Vado oggi un po’ fuori tema, visto che nella descrizione del blog si parla delle meraviglie del nostro pianeta, ma l’astronomia è una delle mie passioni e cos’altro più dei misteri sopra le nostre teste possono suscitare nel nostro animo maggior meraviglia e curiosità? Quindi mi concedo una breve trasferta (che temo per voi non sarà l'unica) oltre i confini del nostro bel pianeta per arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima... e stavolta è proprio vero. Ricorre infatti oggi l’anniversario della scoperta di Plutone, avvenuta il 18 febbraio 1930 da Clyde Tombaugh e inizialmente classificato come il nono pianeta del sistema solare. Da tempo si ipotizzava l’esistenza di un nono pianeta responsabile di alcune presunte perturbazioni dell’orbita di Urano e Nettuno ed il miliardario americano Lowell, appassionato di astronomia e noto per i suoi studi su Marte, dedicò alla ricerca di questo nono pianeta ben 14 anni di vita ma non riuscì ad individuarlo. Dopo di lui la ricerca proseguì e nel 1930 presso l’osservatorio di Flagstaff in Arizona, fondato dallo stesso Lowell, un giovane assistente Clyde William Toumbaugh confrontando delle lastre fotografiche impresse a distanza di pochi giorni potè finalmente dare al mondo la notizia della scoperta del mitico nono pianeta che fu chiamato Plutone, in onore del Dio degli inferi ma soprattutto per commemorare con le sue iniziali PL Percival Lowell. Tra l’altro il pianeta si trovava proprio a poca distanza di dove aveva ipotizzato Lowell e analizzando delle fotografie scattate anni prima si scoprì che Plutone era già stato fotografato altre due volte nello stesso osservatorio quando Lowell era ancora vivo.In realtà anni dopo, nel 1989 grazie alla Voyager 2 si scoprì che le presunte perturbazioni dell’orbita di Urano e Nettuno che avevano dato l’impulso per la ricerca di questo nono pianeta erano dovute solo ad errori di calcolo. Quindi diciamo che la scoperta di Plutone fu casuale basandosi su un errore, provvidenziale a quanto pare. Una particolarità di Plutone è la sua orbita molto ellittica tanto che a volte è più vicino al Sole rispetto a Nettuno.Nessuna sonda è ancora andata su Plutone quindi le notizie non sono molte, nel 1988 però il pianeta occultò una stella ed in quel momento si potè avere la conferma che ha una debole atmosfera costituita principalmente da metano, azoto ed ossido di carbonio ghiacciati. La temperatura è molto bassa intorno ai -230° a causa della notevole distanza dal Sole e una mappatura piuttosto rozza è stata realizzata grazie alle foto scattate dal telescopio Hubble che mostrano delle macchie più chiare rispetto ad una superficie più scura.
Buon compleanno Plutone !!!
Vado oggi un po’ fuori tema, visto che nella descrizione del blog si parla delle meraviglie del nostro pianeta, ma l’astronomia è una delle mie passioni e cos’altro più dei misteri sopra le nostre teste possono suscitare nel nostro animo maggior meraviglia e curiosità? Quindi mi concedo una breve trasferta (che temo per voi non sarà l'unica) oltre i confini del nostro bel pianeta per arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima... e stavolta è proprio vero. Ricorre infatti oggi l’anniversario della scoperta di Plutone, avvenuta il 18 febbraio 1930 da Clyde Tombaugh e inizialmente classificato come il nono pianeta del sistema solare. Da tempo si ipotizzava l’esistenza di un nono pianeta responsabile di alcune presunte perturbazioni dell’orbita di Urano e Nettuno ed il miliardario americano Lowell, appassionato di astronomia e noto per i suoi studi su Marte, dedicò alla ricerca di questo nono pianeta ben 14 anni di vita ma non riuscì ad individuarlo. Dopo di lui la ricerca proseguì e nel 1930 presso l’osservatorio di Flagstaff in Arizona, fondato dallo stesso Lowell, un giovane assistente Clyde William Toumbaugh confrontando delle lastre fotografiche impresse a distanza di pochi giorni potè finalmente dare al mondo la notizia della scoperta del mitico nono pianeta che fu chiamato Plutone, in onore del Dio degli inferi ma soprattutto per commemorare con le sue iniziali PL Percival Lowell. Tra l’altro il pianeta si trovava proprio a poca distanza di dove aveva ipotizzato Lowell e analizzando delle fotografie scattate anni prima si scoprì che Plutone era già stato fotografato altre due volte nello stesso osservatorio quando Lowell era ancora vivo.In realtà anni dopo, nel 1989 grazie alla Voyager 2 si scoprì che le presunte perturbazioni dell’orbita di Urano e Nettuno che avevano dato l’impulso per la ricerca di questo nono pianeta erano dovute solo ad errori di calcolo. Quindi diciamo che la scoperta di Plutone fu casuale basandosi su un errore, provvidenziale a quanto pare. Una particolarità di Plutone è la sua orbita molto ellittica tanto che a volte è più vicino al Sole rispetto a Nettuno.Nessuna sonda è ancora andata su Plutone quindi le notizie non sono molte, nel 1988 però il pianeta occultò una stella ed in quel momento si potè avere la conferma che ha una debole atmosfera costituita principalmente da metano, azoto ed ossido di carbonio ghiacciati. La temperatura è molto bassa intorno ai -230° a causa della notevole distanza dal Sole e una mappatura piuttosto rozza è stata realizzata grazie alle foto scattate dal telescopio Hubble che mostrano delle macchie più chiare rispetto ad una superficie più scura.