LE_ALI_NEL_CUORE

Yoel il pastorello


Yoel il pastorello(dal web)- immagine creata da me -Era una notte luminosa e serena, le pecore dormivano tranquille e il fido cagnolino di Yoel se ne stava seduto accanto al suo padroncino, dormicchiando di tanto in tanto. Il bambino osservava pensieroso il piccolo villaggio di Betlemme dall’alto della sua collina, gli piaceva seguire con lo sguardo i vagabondi delle locande per vedere che cosa combinavano per strada. La luna e le stelle, quella notte, erano particolarmente luminose, e la luce illuminava tutto quasi come se fosse giorno.Gli altri pastori erano più lontani da lui perché si occupavano di altre greggi e ognuno aveva trovato un riparo improvvisato per il freddo di quella notte. Yoel era un acuto osservatore e, qualche ora prima, aveva notato una coppia con un asinello avvicinarsi alla stalla mal messa. Evidentemente non c’era posto per loro e hanno preferito quella sistemazione così scomoda e modesta. Si ritrovò a pensare alla sua famiglia, che abitava in un villaggio molto più lontano e probabilmente non se la passavano altrettanto bene: con il suo lavoro di pastore avrebbe aiutato come poteva e avrebbe assicurato un po’ di cibo alla sua sorellina malata. Ecco che, all’improvviso, le orecchie del suo cagnolino si drizzarono di colpo e l’animale si mise in allerta. Yoel non fece neppure in tempo a rendersi conto di cosa stava accadendo che una luce accecante lo assalì. Si coprì il volto e urlò il nome dell’animale, cercando di capire se fosse ancora lì con lui o se era scappato via. Ma, in tutta risposta, udì una voce soave, serena, che gli disse: “Rallegrati, è nato” e la luce scomparve con la stessa velocità con cui era arrivata. Yoel ricominciò a vedere e notò che il cagnolino non era fuggito ma era rimasto accanto alle sue gambe, tranquillo, come se sapesse. Al di là della collina sentì dei rumori e vide gli altri pastori in movimento, con i loro greggi e gli animali tutti svegli.Non aveva capito nulla ma seguì i suoi compagni e si incamminò verso Betlemme. Mentre correva insieme alle pecore, un altro pastore più adulto gli disse: “L’hai vista?” e indicò il cielo col dito. Yoel si fermò e guardò in alto: una stella enorme, luminosissima, capeggiava nel cielo e sembrava ferma proprio sopra alla stalla dove aveva visto rifugiarsi la coppia con l’asinello. Quando finalmente arrivò nei pressi di quel luogo, vide che tutti non capivano cosa era accaduto e di chi fosse la voce che tutti avevano udito. Nessuno osava entrare nella stalla e, mentre stavano decidendo il da farsi, si sentì un pianto di neonato. Yoel si fece coraggio ed entrò e vide una donna dal sorriso dolcissimo che teneva in braccio un neonato, l’uomo che le era accanto cercava di coprirli alla meglio con la paglia e l’asinello teneva loro caldo con il calore del suo corpo.“Come si chiama?” chiese timidamente, indicando il bimbo. “Gesù… vuoi dargli un bacio?” rispose la donna, guardandolo con due occhi splendenti come le stelle del mattino. Yoel si avvicinò e osservò il neonato: ebbe l’impressione di guardare una cosa straordinaria, mai vista prima. Lo baciò timidamente sulla fronte e, per un istante, vide la sorellina dormire tranquilla nel lettino di casa sua. Era serena. La signora disse a Yoel: “Torna dalla tua famiglia e annuncia loro che questa notte è nata la Speranza”. Il cagnolino del pastorello spuntò tra le sue gambe e abbaiò di gioia. Yoel corse via, mentre tutti gli altri pastori iniziavano a entrare, corse fino a quando il respiro gli venne meno. Si fermò ansimando e si voltò verso la stella cometa che brillava sopra di loro: aveva capito che quella era la notte che tutti aspettavano da tempo e che la sua sorellina, da quel momento, sarebbe stata finalmente bene.