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La Madonna del Rosario di Pompei


 L’apostolo della devozione alla Madonna del Rosario di PompeiLa Madonna del Rosario si festeggia l’8 maggio e il 7 ottobre. Alla sua intercessione venne attribuita la vittoria della flotta cristiana sui turchi musulmani a Lepanto (1571).Ma la devozione alla Vergine del Rosario è da attribuirsi a Bartolo Longo (oggi: beato) nato in Puglia il 10 febbraio 1841, acceso anticlericale.Di temperamento esuberante, da giovane si dedicò al ballo, alla scherma e alla musica; intraprese gli studi superiori in forma privata a Lecce e dopo l’Unità d’Italia, nel 1863, si iscrisse alla facoltà di giurispudenza all’università di Napoli.Dubbioso sulla religione, si lasciò attrarre dallo spiritismo, fino a diventare un celebrante dei riti.La sua vita ebbe una svolta dopo una notte di incubi. Si rivolse al prof. Vincenzo Pepe, un suo compaesano molto religioso, che lo invitò a frequentare Padre Radente, un frate appartenente all’ordine dei domenicani, che riuscì a farlo aggregare al terzo ordine di San Domenico.Nel 1864 si laureò in giurispudenza, tornò al paese natio, abbandonò la professione di avvocato e si prodigò in opere assistenziali, facendo voto di castità.Tornò a Napoli dove conobbe Ludovico da Casoria (beato) e Caterina Volpicelli (santa), nonché la contessa Marianna Farnararo vedova de Fusco, donna impegnata in opere caritatevoli ed assistenziali.Questa ultima conoscenza segnò una svolta fondamentale nella sua vita, in quanto divenne inseparabile compagno nelle opere caritatevoli.Tale amicizia diede luogo a maldicenze, per cui i due nel 1885 decisero di sposarsi, con il proposito però di vivere come buoni amici, in amore fraterno.La contessa era proprietaria di terreni ed abitazioni nel territorio di Pompei e Bartolo, divenuto suo amministratore, si recava spesso nella Valle. Vedendo l’ignoranza religiosa in cui vivevano i contadini nelle campagne, si mise ad insegnare loro il catechismo, a pregare e a recitare il rosario.Una pia suora, Maria Concetta de Litala, gli donò una vecchia tela raffigurante la Madonna del Rosario, che fece restaurare e portò nella Valle di Pompei, esponendola il 13 febbraio 1876 nella piccola chiesetta parrochiale.Da quel giorno la Madonna elargì grazie e miracoli e la folla di pellegrini aumentò a tal punto che si rese necessario costruire una chiesa più grande.Su consiglio del vescovo di Nola costruì l’attuale tempio che ebbe inizio il 9 maggio 1876 e terminò nel 1887. Il quadro venne sistemato su di un trono e l’immagine della Vergine verrà, in seguito, coronatacon un diadema d’oro, ornato da più di settecento pietre preziose e benedetto da papa Leone XII.    Grazjòne a’ Madònne d’u Resarje Ò Regine grurjòse d’u Resarje, nuje fedéle figghje tuje, ke kumbudènze de figghje a Tè decime i mesèrje nòstre. D’ò trune de bundà, andò Tu assetate staje, arrevute u uarde tuje  sóp’a nuje; mblure pe nuje meserekòrdje d’ò Figghje tuje è ffatte vedè a tuttekuande akkume sì: Rjìne de kujéte è dde perdune. Tu, akkume mamma nòstre, sì ‘a ‘vvukata nòstre, ’a speranza nòstre. È nnuje, ke laminde, stennime vèrze de Tè i mane supplekèvule, lukkulanne: Meserekòrdje! Ò Mamma bóne, tine de nuje pjetà, d’i alme  nòstre. Nuje nda Tè kumbedame chjenamènde, ce abbannuname akkume figghje sènza fòrze nd’i vrazze d’a chjù mòlle d’i mamme è dda Tè aspettame i grazje susperate. A tutte nuje kungedìje ‘a ‘mmòre tuje kundinue è ‘a matèrne tuje benedezjòne. Ò Rjìne d’u Resarje, ò Mamma nòstre kare, ò Tane d’i pekkature, ò Suvrane kunzulatrice d’i afflusciate, sìje Tu nda ògnèpparte benedètte, ògge è ssèmbe, ndèrre è ngile.       Preghiera alla Madonna del Rosario O Regina gloriosa del Rosario, noi tuoi devoti figli, con confidenza di figli Ti esprimiamo le nostre miserie. Dal trono di clemenza, dove Tu siedi, volgi il tuo sguardo su di noi; implora per noi misericordia dal tuo Figliolo e mostrati a tutti quale sei: Regina di pace e di perdono. Tu, come madre nostra, sei la nostra avvocata, la speranza nostra. E noi, gementi, stendiamo a Te le mani supplichevoli, gridando: Misericordia! O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre. Noi confidiamo in Te pienamente, ci abbandoniamo come figli deboli tra le braccia della più tenera fra le mamme e da Te aspettiamo le grazie sospirate. A noi tutti concedi il tuo amore costante e la tua materna benedizione. O Regina del Rosario, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti, sii Tu ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo.