Creato da: rosadelvento il 12/02/2005
Si dice che ognuno di noi emana un profumo e viene percepito solo da un’altra persona ... una soltanto. Cosa sei? Forse sei vento o solo un pensiero. Qualunque cosa tu sia, sei la parte migliore di me ...
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Post n°819 pubblicato il 13 Maggio 2020 da rosadelvento
Tag: amore e musica.... Almeno tu nell'universo Mia Martini (20 settembre 1947 – 12 maggio 1995) Sai, la gente è strana Prima si odia e poi si ama Cambia idea improvvisamente Prima la verità poi mentirà lui Senza serietà Come fosse niente Sai, la gente è matta Forse è troppo insoddisfatta Segue il mondo ciecamente Quando la moda cambia Lei pure cambia Continuamente, scioccamente Tu, tu che sei diverso Almeno tu nell'universo Un punto sei, che non ruota mai intorno a me Un sole che splende per me soltanto Come un diamante in mezzo al cuore Tu, tu che sei diverso Almeno tu nell'universo Non cambierai Dimmi che per sempre sarai sincero E che mi amerai davvero di più, di più, di più Sai, la gente è sola Come può lei si consola Per non far sì che la mia mente Si perda in congetture, in paure Inutilmente e poi per niente Tu, tu che sei diverso Almeno tu nell'universo
Post n°818 pubblicato il 13 Maggio 2020 da rosadelvento
Tag: racconti e leggende “Pensa sempre a questo: quando nella vita avrai dolori o preoccupazioni, va come ora ad occhi bene aperti per il bosco, e da ogni albero, da ogni cespuglio, da ogni fiore e da ogni animale la potenza di Dio ti verrà incontro dandoti forza e consolazione.” Elisabetta di Baviera Data di nascita: 24. Dicembre 1837 Data di morte: 10. Settembre 1898 Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach nata duchessa in Baviera, fu imperatrice d'Austria, regina apostolica d'Ungheria, regina di Boemia e di Croazia, come consorte di Francesco Giuseppe d'Austria. Nel XX secolo, grazie al successo della trilogia di film diretti negli anni cinquanta da Ernst Marischka, divenne celebre con il nome di principessa Sissi. (dal web - immagini create da me)
Post n°817 pubblicato il 10 Maggio 2020 da rosadelvento
Tag: varie Il destino di una mamma è aspettare i figli. Li aspetta in gravidanza, li aspetta al ritorno dall' asilo. Li aspetta all' uscita alla scuola. Li aspetta quando iniziano la loro vita .... al ritorno a casa dopo una festa. Li aspetta quando rientrano dal lavoro per fargli sempre trovare una minestra calda. Li aspetta con amore con ansia a volte con rabbia che passa subito quando li vedi e puoi abbracciarli. Fate in modo che la vostra mamma non debba aspettare più. Fatele visita, amatela, abbracciate colei che vi ha amato come nessun altro farà mai. Non fatela aspettare, questo si aspetta lei da voi. Perché invecchiano le membra ma il cuore di una mamma non invecchia mai. Amatela .... sempre (Dal Web)
Post n°816 pubblicato il 01 Maggio 2020 da rosadelvento
"IO CREDO NEL POPOLO ITALIANO. E' UN POPOLO GENEROSO, E LABORIOSO, NON CHIEDE CHE LAVORO, UNA CASA E DI POTER CURARE LA SALUTE DEI SUOI CARI. NON CHIEDE QUINDI IL PARADISO IN TERRA. CHIEDE QUELLO CHE DOVREBBE AVERE OGNI POPOLO" (SANDRO PERTINI) Spero che questa giornata sia di speranza e di buon auspicio per tutti quelli che hanno perso il lavoro, per quelli che lo stanno cercando, per quelli che hanno dovuto fermarsi e sono in attesa di notizie migliori ....
