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Una festa del Lavoro senza lavoro


 1° Maggio: festa dei lavoratoriIl 1° Maggio è un giorno di riposo e di festività per tutti coloro che quotidianamente svolgono un impiego, dal più modesto al più gravoso. La festa del lavoro nasce con l’intento di ricordare l’impegno dei movimenti sindacali e gli obiettivi sociali ed economici raggiunti dai lavoratori dopo lunghe battaglie, e costituisce non solo un giorno in cui riposarsi, ma anche in cui ricordare.La scelta del 1° Maggio vuole ricordare la tragedia della rivolta di Haymarket, avvenuta a Chicago nel 1886, per sedare le proteste e gli scioperi dei lavoratori, che avevano come obiettivo di portare l’orario di lavoro a 8 ore al giorno. Il 4 Maggio di quell’anno scoppiarono degli scontri che portarono alla morte di diversi lavoratori e di sette poliziotti.Otto persone collegate con le proteste furono arrestate e per sette di loro la sentenza fu di condanna a morte, ma successivamente, per due dei sette, fu communtata in ergastolo.Uno di essi, Augustus Spies, prima di essere ucciso disse: «Verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che strangolate oggi!»La festa del 1° Maggio divenne ufficiale in Europa a partire dal 1889 e in Italia due anni dopo. U lavure libbere l’òme rènneI skanzafatighe dicene ka u lavureéje nu kastighe de Dìje è ‘a fatighe‘na sbendure. Nveretà éje kambàpekkè kuarzìjeze lavure face, grusse ò pecceninne ka sìje, l’òmeaddevènde a l’ucchje de l’avete‘na perzòne nderessande è nò nu ‘ggètte.U lavure libbere l’òme rènnepekkè ‘a parte éje d’u sunne chjùannande d’a tèrre, kè assegnatei fuje kuanne kuillu sunne nascìje.Nenn’adda ghèsse, appèrò, u sfruttede n’òme a òbre de n’atu òme,ma nu deritte, na libbere cèrnetede nu mbighe ka béne è pjacére l’adda dà. Il lavoro rende l’uomo liberoI fannulloni dicono che il lavoroè una maledizione e la faticauna sventura. In verità è vitaperché qualsiasi lavoro faccia, grosso o piccolo che sia,l’uomodiventa agli occhi degli altriuna persona interessante e non un oggetto.Il lavoro rende l’uomo liberoperché è la parte del sogno piùavanzata della terra, che assegnatagli fu quando quel sogno nacque.Non deve essere, però, sfruttamentodi un uomo ad opera di un altro uomo,ma un diritto, una libera sceltadi un impiego che gli deve dare agiatezza e piacere.