Ignota a me stessa

È una gran fortuna


È una gran fortuna non sapere esattamente in che mondo si vive. Bisognerebbe esistere molto a lungo, decisamente più a lungo del mondo stesso. Conoscere altri mondi, non fosse che per un confronto. Elevarsi al di sopra del corpo che non sa fare nulla così bene come limitare e creare difficoltà. Nell'interesse della ricerca, chiarezza dell'immagine e conclusioni definitive bisognerebbe trascendere il tempo dove ogni cosa corre e turbina. Da questa prospettiva, addio per sempre particolari ed episodi. Contare i giorni della settimana dovrebbe sembrare un'attività priva di senso, imbucare una lettera una stupida ragazzata, la scritta "non calpestare le aiuole" una scritta folle. Wislawa Szymborska, traduzione di Pietro Marchesani dal libro La fine e l'inizio, Ed. Schiwiller, pag. 93.