Passaggi di Penna

Post N° 10


Rabbia.Era veleno quello che le scorreva tra le vene e le aveva congelato il sangue. Non ce l'aveva fatta, a contrastare il processo. Sapeva che sarebbe accaduto, e gli aveva opposto tutta la resistenza di cui era stata capace... sarebbe bastato... sarebbe bastato un suo tocco di comprensione in più... solo un accenno... un "sono stato un cretino, a non dirtelo..."Sono strani, i sentimenti umani... Non ce l'aveva con lui perchè era stato con un uomo dieci anni prima... anche lei era stata con altri uomini, e di certo questo non creava problemi...ce l'aveva con lui perchè ... "non credeva fosse così importante" ...un orpello assurdo, un chiodo insignificante ... ma conficcato dritto nello stomaco ...Silvia non riusciva proprio a comprendere ... una cosa tanto importante, così significativa per la sua vita e per la sua persona ... di cui non era stata mai messa a parte ... e lui non la credeva "così importante"...Immobile, seduta sulla sedia della cucina... il viso nascosto, affondato tra le mani, tanto da sentire le tempie battere dalle dita...... come al solito toccava sempre a lei raccogliere i cocci ... Questo errore non avrebbe mai potuto avere ammenda... e il montare della rabbia di cui era preda aveva ragione solo per lei... con il raziocinio si sarebbe potuto smontare e rimontare l'accaduto senza avvedersi di alcuna crepa... se solo la sua emotività se ne fosse resa conto...... ma era un castello distrutto, quello che sentiva di sè stessa, in quel momento ......  e per amor suo, avrebbe dovuto ricostruirlo ... da sola.Nel frattempo però... i vetri che, frantumati, stridevano, le lasciavano solo questo sentimento di repulsione e rabbia. Ci sarebbe voluto del tempo... ... e niente è fermo, nel tempo.