Post n°813 pubblicato il 26 Aprile 2020 da rosadelvento
Tag: racconti e leggende Una storia triste, vera e purtroppo molto comune Mio zio, Archildo Taverna detto "Fernando", fratello della mia mamma, nato a San Giorgio di Nogaro, prov. di Udine, era un giovane partigiano, era Commissario di Battaglione della Divisione Picelli Tagliamento, avrebbe compiuto 30 anni il giorno dopo la sua uccisione per mano dei fasciti. Da qualche anno militava nelle forze partigiane insieme a 4 o 5 suoi compaesani nonchè amici e ad altri corregionali, tutti più giovani di lui. La sua famiglia di rado aveva sue notizie. Un giorno arrivò una notizia .... lui ed i suoi compagni erano stati arrestati durante operazioni diverse nelle settimane precedenti e avevano subito durissimi interrogatori seguiti da molestie e torture, che arrivarono anche a comprendere l’utilizzo della polvere pirica. Erano accusati della morte di un ufficiale tedesco avvenuta qualche settimana prima. Mia mamma andò a vedere cosa fosse realmente successo. andò da San Giorgio di Nogaro a Udine in bicicletta, sono circa 30 km, ai tempi difficilmente si trovava un mezzo pubblico, passò tutta la mattina davanti alle carceri a chiedere a chiunque, finalmente qualcuno l'ascoltò e le disse che i prigionieri erano stati trasferiti nelle carceri di Palmanova. Mia mamma prese la bicicletta e andò a Palmanova che dista circa 20 km da Udine. Arrivata a Palmanova riuscì a sapere che erano stati trasferiti a Terzo di Aquileia, località Ronchi, potranno essere dai 12 ai 15 km, la guardia le disse che non serviva andare lì ma mia mamma andò lo stesso ma arrivò troppo tardi .... erano già stati barbaramente uccisi. Io non ero ancora nata ma questa triste vicenda me la raccontava spesso la mia mamma, l'ho saputa dalle sue parole, dalle sue lacrime e dal suo cuore e così, pur essendo piccola, avevo circa 7 anni quando è mancata mia nonna e di conseguenza non abbiamo più potuto andare a trovarla a casa ma solo al cimitero, mia zia ivece si è trasferita dal figlio, ho percepito il loro dolore e la loro sofferenza che sto portando ancora nel cuore. Mia nonna, mia zia e mia mamma ne parlavano spesso ma poi, essendoci anch'io, cercavano di cambiare discorso per nascondere le lacrime, ero piccola ma non stupida e chiedevo il perchè di quelle lacrime. Mia mamma mi diceva spesso che io e mio zio eravamo simili .... non so .... avrei tanto voluto conoscerlo ma "grazie a quei carnefici anzi criminali dalla bestialità disumana" questo non è stato possibile. Mio zio Archildo ed i suoi compagni hanno dato la loro vita per liberare l'Italia e hanno lasciato un dolore immenso nelle loro famiglie e io credo che abbiano almeno il diritto a tutto l'onore ed il rispetto per quello che hanno fatto per il bene di tutti. Questo era mio zio, le foto me le ha lasciate mia mamma, la foto del posto dove sono stati uccisi e dove è stato fatto un piccolo monumento in ricordo me l'ha passata un gentilissimo Signore su Facebook
Post n°812 pubblicato il 24 Aprile 2020 da rosadelvento
Non è vero che quando tutto sarà finito abbraccerò chiunque, sarò felice ma resterò coerente. Perché sono in quarantena è vero, ma non ho preso una botta in testa. Andrò a stringere forte solo le persone che amo, che ho sentito vicino al mio cuore nonostante la lontananza. (scritto dal Web - immagine creata da me)
Post n°811 pubblicato il 24 Aprile 2020 da rosadelvento
Ci tolsero tutto .... Una chiesa in cui pregare L'abbraccio di un figlio Il conforto di una madre Una carezza da una persona cara Gli occhi vivaci dei bambini Ci tolsero il mare, la campagna, gli spazi Il correre, il camminare Ci disperammo, toccammo il fondo Piangemmo Pregammo E risalimmo (R. Abategiovanni - dal web - immagine creata da me)
Post n°810 pubblicato il 21 Aprile 2020 da rosadelvento
Post n°807 pubblicato il 19 Aprile 2020 da rosadelvento
Un figlio dopo la morte del padre, mette la madre in una casa di riposo e va a farle visita ogni tanto. Un giorno riceve una chiamata dalla casa di riposo in cui gli viene comunicato che la mamma stava morendo. Arrivato li, chiese a sua madre .... "cosa vuoi che faccia per te, mamma?" triste la mamma risponde "semina amore" "voglio che fai mettere i ventilatori nell'ospizio perché non ci sono e il calore è insopportabile, voglio che compri anche dei frigoriferi così il cibo non si rovinerà. Molte notti sono andata a letto senza aver mangiato niente." Il figlio sorpreso risponde .... "ma ora mi stai chiedendo queste cose mentre stai morendo?? Perchè non me lo hai detto prima?" La madre rispose triste .... "io mi sono abituata a convivere con la fame e il caldo, ma la mia paura è che tu non possa abituarti quando i tuoi figli non si prenderanno più cura di te e ti manderanno qui, quando sarai vecchio!!" Ricorda sempre : Tutto quello che fai nella vita .... Ti verrà restituito ....
