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2 Novembre - La più bella festa dell'anno


La commemorazione dei defunti Il due novembre si ricordano i cari defunti: tutti coloro che sono ritornati alla casa del Padre lasciandoci in eredità una luminosa testimonianza d’amore che, per noi viventi, è forza vitale che ci sostiene lungo il cammino terreno onde dare un senso alla nostra esistenza. Soprattutto oggi in cui siamo abagliati da falsi ideali che ci portano a ricercare ciò che ci è a portata di mano, anche se in luoghi inaccessibili. Ci affidiamo a ideali sballati che la vita ci propone e che ci triturano e macinano come chicchi di grano sotto la macina. Facciamo, quest’anno, che la commemorazione dei defunti non sia solo un atto d’affetto coprendo le tombe dei nostri cari con fiori e luminarie, ma che sia un momento capace di rendere presente il bene e l’amore che essi hanno saputo seminare nei nostri cuori. Facciamo che i loro gesti di generosità e d’amore diventino nostri! Solo così rimarremo legati l’un l’altro e la loro testimonianza, fatta di servizio e di generosità, sia la nostra forza per riconoscere nel prossimo, vicino e lontano, fratelli da accogliere e amare. Quando si fa sera e la notte è buia e lunga cerchiamo, scavando nelle nostre anime, quei piccoli gesti d’amore che essi ci hanno lasciato e che non ci costano nulla, e costelleremo il nostro cielo di astri splendenti che non si spegneranno mai. E fino a che il loro ricordo in noi rimarrà, ci aiuteranno a non vacillare di fronte alle difficoltà quotidiane. Il ricordo Kuanne ‘na perzòna kare a mmangà ce véne, dòppe i prime ateme de skumbórte è dde delóre, nuje tutte cerkame de mandenè ke llóre nu rappurte, kurtevanne nd’u kóre nustre u rekurde. Arreturname ke u penzire è paróle lóre è nd’i scegghjute è i jèste lóre cerkame i messagge ka ce hanne vulute afedà. Kume ki nu pònde agavezéje, cerkame de tenè aùnute i dóje spònne d’u kambbà, de mètte da parte nu legaminne ke ki cchjù nenn’éje karne è usse a ‘nzim’a nnuje, ma éje angóre cchjù prufunne vvecin’ò kóre nustre. A’kkussì è ssckitt’a ‘kkussì rrjusscime a rrènne presènde ù bbén’è l’ammóre ka nd’i kure nustre semmenate hanne. Il ricordo Quando una persona a mancare ci viene, dopo i primi momenti di sconforto e di dolore, noi tutti cerchiamo di mantenere con loro un rapporto, coltivando nel cuore nostro il ricordo. Ritorniamo con la mente alle loro parole e nelle scelte e gesti loro cerchiamo i messaggi che ci hanno voluto affidare. Come chi un ponte costruisce, cerchiamo di tenere unite le due sponde dell’esistenza, di conservare un legame con chi non è più fisicamente tra noi, ma è ancora più profondamente vicino al nostro cuore. Così e solo così riusciamo a rendere presente il bene e l’amore che hanno seminato nei nostri cuori.