pasqualezolla

Nulla: costruzione logica, astrazione


Il Nulla: parto dell’immaginazioneIl nulla è un concetto filosofico, non una realtà fisica né tantomeno qualcosa di sperimentale. Deve intendersi come assenza di essere, cioè non esistenza.Parmenide, un filosofo della Magna Grecia nato intorno a 2500 anni fa, fu il primo a rendersi conto della differenzaassoluta tra l’essere e il nulla e la espresse in modo lapidario, con parole che sono diventate storiche:l’essere è, e non è possibile che non sia…(il non essere) non è, ed è necessario che non siaIn altre parole, il nulla è una costruzione logica, un’astrazione, un parto dell’immaginazione, un concetto limite. Per alcuni la ricerca del nulla può essere addirittura un esercizio spirituale, in cui ogni oggetto o soggetto empirico viene artificialmente eliminato dalla scena della coscienza. Ma alla fine di questo esercizio di rimozione resta sempre almeno la coscienza che pensa il nulla, come aveva appunto pensato Parmenide: l’essere non è possibile che non sia; il non essere non è, in nessun caso. U ‘ssulute besugne d’u ‘nuteleNu jurne nu allive de nu fesòfeledecìje ò’ majèstre suje ka tuttekuandeu nzegnaminde suje assemeghjavekungentrarze sóp’a kòse ‘nutele È kuillei respunnìje ke nu ‘sèmbje: ’A tèrre éje ambje è smesurate. Ma de kuèlla subreficeògnè òme aùse skitte pòke cendimetre. Kuille sóp’a kuje i pite mètte nda kuillumumènde. ‘Mmagenìje ka tu live, tutteA nu tratte, kuille ka l’òme nen staceaùsanne. Kuistukkuà nvileke se trùuàrrà nd’u ‘mmakande. Pe kuanda timbe sarràngrade de servirze d’u sustègne ka primei vastave? È u allive i respunnìje ka kuillupòke de tèrre, nenn’i sarrìje servute chjùa ninde. È u majèstre kungludìje ka kuillusèmbje u ‘ssulute besugne d’u ‘nutele revelave.L’assoluta necessità dell’inutileUn giorno un allievo di un filosofodisse al suo maestro che tuttoil suo insegnamento sembravaconcentrarsi su cose inutili. E quegligli rispose con un esempio: La terra èampia e vasta. Ma di quella superficieogni uomo usa solo pochi centimetri.Quelli su cui posa i piedi in quelmomento. Supponi che tu tolga, tuttoad un tratto, ciò che l’uomo non stausando. Costui si troverà in biliconel vuoto. Per quanto tempo saràin grado di servirsi dell’appoggio che primagli bastava? E  l’allievo gli rispose che quel poco di terra, non gli sarebbe servito piùa niente. E il maestro concluse che quelloesempio mostrava l’assoluta necessità dell’inutile.