altro la donna era presente in Piazza San Pietro e ha portato il calice contenente il sangue di Papa Giovanni Paolo II. A Papa Giovanni XXIII è stato riconosciuto un solo miracolo che risale al 1966 e riguarda una religiosa ricoverata a Napoli per la perforazione dello stomaco dovuta ad un’ulcera gastrica: Suor Caterina Capitani. Non essendo stato riconosciuto un secondo miracolo, pur essendoci una ventina di casi di guarigioni dovute alla sua intercessione, si è optato, come già detto, per la santificazione pro grazia. È stata una festa di grande gioia per i cattolici di ogni parte del mondo perché il primo (Papa Roncalli) ha messo in moto il processo di aggiornamento della Chiesa e il secondo (Papa Wojtyla) ha esercitato la sua influenza non solo come instancabile evangelizzatore, ma anche sulla scena mondiale giocando un ruolo decisivo nella caduta del comunismo. Entrambi, comunque, fin dalla loro dipartita, sono stati ritenuti Santi dalla gente comune non per eventuali miracoli ma per come si erano posti tra la gente e con la gente vivendo intensamente quel Vangelo della buona novella che ci ha fatto conoscere della venuta di Gesù tra noi per liberarci dai mali di questo mondo! 27 abbrile: duje Pape Sande Ki kréde dind’a Ddìje, nda tutt’i luke véde siggne d’a ‘Mmóre Suje è dd’a Meserekòrdje Suje. Ki nge kréde, véde nd’i ssckefèzze d’u munn’a pròue ka Ddìje ne nge stace. Ȯggnèttande, kuanne i kòse ne nvanne akkume vularrìje, me kapetéje de kréde dind’a nu Ddìje tuttekuande mìje ka ce l’ave perzunalmènde kemmè, ma Pape Rungalle è Ppape Vùjetile me sònne sèmbbe pjaciute pekkè èvene bbune, sembbateke ma tuste ò’ stèsse timbb’è ssòpattutte p’a ggènde èrene d’ammóre chjìne. Lóre hanne ngarnate u Vangéle d’a bbóna nùuèlle. Ȯgge nenn’éje ‘a Cchjìse ka l’ave fatte Sande, ma Ddìj pekkè rrumanè ce putèssere ghèsse de sèmbbje de vite a kkuje ce putè ‘sperà. Sande Ggiùuànne XXIII è Ggiùuànne Pavele sekònne a ‘llate a nuje sèmbbe arrumanite pe ce kunnuce ke ‘m’mane sóp’a strate d’a ‘Mmóre è dd’a Meserekòrdje de Ddìje.   27 aprile: due Papi Santi Chi crede in Dio, ovunque vede segni del Suo Amore e della Sua Misericordia. Chi non crede, scorge nelle brutture del mondo la prova che Dio non esiste. Ogni tanto, quando le cose non vanno come vorrei, mi capita di credere in un Dio personale che ce l’abbia personalmente con me, ma Papa Roncalli e Papa Wojtyla mi sono sempre piaciuti perché erano buoni, simpatici ma austeri allo stesso tempo e soprattutto per la gente erano prodighi d’amore. Loro hanno incarnato il Vangelo della buona novella. Oggi non è la Chiesa che li ha  fatto Santi, ma Dio perché restare ci potessero essere di esempio di vita a cui poterci ispirare. Santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II restate sempre al nostro fianco per condurci con mano sulla strada dell’Amore e della Misericordia di Dio.