Ignota a me stessa

Arte poetica


Guardare il fiume fatto di tempo e acqua e ricordare che il tempo è un altro fiume, sapere che ci perdiamo come il fiume e che i visi passano come l’acqua. Sentire che la veglia è un altro sonno che sogna di non sognare e che la morte che teme la nostra carne è quella morte di ogni notte, che si chiama sonno. Vedere nel giorno o nell’anno un simbolo dei giorni dell’uomo e dei suoi anni, convertire l’oltraggio degli anni in una musica, un rumore e un simbolo. Vedere nella morte il sonno, nel tramonto un triste oro, tale è la poesia che è immortale e povera. La poesia ritorna come l’aurora e il tramonto. A volte nelle sere una faccia ci guarda dal fondo di uno specchio; l’arte deve essere come quello specchio che ci rivela la nostra propria faccia. J.L.Borges