Post n°806 pubblicato il 18 Aprile 2020 da rosadelvento
qualcuno ha detto .... ma non so chi (scritto trovato nel web - immagine creata da me) "Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso."
Post n°805 pubblicato il 17 Aprile 2020 da rosadelvento
Tag: cartoline dal Friuli uno scritto, trovato in rete, che potrebbero essere le parole del mio fiume Da sempre scorro nella bassa friulana, l'uomo ha scaricato nelle mie acque mercurio, veleni d’ogni genere, usandomi anche come una fognatura. Le mie rive sede di costruzioni abusive. Ora gli stessi che m’inquinano si professano miei difensori contro chi progetta di intervenire in mia salvaguardia. Sono il fiume dei silenzi, ma ogni tanto è giusto che parli anche io. "FIUME AUSA"
Post n°804 pubblicato il 17 Aprile 2020 da rosadelvento
Buongiorno alle persone positive e generose, simili ai girasoli, che la sera si piegano umilmente al buio della notte, ma ad ogni alba sono pronte a rialzarsi e a rivolgersi verso la luce del sole. Per donare luce e colore agli altri. Buongiorno a tutte le persone che in questo momento stanno affrontando difficoltà di ogni tipo, ma stringono i denti e continuano a sperare di poterle superare. Continuano a vedere il bel tempo dietro le nuvole grigie. Continuano a vedere la luce dietro il buio. Buongiorno a tutti, ma proprio a tutti, nessuno escluso. Con cauto ottimismo e speranza. (scritto di Agostino Degas - immagine creata da me)
Post n°803 pubblicato il 17 Aprile 2020 da rosadelvento
Buongiorno alle persone che sanno affrontare i temporali e le tempeste della vita, perché sono consapevoli che dopo la pioggia potranno ammirare i mille colori dell’arcobaleno. Buongiorno alle persone consapevoli che la vita è fatta di tentativi. Di scelte. Ogni errore, ogni caduta è il presupposto per rialzarci ogni volta più forti, per provarci nuovamente. Se cadiamo dieci volte, dobbiamo avere la forza d’animo di rialzarci undici volte. Vincendo sempre le nostre paure. E imparando da ogni errore. (scritto di Agostino Degas - immagine creata da me)
Post n°802 pubblicato il 14 Aprile 2020 da rosadelvento
Tag: poesie Il tuo spirito è come un'ascia. Non lasciarlo arrugginire. Ogni giorno affilalo un po’: Nella tua giornata, densa di impegni, ritagliati dei momenti di silenzio e di solitudine. Fermati dieci minuti e ascolta un po’ di buona musica. Immergiti nella natura ogni volta che puoi. Abbraccia ogni giorno le persone che ami e di’ loro: "Ti voglio bene". Festeggia compleanni, anniversari, onomastici e tutto quello che ti viene in mente. Sii gentile con tutti. Anche con quelli di casa tua. Coccolati .... Sorridi .... Prega .... Aiuta qualcuno che ha bisogno di te. Leggi un buon libro: anche lo spirito, come il corpo, va nutrito. Guarda il cielo e punta in alto .... (scritto e immagine trovate nel web)
Post n°801 pubblicato il 13 Aprile 2020 da rosadelvento
Tag: poesie Mi piacciono le persone che fanno caso ai dettagli, a una canzone di sottofondo, a una riga speciale di un libro, al testo della mia canzone preferita. Quelle persone che guardano oltre, guardando altrove. Quelle che si perdono a guardare fuori da un finestrino, amano l'odore della pioggia e si fermano per fotografarla. Quelle un po’ sbadate, che si dimenticano sempre tutto, ma riescono ancora a meravigliarsi! (Dal web)
Post n°800 pubblicato il 07 Aprile 2020 da rosadelvento
