Passaggi di Penna

Post N° 12


Silvia era stata immobile per intere ore. Quando rialzò la testa da quella conca di rifugio che erano diventate le sue mani era già buio.Le facevano male gli occhi da quanto aveva pigiato i palmi sulle palpebre, alla ricerca di un buio assolutamente vuoto e privo di ogni pensiero, senza rumore e senza sapore... fino a riuscirci.Tanto che, una volta riaperti gli occhi, il buio si intervallava a macchie sulla vista della sua cucina, in penombra anch'essa.S'infilò in bagno, si sciacquò la faccia e si guardò allo specchio ..- Dio che faccia - pensò ... Ci voleva una doccia. Sciacquare anche i pensieri, col corpo. Alleggerirsi con l'acqua che le scorreva addosso. Il getto della doccia le investì la faccia e per la prima volta nella giornata provò sollievo.Uscì dalla doccia, si vestì. Due passi le avrebbero fatto bene.Sono strani, i sentimenti umani.La rabbia, arrivata ad un certo livello, svanisce. E lascia il posto ad una certa anestesia dell'emozione. Ti rende incapace di provare altro, che una sensazione in più, un moto dell'animo ancora potrebbe farti scoppiare, o impazzire. E allora il tuo centro emozionale si stacca, come un pc in shut-down. E ti senti spento. Chissà quanto tempo per poter riavviare il sistema...La verità è che le cose non le vivi appieno finchè non ne parli. Di questo ce n'accorgiamo sempre e solo quando succede. Vivi in uno stato di semi incoscienza finchè non butti fuori parole che diano forma, e rendano reali, gli accadimenti che ci hanno così tanto scosso. E, di questi tempi più che mai, ciò che ci risveglia dai nostri stati di sospensione emotiva emozionale e ci riporta alla realtà, è lo squillo di un telefono.Silvia era appena uscita dal portone di casa, neanche sapendo come ci fosse arrivata, che le squillò il telefono. In un attimo, la mente completamente vuota s'affollò di pensieri contrastanti:- Oddio, è Alessandro.       Non gli voglio parlare.           Non gli rispondo.                 Ma dovrei rispondergli.                E se gli rispondo che gli dico?              Sarei troppo brusca.                 Ma rischio di sembrare troppo accondiscendente.                                                                      Cazzo, ma perchè mi chiama?                     Perchè se non m'avesse chiamato mi sarei infuriata ancora di più.                   Chissà dov'è?            Il display che lampeggiava col nome di Manuela le cancellò ogni testacoda mentale, e, con un certo sollievo, rispose alla chiamata. Non era ancora pronta a parlargli.- Manu?- Silvia! Ciao! Come stai?- ... ehm ... bene Manu, tu come stai?- Benone! Ho appena ricevuto conferma per quel lavoro che ti dicevo e volevo chiederti di andare a festeggiare ... ma ... non hai la voce di una che voglia festeggiare qualcosa ... cos'hai?- ... Ho avuto una discussione con Ale, stamattina ... e sono ancora un po' confusa ... erdonami lo stato d'animo non proprio in linea con la bella notizia ... comunque, complimenti Manu, sono felicissima per te.- Ma che stai scherzando Silvia? Tu, piuttosto, mi preoccupi ... è da tempo che non ti sento più così... vuoi che ne parliamo un po'?- Ma dai Manu, non ti preoccupare ... non voglio angosciarti certo con i miei problemi ora che sei così su di giri...- Silvia, piantala di far sempre la forte ... ci vediamo tra mezz'ora allo Smack Cafè! Mi raccomando. Esco subito, ti aspetto lì!- Va bene, Manu ... ti ringrazio ...- Maffigurati!!- Manu?- Dimmi ...- Ma come mai ogni volta che sono nei guai compari magicamente tu?- Eheheheheheh ... potrei dire lo stesso ... e poi lo sai, no, che sono il tuo angelo custode in incognito?Il primo sorriso della giornata.