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La solennità del Corpus Domini


Mi auguro che le parole di Papa Francesco rivolte ai corrotti, politici e non solo, nel giorno della celebrazione della presenza di Cristo nell’Eucarestia,  possa sortire qualche effetto tra le code dei corrotti dietro alle processioni in ogni Borgo e Città d’Italia. È una delle festività principali dell’anno liturgico della Chiesa Cattolica. Venne istituita l’8 settembre 1264 da Papa Urbano IV; ebbe,però, origine in Belgio nel 1246 come festa della diocesi di Liegi. Il suo scopo era quello di celebrare la reale presenza di Cristo nell’Eucarestia. L’introduzione di questa festività nel calendario cristiano la si deve principalmente a suor Giuliana di Cornillon, una suora agostiniana vissuta nella prima metà del tredicesimo secolo. Da giovane avrebbe avuto una visione della Chiesa con le sembianze di una luna piena, ma con una macchia scura, ad indicare la mancanza di una festività. Nel 1208 ebbe un’altra visione: le sarebbe apparso Cristo stesso che le chiese di adoperarsi perché venisse istituita la festa del Santissimo Sacramento, per ravvivare la fede dei fedeli e per espiare i peccati commessi contro il Sacramento dell’Eucarestia. Furono l’iniziativa e le insistenti richieste della suora a far sì che, nel 1246, Roberto de Thourotte convocò un sinodo ed ordinò, a partire dall’anno successivo, la celebrazione della solennità del Corpus Domini. Si dovette aspettare, però, il 1264 perché la celebrazione venisse estesa a tutta la Chiesa universale, grazie anche ad un miracolo eucaristico avvenuto a Bolsena nel 1263. Un prete boemo si fermò a dir messa a Bolsena ed al momento dell’Eucarestia, nello spezzare l’ostia consacrata, fu pervaso dal dubbio se essa contenesse veramente il corpo di Cristo. A fugare i suoi dubbi, dall’ostia vennero fuori alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di lino liturgico (oggi si trova conservato nel Duomo di Orvieto) e alcune pietre dell’altare, tuttora custodite in preziose teche presso la basilica di Santa Cristina. Venuto a conoscenza dell’accaduto Papa Urbano IV istituì ufficialmente la festa del Corpus Domini estendola dalla circoscrizione di Liegi a tutta la cristianità. Detta festività veniva celebrata il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità, in quanto rievocava la liturgia della Messa in Cena Domini del giovedì santo. Nel 1977 la conferenza episcopale decise di spostare i festeggiamenti alla seconda domenica dopo Pentecoste. In occasione della solennità del Corpus Domini si porta in processione, racchiusa in un ostentorio, un’Ostia consacrata ed esposta alla pubblica adorazione: viene adorato Gesù vivo e vero, presente nel Santissimo Sacramento. È l’unica processione dell’anno liturgico ad essere di precetto, secondo il diritto canonico. In detto giorno la mia Città, Lucera, si veste a festa: i balconi vengono addobbati con lenzuola e coperte pregiate e negli angoli più suggestivi del percorso della processione vengono innalzati altarini con immagini di Gesù e colmi di variopinti fiori. Al passaggio del Santissimo Sacramento petali di fiori vengono buttati, tanto da rendere la strada ammantata di colori. È un modo per manifestare pubblicamente la fede del popolo Lucerino in questo Sacramento, in cui la Chiesa trova la sorgente del suo esistere e della sua comunione con Cristo, presente nell’Eucarestia in corpo, sangue, anima e divinità.    ‘A preggessjòne d’u Sandissime Sagramènde ‘A preggessjòne p’i strate se ne và d’u pajése, a ndò pikkuele vutare sònne state agavezate, chjéne de fjure ke ‘a ‘mmaggene de Kriste, p’akkògghje u relekuarje ke u Sandissime Sagramènde purtate da menzeggnòre. Bbòmmine ke sscille fatte ke pènne de paper’a rrète a’ preggessjòne vanne, p’arrappresendà langelicchje sóp’a tèrre sscennute; u tutt’akkumbaggnate d’a bbanne ka sòne ’na museke celestjale. Nda nu ciste ka a ‘na uandire assemegghjéje duj’angele pòrtene ‘na ssckanate de pane, nu manucchje de spike de rane è ‘na bbuttigghje de vine ka sònne u sanghe è u kurpe de Kriste nustre Seggnòre è dind’a òggnè kkóre trase ‘a ‘mmór’a ‘nzime a nu sinze de granne mestére. Tra ngiz’è ffrònne de fjure jettate d’è bbalekune a ffèste vestute, u pòpele s’addenucchjéj’ò passagge de Kriste nd’u Sandissime Sagramènde. La processione del Santissimo Sacramento   La processione va per le vie cittadine, dove piccoli altari sono stati alzati, ornati di fiori con l’immagine del Cristo, per accogliere il reliquiario con il Santissimo Sacramento portato dal vescovo. Bimbi con ali fatte con penne d’oca dietro alla processione vanno, per rappresentare gli angeli scesi sulla terra; il tutto accompagnato dalla banda che suona una musica celestiale. In un cesto che somiglia un vassoio due angeli portano una pagnotta di pane, un pugno di spighe di grano e una bottiglia di vino che sono il sangue e il corpo di Cristo nostro Signore e in ogni cuore entra l’amore insieme ad un senso arcano. Tra incensi e petali di fiori buttati dai balconi a festa vestiti, il popolo si prostra al passaggio di Cristo nel Santissimo Sacramento.