LA STORIA DELLO SCEMO DI PAESE (dal web - non ho la più pallida idea di chi sia l'autore) In un paesino un gruppo di persone si divertiva con un uomo noto come lo "scemo del paese", un povero cristo che viveva svolgendo piccoli lavori e di elemosina. Ogni giorno queste persone incontrando lo “scemo” al bar si divertivano dandogli la possibilità di scegliere tra due monete da 1 e 2 euro e una banconota da 5 euro e lui puntualmente sceglieva sempre le due monete anziché la banconota, e ciò è inutile dirlo era motivo di derisione. Un giorno, un signore che guardava il gruppo divertirsi alle spalle del povero uomo, lo chiamò in disparte e gli fece notare che è vero che prendeva due monete ma che le stesse insieme valevano meno della singola banconota, a questo punto lo “scemo” rispose: “Signore lo so bene, non sono così scemo. La banconota vale due euro in più, ma il giorno in cui la sceglierò, il gioco finirà e non “vincerò” più le 3 euro al giorno.” Questa storia finisce così ma non prima di aver tratto alcune conclusioni: 1) Chi sembra fesso, non sempre lo è; 2) Coloro che presumono di essere più intelligenti, spesso sono i fessi della situazione; 3) Un’ambizione smisurata può finire per tagliare una fonte di reddito sicura. Ma la conclusione più interessante che possiamo trarre da questa storia è che ciò che conta non è quello che gli altri pensano di te, ma quello che tu pensi di te stesso, perché guardate il vero intelligente non è colui che sembra esserlo ma colui che lo dimostra.
Post n°799 pubblicato il 28 Marzo 2020 da rosadelvento
Tag: varie
Post n°798 pubblicato il 08 Gennaio 2020 da rosadelvento
Tag: le favole di natale Chi è Babbo Natale? (dal web) San Nicola inspirò il personaggio di Babbo Natale. La tradizione di San Nicola fu importata negli Stati Uniti da emigrati Tedeschi e Olandesi, lì l'uomo che portava i regali ai bambini durante la notte di Natale prese il nome di Santa Claus. Si ritrova nella figura di Babbo Natale quello che simbolicamente rappresentava San Nicola. La lunga barba bianca, il capello di pelliccia, il grande mantello rosso. San Nicola viaggiava su un' asino, Babbo Natale su una slitta trainata da otto renne: Comet, Dancer, Dasher, Prancer, Vixen, Donder, Blitzen, Cupid, tradotte in italiano Cometa, Ballerina, Fulmine, Donnola, Freccia, Saltarello, Donato, Cupido. Poi in seguito venne Rodolfo,ovvero Rudfolf, la famosa renna con il naso rosso. Durante gli anni il suo aspetto cambiò. Nel 1809, lo scrittore Washington Irvin parlò per la prima volta degli spostamenti di Babbo Natale nel cielo per la distribuzione dei regali. Nel 1821: Il pastore Americano, Clément Clarke Moore scrisse una favole sul Natale, per i bambini, nella quale il personaggio di Babbo Natale appariva con una slitta tirata da otto renne. Nel 1860, Thomas Nast, illustratore e caricaturista del giornale New Yorkais Illustrateur Weekly, rivestì Babbo Natale d'una lunga mantella rossa guarnita di pelliccia e con un grosso cinturone di cuoio nero. Durante quasi 30 anni, Nast illustrò con centinaia di disegni tutti gli aspetti della leggenda di Babbo Natale. Nel 1885, Nast stabilì ufficialmente la residenza di Babbo Natale al Polo Nord e illustrò con un disegno due bambini che su una carta del mondo tracciavano il tragitto dal Polo Nord agli Stati Uniti. L'anno seguente, lo scrittore Americano George P. Webster riprese quest'idea e precisò che la fabbrica dei giocattoli e la dimora di Babbo Natale durante i lunghi mesi estivi erano nascosti tra i ghiacciali e la neve del Polo Nord. Nel 1931, Babbo Natale ebbe il suo nuovo look per una campagna pubblicitaria della Coca Cola. Cambiarono la mantella rossa con un completo rosso, lo ingrassarono un pò e gli diedero un aria più simpatica. Così la Coca Cola diffuse e diffonde ancora oggi in tutto il mondo l'immagine del simpatico vecchietto . Come rintracciare Babbo Natale ? La dimora tradizionale di Babbo Natale cambia a seconda delle tradizioni: negli Stati Uniti si sostiene che abiti al Polo Nord (situato per l'occasione in Alaska) mentre in Canada il suo laboratorio è indicato nel nord del paese; in Europa è più diffusa la versione finlandese che lo fa abitare nel villaggio di Rovaniemi, in Lapponia. Altre tradizioni parlano di Dalecarlia, in Svezia, e della Groenlandia. Nei paesi dove viene identificato con San Basilio, viene talvolta