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Rita: La Santa di ciò che è impossibile avere


Rita: la Santa della Rosa e della Spina Santa Rita è una delle Sante più amate dalla gente che la sente molto vicina per la normalità della sua esistenza quotidiana e come sposa e come madre e come vedova e come suora agostiniana. Giovanissima venne data in sposa ad un uomo collerico col quale ebbe due figli. Il marito venne assassinato e, dopo qualche tempo, anche i figli seguirono il padre nella tomba. Lei, però, non si abbandonò al dolore e al desiderio di vendetta, anzi perdonò gli assassini del marito e fece riappacificare la famiglia del consorte con gli assassini. Entrò in convento e visse gli ultimi quarantanni di vita in contemplazione, penitenza e preghiera. Quindici anni prima di morire, ricevette la “spina” della piaga del Signore che si stampò sulla sua fronte e che le procurò terribili dolori e sofferenze. Avvenne il venerdì santo del 1432, dopo aver sentito un predicatore rievocare le sofferenze della morte di Gesù. Rimase a pregare davanti al crocefisso e chiese a Gesù di condividere almeno in parte le sue sofferenze. Una delle spine della corona di Gesù finì sulla sua fronte e vi rimase fino alla sua morte. Qualche mese prima della sua morte, in un nevoso giorno invernale, una parente le fece visita e nel congedarsi chiese alla Santa se desiderava qualcosa. Rita le rispose che avrebbe voluto una rosa dal suo orto. Tornata a Roccaporena, la parente si recò nell’orto e grande fu la sua meraviglia nel vedere una bellissima rosa sbocciata. La colse e la portò a Rita. Così Santa Rita divenne la Santa della Spina e della Rosa. Prima di chiudere gli occhi per sempre, ebbe la visione di Gesù e di Maria che la invitavano in Paradiso. Una consorella vide la sua anima salire al cielo, accompagnata dagli angeli, mentre le campane della chiesa si misero a suonare da sole e dalla sua camera si vide risplendere una luce luminosa, come se il sole vi fosse lì entrato. Era il 22 maggio 1447! Rita venne beatificata 180 anni dopo la sua morte e proclamata Santa a 453 anni dalla sua dipartita.   Sandarite: ‘a Patròne d’i kòse mbussibble Kuanne ‘a nòtte asscènne Markòfje è i bbrellòkke d’u cile, rrjale d’u Seggnòre, urjendamind’è kkuragge ce danne. Nd’i krise d’u kambà nu siggne d’ammòre ka ce póde dà kuragge è ffòrze sònne i Sande, appure lóre dune d’u Seggnòre, siggne chjare d’ammòre suje virze tutte nuje. Rite, bbrellòkke d’u cile de prima grannèzze, Patròne d’i kòse mbussibble, ci’addummane de fà u bbéne pekkè tuttekuande sime figghje de Ddìje è cce ‘mmite a ‘ddevendà kum’a préte nd’a féde è pperzeverande nd’a karetà pe krèssce kum’a tatucce nd’u kambà suciale ke chjéna respunzabbletà krestjane. A Tè, Sandarite, k’haje patute i kunzeguènze d’u òdje è haje addemustrate kè ‘a manzuètutene è u perdune sònne u sale d’a vére justizzje, addummanne de ndreccède prisse Ddìje affenghè tuttekuande l’ummene ambarene a kambà aùnute nd’u stèsse pagghjare, ke Kriste uneke Pastóre, dind’a ‘unetà d’u Patre, d’u Figghje è dd’u Spirde Sande.   Santa Rita: Patrona delle cose impossibili Quando giunge la notte la luna e le stelle, doni del Signore, orientamento e coraggio ci danno. Nelle crisi della vita un segno d’amore che ci può dare coraggio e forza sono i Santi, anche loro dono del Signore, segni visibili del suo amore verso tutti noi. Rita, stella di prima grandezza, Patrona delle cose impossibili, ci chiede di fare il bene perché tutti siamo figli di Dio e ci invita a diventare saldi nella fede e perseveranti nella carità per crescere come fratelli nella vita sociale con piena responsabilità cristiana. A Te, santa Rita, che hai sofferto le conseguenze dell’odio e hai dimostrato che l’indulgenza e il perodno sono il sale della vera giustizia, chiedo di intercedere presso Dio affinché tutti gli uomini imparino a vivere uniti nello stesso ovile, con Cristo unico Pastore, nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.