VIVERE
IL CORAGGIO DI VIVERE
Quando il rumore del silenzio ci è nemico e l’angoscia domina prepotente nel nostro cuore, quando ci sentiamo svuotati dalle sofferenze vissute e con la mente intasata dai tristi ricordi, quando la fiamma delle emozioni si spegne lasciando nel nostro cuore quel buio tetro che ci pietrifica e non ci permette di andare oltre, è proprio allora che pensiamo di avere un qualche conto in sospeso con la vita, che dobbiamo saldare, o che ci debba essere saldato.
Scrutiamo disperatamente quel mondo ostile che ci circonda sperando di trovare in esso la causa del nostro malessere, dopo mille verifiche però la nostra sofferenza continua a crescere a dismisura.
No! non è INTORNO A NOI che dobbiamo cercare! MA DENTRO DI NOI, cominciamo così a prendere coscienza, mettendoci in gioco fino a scoprire la nostra anima e quando arriviamo al fondo si essa il dolore va oltre ogni limite perché è proprio li che è annidato il nostro male!
Ci rendiamo conto che il nostro povero cuore non è mai stato un contenitore d'amore, ma una voragine buia e profonda come una spirale a forma di cono simile a quello di Dante che usò per rappresentare l’inferno.
Bucato dalle troppe ferite, ha lasciato scivolare la nostra anima in un altro contenitore “LA MENTE” che, con la sua fredda razionalità ha congelato in essa tutto il nostro doloroso passato, dando origine ad un grande lago buio e silenzioso.
Grande è la voglia di rimuovere il tutto, di vivere il presente senza l’angoscia del passato, e vorremmo liberare la nostra mente da quel peso insopportabile.
Allora, imponiamo al nostro cuore di smettere di essere un codardo! Di trovare la forza di ricucire le sue ferite!
Noi ci sentiamo pronti a disinfestare quel lago paludoso! Ma non possiamo senza il suo calore ed il suo incessante pulsare alla vita.
E’ vero, la sua voragine è immensa,insidiosa e profonda, ma solo se lui ci permetterà di ricucire le sue ferite e accedere a quel grande lago, noi potremmo riprenderci tutto ciò che la nostra mente vi ha riposto, riportarlo a lui, ed il suo spazio non sarà più vuoto.
E’ questo che vorremmo! Riappropriarci a tutti i costi della nostra anima! Liberarla delle pesanti e dolorose zavorre, e ricollocarla nel nostro cuore affinché riceva vita e calore.
Sappiamo benissimo che solamente il cuore è capace di una così grande magia, dobbiamo solo ridargli la parola e fare in modo che non conosca più la codardia, perché essa altro non è che l’eutanasia della nostra anima.
Solo un cuore veramente coraggioso, conosce il linguaggio dell’amore e del perdono, due indispensabili ingredienti capaci di darci una vita carica di senso, ingredienti che la mente purtroppo non conosce.
La nostra vita è sconvolta da ricordi dolorosi, che vorremmo cancellare, ma non possiamo e ne dobbiamo! Essi, insieme alle nostre gioie, i nostri affanni, le nostre speranze, le nostre paure, fanno parte della nostra vita! Come non possiamo cancellare colui o colei che ha provocato questo nostro dolore, perché anche chi lo ha provocato fa parte dei nostri ricordi, e i ricordi anche se dolorosi devono vivono in noi, con la consapevolezza e l’accettazione.
Una vita senza dolori, non ci avrebbe insegnato niente, perché non avremmo conosciuto il sollievo e la gioia di quando esso viene lenito.
Infatti, non avremmo potuto godere dei meravigliosi colori dell’arcobaleno senza aver prima conosciuto la tristezza di un temporale.
Non avremmo avuto il privilegio di scoprire il magico bagliore dell’alba senza aver trascorso una notte tetra, e non avremmo goduto del sorriso di un bimbo senza conoscerne il pianto.
Ci sono invece, sofferenze che nascono da noi stessi, che scaturiscono da una errata visione del mondo, che hanno la loro origine nell’uso sbagliato della nostra libertà o nelle nostre insicurezze, quelle si, che sono inutili!
Dovremmo solo imparare a riconoscerle per poterle eliminare, ma questo è possibile solo attraverso una armoniosa autoconsapevolezza che però potremmo raggiungere solo con un corretto percorso di psicoterapia.
La protagonista di questa storia tanto dolorosa quanto comune, ha investito tutta la sua tenacia percorrendo il buio sentiero della sua anima, un difficilissimo percorso che le ha permesso di ritrovare la gioia di esistere.
Ora finalmente può dire di sentirsi viva!
Di considerare il dolore come un’ esperienza positiva!
Ha imparato soprattutto a perdonarsi e a perdonare!
Perciò mentre scrive si appella al suo cuore affinché sia lui a guidare la sua mano, per potervi al meglio trasmettere come sia riuscita magicamente a spogliarsi del triste grigiore del passato e a rivestirsi con i gioiosi colori del presente.
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Inviato da: falco.mgiovanna
il 10/10/2012 alle 22:57
Inviato da: Springery
il 10/10/2012 alle 17:40
Inviato da: falco.mgiovanna
il 09/10/2012 alle 19:46