fatto abitare a Cesarea. Con l'avvento di Internet, sono stati pubblicati alcuni siti Web affinché i bambini e gli adulti interessati potessero simbolicamente seguire via radar il percorso di Babbo Natale. In realtà si tratta di un jet della US Air Force che parte da una base canadese per arrivare a Città del Messico. Ma gli intenti di seguire le gesta di Babbo Natale sono di molto precedenti. Ad esempio, nel 1955 Sears Roebuck, un grande magazzino di Colorado Springs, negli Stati Uniti, distribuì ai bambini il fantomatico numero di telefono di Babbo Natale, da chiamare il giorno della vigilia. Per un errore di stampa il numero corrispondeva però al comando della difesa aerea, che allora si chiamava CONAD (Continental Air Defense Command), un precursore del NORAD (North American Aerospace Defense Command). Harry Shoup, il comandante di turno quella sera, quando cominciò a ricevere le prime telefonate dei bambini si rese conto dell'errore e disse loro che sui radar c'erano davvero dei segnali che mostravano Babbo Natale in arrivo dal Polo Nord. Dal 1958, anno di creazione del NORAD, statunitensi e canadesi hanno approntato un programma congiunto di monitoraggio di Babbo Natale, che ora è disponibile per tutti i bambini sul sito Web del nuovo comando della difesa aerea. Allo stesso modo, molte stazioni televisive locali sparse per il Canada e gli Stati Uniti danno conto ai propri telespettatori della posizione di Babbo Natale, facendolo seguire dai propri meteorologi.
Post n°797 pubblicato il 05 Gennaio 2020 da rosadelvento
La befana felice e il segreto di Babbo Natale (Fiaba di Patrizia Pagnutti https://www.tiraccontounafiaba.it/tag/befana) “Oh Oh Oh!” Questa volta a pronunciare la celebre esclamazione non era il nostro "barba bianca" preferito bensì la sua signora, si sa, con il tempo si finisce per assomigliarsi. La moglie di Babbo Natale stava leggendo una lettera. Una mano teneva il foglio e l’altra stava sul petto per contenere il fragore delle risate che le provenivano dal cuore “oh oh oh!” e ancora “OH OH OH!”. A scrivere era la Befana che, grata per l’aiuto ricevuto in occasione della sua ultima consegna, aveva voluto mandare un interminabile ringraziamento scritto al Babbo e al suo staff in cui si profondeva in elogi per la loro organizzazione, precisione, puntualità "Siete un esempio da ammirare". "In tanti anni non ho mai sentito una lamentela" - "come un ingranaggio perfetto" Più leggeva queste frasi, più la signora Natale rideva e scuoteva la testa. "Ah, ragazza mia, se tu sapessi" diceva tra sé e sé mentre le scorrevano davanti agli occhi le immagini dei febbrili preparativi nel laboratorio del Babbo all’avvicinarsi della fatidica notte del 24 Dicembre. Infatti, nonostante la certosina programmazione dei lavori di cui si occupava lei e solo lei a inizio anno, immancabilmente con l’avvicinarsi della scadenza iniziavano ad accumularsi i ritardi, le assenze ...insomma si arrivava a Dicembre con un Babbo Natale agitato e con gli elfi stressati. Il clima era teso, nessuno canticchiava i Christmas Carols, nessuno fischiettava allegramente, nessuno scherzava, anzi, era tutto un battibeccarsi… "Altro che ingranaggio perfetto!" esclamò la moglie del Babbo alzando gli occhi al cielo, ogni anno era la stessa storia, ogni anno si arrivava a ridosso della vigilia con regali e regali da impacchettare così anche Babbo Natale doveva chiedere aiuto, proprio come l’amica Befana. Ma a chi? E a chi se non a loro?! Loro che hanno così a cuore i bimbi che, anche se prese da mille cose da fare, il tempo per farli contenti lo trovano sempre. Loro che, a pensarci bene, i giorni prima di Natale hanno un fare un po’ misterioso. Loro che vanno sempre a letto per ultime e si alzano per prime (anche a Natale). Proprio loro!…le M …Mm… ..Mma non diciamolo! Perché questo è il segreto di Babbo Natale… ssssh!
