Passaggi di Penna

Post N° 7


"Lui...lui era diverso...da qualsiasi altra persona abbia mai incontrato fino a quel momento. Non gli importava di chi pensasse di essere qualcos'altro, e di chi si sforzasse di esserlo. Lui vedeva dentro di me come nessun altro aveva mai fatto fino a quel momento..."Silvia lo ascoltava come una spettatrice troppo sensibile assiste ad una tradegia greca."L'ho incontrato in una serata di fine giugno di tanti anni fa, in una festa sulla spiaggia, avevamo degli amici in comune. A quel tempo ero single e, anche a causa di questo mio periodo un po' "strano", era da un po' che non avevo storie con qualche ragazza. Lui di dimostrò con me di una gentilezza squisita. Quasi per caso ci ritrovammo a passeggiare al chiaro di luna...neanche mi stavo accorgendo di come mi corteggiasse tanto era naturale il percorso che stavamo attraversando. Ad un certo punto mi guardò con quei grigi occhi sottili ed argentei come la lama di un pugnale..in men che non si dica mi trovai nudo sulla spiaggia con lui a...beh avrai capito no?"Difficilmente conteneva l'imbarazzo così come a stento Silvia tratteneva le lacrime e la nausea. Forse...forse avrebbe preferito sapere di una storia con un'altra donna...adesso lei si sentiva come..."sporca". E non sapeva se era più la rabbia che provava verso il suo uomo o la consapevolezza della bassezza di questa sua sensazione."Passammo un'estate bellissima. Sinceramente quando mi disse che doveva andare via e che, molto probabilmente, non lo avrei più rivisto, pensai di morire. Poi però passò tutto, passarono le settimane, i mesi...riflettendo su quella storia capii che in fondo era stata la sua dolcezza ad attirarmi, tant'è che dal punto di vista fisico, per quanto fosse un bell'uomo, l'attrazione c'era ma non era nemmeno paragonabile al coinvolgimento emozionale che si era creato. Così, dopo parecchi mesi, riiniziai a frenquentare il gentil sesso. Ma ero cambiato, e adesso cercavo cose diverse nelle donne che avevo davanti. Non ero più il soldato impiegato in una missione con obiettivo "portare a letto al più presto possibile la femmina di turno", adesso cercavo compresione, sensibilità, dolcezza...ma anche forza, indipendenza, sensualità...Non mi duole affatto ammetterlo, la breve storia con Claude probabilmente mi ha reso un uomo migliore."Silvia non credeva alle sue orecchie, tutte le barriere, i muri di pudore che i suoi genitori e gli educatori (maestri,professori,ecc) avevano eretto con cristiana pazienza sin dall'infanzia si stavano sbriciolando ai colpi continui delle parole del suo compagno. Nell'istante stesso in cui nella sua mente balenò la domanda "ma chi diamine ho sposato" dalla sua bocca uscì solo una parola, tagliente come un rasoio, potente come il gancio di un peso massimo, sibilante come un serpente."Vattene"