CAFFE' SPEZIATO

omaggio dovuto


 Son coricato per lungo sul suo fresco letto: è giorno fatto; è più eccitante, più fatto apposta per il prolungamento nella luce cruda della festa notturna immensamente accresciuta per la perseveranza e la rabbia del culo e l'attenzione a farsi da solo cornuto. È nuda e s'accoccola sul mio volto per farsi leccare, perché buono son stato ieri ed è - buona lei, aldilà del pensiero - il suo regale modo di ricompensarmi. Dico regale, dovrei dire divino: quelle chiappe, carne sublime, alma pelle, polpa fine, linea possentemente pura bianca, ricca, striata d'azzurro, quella riga dal prorumo eccitante, rosa scuro, lenta, grassa, e il pozzo d'amore, che dire! Festino finale, dessert della fica ingozzata, delirio della mia lingua arpeggiante sulle labbra come su una lira! E ancora quelle chiappe, come una luna in due quarti, misteriosa e allegra, dove voglio d'ora innanzi nascondere i miei sogni di poeta e il mio cuore di cacciatore e i sogni d'esteta! E amante, o meglio, padrona in silenzio obbedita, troneggia su di me, caudatario abbagliato.