Post n°796 pubblicato il 05 Gennaio 2020 da rosadelvento
La scarpa rotta della befana (Fiaba di Patrizia Pagnutti https://www.tiraccontounafiaba.it/tag/befana) Nella casa di Babbo Natale c’era un gran trambusto. Elfi, renne e tanti piccoli gnomi stavano discutendo su una cosa alquanto strana. Natale era trascorso da pochi di giorni, tutti i bambini avevano ricevuto i loro regali, le decorazioni e gli alberi di natale erano stati tolti, la slitta era stata rimessa nel garage ma non sembravano contenti, anzi, erano molto preoccupati. Da una sfera di cristallo, stavano guardano dei bambini che si divertivano a giocare con una vecchia scarpa. Babbo Natale, entrando in casa con la sua grande risata, vide i suoi lavoratori attorno alla sfera. "Oh oh, ragazzi. Ma che ci fate ancora in piedi? Andate a dormire. Io sono molto stanco, la sera di natale non ho fatto altro che volare con la mia slitta a consegnare doni e carboni" "Vieni a vedere qui" gli disse un elfo. Babbo Natale si avvicinò alla sfera e vide anche lui dei bambini prendere a calci una bruttissima scarpa nera, ed era anche rotta. Quei bambini la stavano lanciando come un pallone da calcio e cosa ancora più disgustosa se la portavano sotto al naso e la annusavano gridando: "Puzza come un gorgonzola stagionato ah ah ah" "Per tutte le renne!" gridò Babbo natale "ma quella è la scarpa della befana, ma come è finita li?" "Sai che la befana è sbadata" rispose l’elfo "L’ha persa l’anno scorso mentre volava sulla scopa, è da un anno che impazzisce per ritrovarla. Le avrò detto un’ infinità di volte di comprarsi un paio di scarpe nuove ma lei vuole sempre quelle scarpe vecchie e rotte. Una volta si è persino congelata il pollicione del piede e ho dovuto usare un martello per togliere il ghiaccio dal suo ditone puzzolente!" Babbo Natale si grattò un orecchio, doveva assolutamente avvisare la befana, altrimenti il giorno dell’Epifania sarebbe stato un disastro e molte persone non potevano dire di aver concluso le feste nel migliore dei modi. Ritornò a guardare la sfera e dietro i bambini che continuavano giocare con la scarpa, notò una vecchietta. Aveva un piede scalzo e in mano brandiva una scopa. Sembrava molto arrabbiata. "Oh no, ora succederà un macello!" gridò Babbo Natale non appena la riconobbe. E Babbo natale ci aveva visto giusto. La befana corse verso i ragazzini e agitò la scopa facendo finta di volerli colpire "Brutti ladri" gridò con la sua voce rauca e nasale "ridatemi subito la mia bruttiss ehm ehm la mia bellissima scarpa!" Spaventati, i bambini le restituirono la scarpa malridotta e la befana, nonostante ciò che avevano combinato, lasciò loro delle calze. Anche se sapeva benissimo che la notte tra il 5 e il 6 gennaio non era ancora arrivata non importava, in fondo aveva un buon cuore. Quando la befana se ne andò a cavallo della sua scopa, i bambini aprirono le calze ma non trovarono cioccolate e caramelle .... trovarono del carbone a forma di piede al gusto di .... formaggio! Babbo natale e i suoi lavoratori scoppiarono a ridere, la befana aveva dato loro ciò che si meritavano per essere stati monelli. Quei birbantelli avevano capito che non si gioca con gli oggetti degli altri ma bisogna averne cura e rispetto. E adesso mi rivolgo a voi, piccoli furfantelli. Se trovate anche voi la scarpa rotta e puzzolente della befana non giocateci, anzi, conservatela. La befana vedrà che siete stati bravi e vi premierà con calze colorate piene di dolci.
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Inviato da: ginevra1154
il 17/05/2009 alle 16:32
Inviato da: vita1954c
il 20/12/2008 alle 21:57
Inviato da: rosadelvento
il 17/12/2008 alle 06:48
Inviato da: kiara540
il 17/12/2008 alle 01:33
Inviato da: slart44
il 21/12/2007 alle 16:30